Pubblichiamo la lettera completa inviata dai leader dei quattro eurogruppi di maggioranza nel Parlamento europeo e indirizzata alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen e alla Cancelliera Angela Merkel per chiedere un meccanismo che vincoli. I socialisti, popolari, liberali e verdi europei chiedono un meccanismo per vincolare l’accesso ai fondi del bilancio pluriennale dell’Unione europea 2021-2027 al rispetto dello Stato di diritto.
La maggioranza del Parlamento europeo chiede quattro cose in particolare. Primo che il governo tedesco che al momento è presidente di turno del Consiglio dell’Ue, l’organo che riunisce di volta in volta 27 ministri degli Stati membri in base al dossier da affrontare, velocizzi i lavori per introdurre una serie di meccanismi per vincolare i Paesi al rispetto dello Stato di diritto in cambio dei finanziamenti europei.
Secondo, che gli Stati inseriscano obbligatoriamente l’obbligo di una relazione annuale per monitorare il rispetto dello Stato di diritto che Bruxelles pubblicherà per la prima volta in autunno.
Terzo, i quattro leader del Parlamento europeo chiedono di introdurre il meccanismo della “Maggioranza qualificata inversa”. Tradotto: l’eventuale sanzione al Paese che non rispetta lo stato di diritto è adottata automaticamente a meno che all’interno del Consiglio non si formi una maggioranza qualificata di 2/3 dei componenti contrari alla proposta. Un modo per evitare che pochi Stati mettendo il veto possano evitare il blocco dei finanziamenti.
Infine chiedono che i beneficiari diretti dei finanziamenti europei siano tutelati da un meccanismo procedurale istituzionalizzato che eviti ritorsioni dei singoli governi nazionali che potrebbero bloccare i finanziamenti ad associazioni civili od ong non compiacenti.
Cara Cancelliere Merkel, cara Presidente von der Leyen,
Nel mandato precedente, le nostre tre istituzioni avevano avviato negoziati costruttivi e orientati ai risultati sul regolamento circa la tutela del bilancio dell’Unione in caso di carenze generalizzate per quanto riguarda lo Stato di diritto negli Stati membri.
Il Parlamento europeo ha sempre sostenuto con forza tale meccanismo di condizionalità perché non possiamo permettere che i valori sanciti dall’articolo 2 TUE siano sistematicamente minacciati o violati da uno qualsiasi dei 27 Stati membri mentre i fondi dell’UE continuano a essere ricevuti dai governi responsabili.
Allo stesso tempo, è evidente che gli strumenti fondamentali a disposizione dell’UE per proteggere questi valori, tra cui la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali, sono di portata limitata, inadeguati e insufficienti. La nostra posizione è che la Commissione, in qualità di guardiana dei trattati dell’UE debba avere il potere, anche attraverso il presente regolamento, di far rispettare agli Stati membri i loro impegni su questi valori.
In questo contesto, ci rammarichiamo fortemente che il Consiglio europeo nella riunione straordinaria del 17-21 luglio 2020 abbia notevolmente indebolito gli sforzi della Commissione e del Parlamento per sostenere lo Stato di diritto, i diritti fondamentali e la democrazia nel quadro del quadro finanziario pluriennale 2021 2027 (e dello strumento Next Generation EU). È nostra profonda convinzione che non possano esserci sconti sui valori europei.
Ribadiamo pertanto il nostro impegno, come indicato nella risoluzione del Parlamento sulle conclusioni della riunione straordinaria del Consiglio europeo del 23 luglio 2020, a completare il lavoro del colegislatore sulla proposta di regolamento riguardo la “condizionalità dello Stato di diritto” in modo costruttivo e collaborativo, e sollecitiamo la presidenza tedesca del Consiglio affinché riprenda le riunioni tecniche e politiche in stretta collaborazione con i correlatori del Parlamento senza indebito ritardo.
Allo stesso tempo, dobbiamo sottolineare che, in linea con la posizione in prima lettura del Parlamento, ci sono una serie di richieste chiave per i nostri gruppi politici, in particolare sulla necessità di:
- Incorporare il report di monitoraggio annuale sui valori dell’Unione
- Mantenere la regola della “maggioranza qualificata inversa”
- Preservare il ruolo procedurale istituzionalizzato del Parlamento e prevedere garanzie per i beneficiari finali
A questo punto, i nostri gruppi politici sentono la necessità di sottolineare ancora una volta che il suddetto regolamento sullo Stato di diritto sarà adottato mediante codecisione e che anche l’adozione del nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-2027 (QFP) dipende pienamente su approvazione del Parlamento. Senza la conclusione formale (chiusura) da parte del Consiglio e del Parlamento europeo di questo fascicolo, sarà impossibile per noi avanzare sul Quadro finanziario programmatico.
È giunto il momento di accelerare la lotta contro l’erosione della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali nel cuore stesso dell’UE e di sottolineare che le vittorie elettorali non costituiscono un mandato per calcare la mano e allontarsi dai valori europei.
Siamo fermamente convinti che la creazione di un tale meccanismo di condizionalità, che si basa principalmente sul report annuale di monitoraggio della Commissione sui valori dell’Unione, rappresenti la risposta più efficace, proporzionata e dissuasiva alle sfide esistenti.
È importante che questo affronti il problema centrale e che le violazioni siano mirate in modo tale da non funzionare a scapito dei cittadini e delle comunità europee, nell’interesse del rispetto dello Stato di diritto.
Chiediamo pertanto alla Presidenza tedesca del Consiglio di serrare i ranghi e di unirsi agli sforzi del Parlamento per sostenere la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali finalizzando l’adozione di questa proposta senza indebiti ritardi.
Cordiali saluti,
Manfred Weber Presidente del gruppo del Partito popolare europeo
Iratxe García Pérez Presidente del gruppo Socialisti e Democratici
Dacian Cioloș Presidente del gruppo Renew Europe
Ska Keller e Philippe Lamberts Copresidenti del gruppo Verdi / ALE