A fine agosto un’inchiesta realizzata da al Jazeera ha riportato l’attenzione su un problema che l’Ue non è ancora riuscita a risolvere e che continua pertanto a costituire una minaccia alla sicurezza comunitaria: i passaporti d’oro. Il lavoro del giornale online qatarino si è concentrato sulla compravendita della cittadinanza cipriota, ma programmi simili si trovano anche in Bulgaria e Malta nonostante i richiami e gli allarmi lanciati negli ultimi anni dalla Commissione europea. Ma cosa sono i passaporti d’oro, come si ottengono e perché sono un problema per tuta l’Unione europea?
La compravendita della cittadinanza
Ogni Paese dell’Ue ha le proprie regole in materia di acquisizione della cittadinanza, che possono pertanto essere più o meno restrittive nonché più o meno trasparenti. Volendo semplificare il più possibile le caratteristiche basilari di tale iter all’interno dell’Ue, possiamo identificare due requisiti solitamente indispensabili: la presenza sul territorio dello Stato per un certo periodo di tempo e/o l’esistenza di legami affettivi. Non tutti i Paesi però richiedono il rispetto di questi due requisiti per poter ricevere lo status di cittadini: Malta, Cipro e Bulgaria hanno infatti adottato dei programmi che semplificano l’acquisizione della cittadinanza per chi investe nelle loro economie.
Si tratta quindi di programmi accessibili solo a chi dispone di ingenti quantità di denaro, la cui provenienza non è soggetta ad alcun vaglio da parte autorità, mettendo così a rischio la sicurezza dell’intera Unione. Va infatti ricordato che chi acquisisce la cittadinanza di un qualsiasi Stato membro dell’Ue diventa a tutti gli effetti cittadino comunitario, avendo così accesso a una serie di diritti che l’appartenenza allo spazio europeo garantisce.
Ma come funziona nello specifico la compravendita dei passaporti a Cipro, Malta e Bulgaria? Per ottenere la cittadinanza di Nicosia basta rispettare due criteri: avere la fedina penale pulita e investire almeno 2,5 milioni di euro nell’economia del Paese, preferibilmente nel settore immobiliare. Il programma era stata avviato dal Governo di Cipro nel 2013 per far fronte alla crisi economica che aveva colpito l’isola e ha fruttato alle casse del Paese ben 7 miliardi di euro.
Diventare cittadini di Malta ha invece un costo minore: basta avere a disposizione circa 1.150.000 euro. Il programma maltese prevede l’investimento di 650 mila euro nel Fondo nazionale di sviluppo; 150 mila per l’acquisizione di azioni; 350 mila per l’acquisto di un immobile o l’affitto di un appartamento di almeno 16 mila euro l’anno. Nel caso di Malta è anche richiesto il possesso di un visto di residenza di 12 mesi, ma non è necessario risiedere fisicamente nell’isola per presentare la richiesta di cittadinanza. A oggi, quasi 3 mila persone – tra investitori e familiari – hanno ottenuto il passaporto dell’isola e in solo anno, dal 2017 al 2018, Malta ha guadagnato quasi 163 milioni di euro.
Un milione di euro è anche la cifra richiesta dalla Bulgaria per ottenere un passaporto bulgaro. Il programma era stato introdotto già nel 2005 da Sofia ed è stato più volte modificato a causa delle rimostranze mosse dall’Ue a causa della mancanza di trasparenza e controlli adeguati. Secondo le stime della Commissione europea, nel periodo 2012-2017, 363 persone – sempre tra investitori diretti e familiari – hanno ottenuto la cittadinanza bulgara, garantendo al Paese un’entrata pari a 162 milioni di euro.
La posizione di Bruxelles e i rischi per l’Ue
A seguito dell’inchiesta di al Jazeera, il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, ha annunciato che Bruxelles stava vagliando la possibilità di procedere legalmente contro Cipro in merito alla compravendita della cittadinanza. Il funzionario ha inoltre sottolineato la necessità di modificare lo schema che prevede la vendita di passaporti in cambio di investimenti, sottolineandone la pericolosità per la stessa Ue. Secondo Reyners, bisognerebbe anche rafforzare la «condivisione di informazioni sui soggetti che chiedono la cittadinanza» a livello europeo, per garantire la sicurezza dell’Unione.
Non è tra l’altro la prima volta che il commissario mette in guardia Bulgaria, Malta e Cipro sui programmi per l’acquisizione della cittadinanza. In una conferenza video tenutasi ad aprile, Reynders aveva chiesto che le politiche sui passaporti venissero modificate e avvertito i tre Paesi che la Commissione stava continuando a monitorare le loro mosse.
Già a marzo del 2019 l’Ue si era espressa sulla questione dei passaporti d’oro attraverso una risoluzione adottata dal Parlamento sulla base del report stilato dalla Commissione speciale su crimini finanziari ed evasione fiscale (TAX3). Il gruppo ha esaminato per un anno le procedure per ottenere la cittadinanza nei diversi Paesi comunitari, individuandone le criticità e proponendo soluzione adeguate. I suoi membri hanno chiesto «la messa al bando dei passaporti d’oro e di strumenti simili e l’aumento della trasparenza» nelle procedure di conferimento della cittadinanza, sottolineando anche gli scarsi benefici che l’Ue è in grado di trarre da queste politiche.
Ma simili raccomandazioni erano state già presentate a gennaio 2019 dalla Commissione europea. «Gli Stati membri devono sempre rispettare e applicare i controlli esistenti e i programmi di cittadinanza tramite investimenti non possono essere esentati», aveva affermato al tempo il commissario per le Migrazioni, gli Affari interni e la cittadinanza, Dimitris Avramopoulos. «Il lavoro che abbiamo fatto insieme negli ultimi anni per rafforzare la sicurezza e i confini (…) non devono essere messe in pericolo».
Come denunciato più volte dalla Ong Global witness, queste procedure di conferimento della cittadinanza rendono più facile il riciclaggio di denaro sporco all’interno dell’Ue e aprono le porte di ulteriori paradisi fiscali presenti nel contesto europeo. L’inchiesta di al Jazeera ha inoltre dimostrato che diverse persone che hanno ottenuto il passaporto cipriota – e quindi europeo – sono riuscite a sfuggire alla giustizia nel proprio Paese di origine. In molti casi si trattava di imprenditori in seguito accusati di frode e riciclaggio.
A oggi, solo Cipro ha apportato alcune modifiche alle politiche per l’acquisto del passaporto, rendendo più stringenti i requisiti sul fronte penale, ma il lavoro di al Jazeera ha reso evidente quanto lavoro ci sia ancora da fare. Come ricordato da Global witness, a poter risolvere il problema rappresentato dai passaporti d’oro sono solo i singoli Stati membri, dato il conferimento della cittadinanza è materia statale e non ancora comunitaria.