«Da venerdì sarà in vigore il confinamento su tutto il territorio nazionale. Le scuole rimarranno aperte, e si potrà continuare a lavorare, si possono visitare case di cura e case di riposo. Come in primavera, si potrà uscire di casa per andare a lavorare, per andare a una visita medica, per assistere una persona cara, fare la spesa o prendere aria vicino a casa. Bar e ristoranti saranno chiusi da venerdì almeno fino al primo dicembre. Dipendenti e datori di lavoro che non potranno lavorare continueranno a beneficiare dei sussidi» Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron nella conferenza stampa in cui ha annunciato un nuovo lockdown.
«Gli sforzi fatti sono stati utili, ma la razionalità ci porta a dire che non basta più. Il virus sta circolando in Francia a una velocità che anche le previsioni più pessimistiche non avevano considerato. Ieri sono morti 527 dei nostri connazionali. In questo contesto, la mia responsabilità è proteggere tutti i francesi – ha proseguito Macron – Già in estate la nostra strategia era di convivere con il virus e di controllarne la circolazione facendo affidamento sulle nostre capacità di fare test, allertare, proteggere. Abbiamo fatto tutto bene? No, ma abbiamo fatto tutto il possibile. Come tutti i nostri vicini, siamo travolti dall’improvvisa accelerazione dell’epidemia, da un virus che sembra rafforzarsi con l’avvicinarsi dell’inverno».
Però l’economia va salvaguardata per evitare il tracollo, così «tutti quelli che potranno rimanere a casa, dovranno farlo, ma resteranno aperti uffici pubblici, aziende agricole, alcune fabbriche perché l’economia non può affondare».
Poi ha annunciato che la seconda ondata rischia di essere ancora più pesante di quella della scorsa primavera: «Siamo tutti sopraffatti da questa seconda ondata che sappiamo sarà probabilmente più dura e più mortale della prima. Rischiamo di avere quasi 9mila pazienti in terapia intensiva a metà novembre. Se oggi non freniamo bruscamente la contaminazione, i nostri ospedali si riempiranno presto».
Oggi il numero di pazienti con Covid-19 ricoverati in terapia intensiva ha superato le 3mila persone, un livello senza precedenti dall’inizio di maggio, secondo gli ultimi dati ufficiali. La metà della capacità totale dei posti letto in rianimazione è occupata da malati covid.
Ci sono 372 nuovi ricoveri in terapia intensiva: una crescita di 127 unità rispetto a ieri, considerando anche i pazienti usciti dalla rianimazione.
La mancanza di opzioni alternative spinge verso il lockdown: «Non lasceremo morire centinaia di migliaia di nostri concittadini. Questi non sono i nostri valori. Non è nemmeno nel nostro interesse. Un secondo modo sarebbe limitare le uniche persone a rischio. Anche questo percorso, al momento, non è valido». Lo scenario potrebbe essere quello di «almeno 400mila morti in più entro qualche mese se non si prendono contromisure».
«Dobbiamo restare uniti qualunque cosa accada, e non cedere al veleno della divisione. Ma ho fiducia in noi. Dobbiamo resistere. Siamo una nazione unita e ce la faremo», ha concluso il presidente Macron.
Il presidente aveva scelto un approccio lieve, cercando di non frenare l’economia, che durante l’estate era sembrata in grado di potersi riprendere, ma evidentemente ha sottovalutato la forza della seconda ondata. Con i nuovi annunci, Macron ammette che il coprifuoco dalle 21 alle 6 decretato lo scorso 14 ottobre non è bastato, e probabilmente, per adesso, non c’è modo di convivere con il virus: i contagi aumentano troppo velocemente, e l’unico modo di salvare il salvabile è fermare la maggior parte delle attività. Sperando che l’economia tenga, grazie anche agli ingenti aiuti di Stato previsti per i prossimi mesi.