«La chiusura imposta a bar e ristoranti dal nuovo DPCM sarà compensata da un rapido ristoro», queste le parole del Presidente del Consiglio dei Ministri, una promessa, di più, un impegno.
Ristoranti e bar ringraziano, ma siamo sicuri che la misura, seppur tempestiva e adeguata, sarà equa e salvaguarderà tutti coloro che subiranno danni diretti e indiretti dalla diminuzione del fatturato di un esercizio pubblico a causa del DPCM del 24 ottobre 2020?
Un ristorante non è fatto solo del suo proprietario o gestore o dei suoi dipendenti. Tutti costoro, in un modo o nell’altro, hanno un ristoro, diretto, a fondo perduto, indiretto, nel caso di affitti compensati con crediti d’imposta, di tutela del lavoro, la cassa integrazione.
Un ristorante certamente, ricevendo aiuti, saprà gestirli per continuare a pagare i fornitori, ma, obiettivamente, anch’essi hanno subito un’indiretta diminuzione di ricavi che, se non rientranti in altre categorie sostenute da altri provvedimenti, non beneficeranno di aiuti finanziari.
Alcuni di questi sono invisibili, perché, per quanto la buona volontà dei ristoratore sia ineccepibile, difficilmente potranno recuperare quanto perduto, a volte l’intero fatturato ricavato dal proprio cliente ristoratore che, a sua volta, per starci dentro qualche taglio lo avrà inevitabilmente fatto.
Chi sono gli invisibili?
C’è l’imbarazzo del scelta nell’individuare chi, insieme al ristoratore, subirà un danno, ma, diversamente dal ristorante, non riceverà ristoro.
I fornitori di cibo, vino e materiali diversi, quali attrezzature, ma anche detersivi o cancelleria; quante bottiglie in meno si vendono a causa di un periodo di chiusura del ristorante? Il tipografo, il fotografo, il consulente per la comunicazione, il social media manager; quante fotografie in meno si faranno se il ristorante non lavora? I servizi di lavaggio noleggio tovagliato e stoviglie come si rifaranno? Il fiorista che regolarmente rifornisce di piante i dehors dei ristoranti, chi li ripagherà dei fiori invenduti al settore? I taxi che diminuiscono le corse? Infine, anche i giornalisti e i critici gastronomici che per un mese, se pagati a uscita, non emetteranno nessuna nota per un mese.
Qualche addetto ai lavori lo dimentichiamo senz’altro, infatti sono invisibili, ma ce ne scusiamo e attendiamo segnalazioni in tal senso. Insomma, sui tavoli dove si decideranno i cosiddetti ristori, sapranno comprendere tutti costoro o, in subordine, ristorare abbastanza il ristorante, affinché, a sua volta, si faccia parte diligente nei confronti di tutta la sua filiera, soprattutto quella invisibile.