Nonostante la crisi oramai aperta, il governo ha approvato il decreto legge che stabilisce nuove restrizioni per il contenimento della pandemia da coronavirus in tutta Italia. Tra le principali novità del decreto c’è il divieto di spostarsi tra regioni, anche se zone “gialle”, e l’introduzione di una zona “bianca” per le regioni con una circolazione del coronavirus particolarmente ridotta e un livello di rischio giudicato basso. Lombardia e Calabria sono invece a rischio di tornare in lockdown per tre settimane.
Il provvedimento, si legge sulla Stampa, proroga innanzitutto lo stato di emergenza fino al 30 aprile, mentre le nuove regole saranno in vigore dal 16 gennaio al 5 marzo 2021. Non si potranno inoltre varcare i confini della propria regione, anche se in fascia gialla, mentre se si è in fascia arancione non si potrà uscire dal proprio comune. A meno che non si abiti in centri con meno di 5mila abitanti, nel tal caso si può sconfinare per 30 km. Fino al 5 marzo è prorogato anche il limite di due persone, oltre ai minori di 14 anni, che una sola volta al giorno possono recarsi a far visita a qualcuno. Confermato anche il coprifuoco dalle 22 alle 5.
Cambiano invece i meccanismi di collocamento delle regioni nelle tre fasce di colore predisposte: gialla, arancione e rossa. In fascia arancione si potrà andare anche con un Rt inferiore a 1 se il rischio complessivo è «alto». Situazione nella quale, ha ricordato lo stesso Speranza illustrando le linee del provvedimento alle Camere, si trovano al momento 12 Regioni: Emilia Romagna, Friuli, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Alto Adige, Trentino, Puglia, Umbria, Veneto e Sicilia, dove già da lunedì bar e ristoranti potrebbero restare chiusi anche di giorno, oltre che il divieto di spostarsi dal proprio Comune.
Il decreto introduce anche una fascia «bianca» dove tutte le attività riaprono, pur se con limiti. Fermo restando che resteranno gli obblighi di mascherine e distanziamento, nonché il divieto di assembramento. I parametri per entrare in questa fascia sono però meno rigidi del previsto, perché oltre a un’incidenza di casi inferiore a 50 ogni 50 mila abitanti e un rischio complessivo «basso», basterà avere un Rt appena sotto uno e non a 0, 5, come ipotizzato in partenza. In questo momento ad esempio la Toscana ha un Rt a 0, 9, rischio basso e 78 casi su 100mila e con questi valori potrebbe già tra un paio di settimane diventare bianca.
Oggi poi sarà il turno del nuovo Dpcm, al quale è demandato invece il compito di prorogare le altre misure, che non comportando limiti negli spostamenti non hanno bisogno di essere veicolate da un decreto legge. Previsto lo stop a sci, palestre e piscine, le novità saranno il divieto di asporto dai bar dopo le 18 in funzione anti-movida e la riapertura di mostre e musei a ingressi contingentati.