L’avvelenatore di mutandeIl gran discorso di Navalny contro la dittatura di Putin

L’attivista per la democrazia, vittima di un processo farsa ai suoi danni, denuncia i suoi attentatori, accusa il presidente e lancia un appello a tutti i cittadini del suo Paese: non abbiate paura

Moscow City Court via AP

Ecco alcuni brani da un discorso in russo pronunciato martedì da Aleksej Navalny in un tribunale a Mosca, trascritto dall’ufficio moscovita del New York Times e tradotto in italiano da Linkiesta.

Vorrei cominciare affrontando la questione legale che abbiamo di fronte, che mi sembra di primaria importanza e, in questi discorsi, un po’ trascurata (…). Ci sono due persone sedute proprio là e una di loro dice: «Mettiamo in galera Navalny perché compariva il lunedì [per incontrare gli agenti di controllo della libertà condizionata] e non il giovedì». L’altro dice: «Mettiamo in galera Navalny perché non è comparso subito dopo essere uscito dal coma» (…).

Ma vorrei che tutti (…) ricordassero che il punto di questo processo è mettermi dentro per un caso su cui sono già stato scagionato. Un caso che, è già stato riconosciuto, era una montatura (…).

Se guardiamo al diritto penale – Vostro Onore, spero che lo abbiate già fatto, una volta o due – vedremo che la Corte Europea dei Diritti Umani è riconosciuta dal sistema giuridico russo (…) e che le sue decisioni sono vincolanti (…). In qualche modo, la Federazione russa l’ha ammesso, tanto che mi ha pagato qui un risarcimento (…). Nonostante questo, mio fratello ha passato tre anni e mezzo in prigione per lo stesso caso (…).

Io, sempre per questo stesso caso, ho passato un anno ai domiciliari. Quando il mio periodo di libertà vigilata stava per cadere, una settimana prima del mio arresto, sono stato portato di fronte al tribunale del distretto di Simonovsky e la mia libertà vigiliata è stata estesa di un mese. Senza nessuna possibilità di difesa e con un legale scelto dal tribunale che mi è stato imposto.

Facciamo un po’ di calcoli. Sono stato condannato nel 2014 con un periodo di libertà vigilata di tre anni e mezzo. Adesso è il 2021 e sono ancora perseguito per questo (…). Perché proprio per questo caso? Non certo per mancanza di procedimenti penali nei miei confronti. Ne è stato avviato un altro da poco. È solo che qualcuno voleva impedirmi di fare anche soltanto un passo da cittadino libero nel nostro Paese. Per cui, al momento in cui ho attraversato il confine [di ritorno dalla Germania] sono diventato un prigioniero (…).

Il motivo per cui è accaduto tutto questo sono l’odio e la paura di un solo uomo – uno che si nasconde in un bunker (…). Io l’ho offeso mortalmente sopravvivendo a un attentato alla mia vita ordinato da lui (…). L’ho offeso mortalmente sopravvivendo, grazie a persone buone, grazie ai piloti e ai medici. E a quel punto gli ho provocato un’offesa ancora più grave: non mi sono andato a nascondere, non ho cominciato a vivere sotto protezione in un bunker – più piccolo – che mi potessi permettere.

A quel punto è successa una cosa davvero terribile (…). Ho preso parte alle indagini sul mio stesso avvelenamento e abbiamo dimostrato, con tanto di prove, che è stato Putin, impiegando i Servizi di sicurezza federali russi, a mettere in piedi questo tentativo (…). E questo sta facendo impazzire quel ladruncolo chiuso nel suo bunker: il fatto che tutto questo sia venuto alla luce.

Non ci sono indici di popolarità. Non c’è supporto di massa. Non c’è niente di tutto questo. Perché si scopre che l’avere a che fare con un oppositore politico che non ha accesso alla televisione e che non ha nessun partito richiede soltanto di cercare di ucciderlo con un’arma chimica. Per cui, certo, sta andando fuori di testa per questo. Perché tutti erano convinti che fosse solo un trascurabile burocrate finito in quella posizione per puro caso.

Non ha mai partecipato a un dibattito, non ha mai fatto una campagna elettorale. L’omicidio è il solo modo che conosce per combattere (…). Resterà nella storia soltanto come un avvelenatore. E tutti ricorderemo Alessandro il Liberatore [Alessandro II] e Jaroslav il Saggio [Jaroslav I di Kiev]. Bene, adesso avremo Vladimir l’Avvelenatore di mutande. È così che rimarrà alla storia (…).

Io sono qui in piedi, controllato dalla polizia, e lì fuori c’è la Guardia nazionale, mentre mezza Mosca è transennata. Tutto questo perché quell’ometto nel bunker sta uscendo di testa. Sta uscendo di testa perché abbiamo dimostrato e provato che non è tutto preso da questioni geopolitiche. Al contrario, è tutto preso in incontri in cui decide il modo in cui rubare le mutande agli oppositori e di spalmarle con qualche arma chimica.

La cosa principale di tutto questo processo non è quello che succede a me. Mettermi in galera non è difficile (…). Quello che conta di più è perché tutto ciò stia succedendo. Sta succedendo per intimidire una grande quantità di persone. Funziona così: imprigionane uno per spaventarne milioni.

Abbiamo 20 milioni di persone che vivono sotto la linea della povertà. Decine di milioni che vivono senza la minima prospettiva per il futuro (…). A Mosca la vita è sopportabile, ma basta spostardi di 100 chilometri in qualsiasi direzione e tutto è in uno stato disastroso. Il nostro Paese intero vive in uno stato disastroso, non c’è la minima prospettiva e si guadagnano 20.000 rubli (circa 220 euro) al mese. E tutti stanno zitti. Perché cercano di farli tacere con questi processi farsa. Mettete in galera questa persona per spaventare milioni di altre. Una persona scende in piazza e loro ne mettono in galera altre cinque per spaventarne altri 15 milioni (…).

Spero molto che le persone non vedano questo processo come la prova che devono avere paura. Tutto ciò – la Guardia nazionale, la gabbia – non è una dimostrazione di forza. È uno spettacolo di debolezza: nient’altro che debolezza. Non puoi mettere in carcere centinaia di migliaia e milioni di persone. Spero che la gente lo comprenda sempre di più. E quando lo faranno – e quel momento arriverà – tutta questa farsa cadrà a pezzi perché non puoi mettere in galera tutto il Paese (…).

L’unica cosa che in Russia continua a crescere è il numero dei miliardari. Tutto il resto è in declino. Sono chiuso in una cella e tutto ciò che sento sono resoconti sul fatto che il burro è sempre più caro, la pasta è sempre più cara, il prezzo delle uova cresce (…). Avete tolto il futuro a queste persone e state cercando di spaventarle (…).

Tutto ciò che dico ora riflette la mia reazione verso lo spettacolo che avete apparecchiato qui (…). Questo è ciò che succede quando la tirannia e l’assenza di legge diventano l’essenza di un sistema politico, ed è un orrore.

Ma è anche peggio quando la tirannia e l’assenza di legge assumono la posa di pubblici ministeri e si vestono con gli abiti del giudice (…). È il dovere di ogni persona resistere a voi e resistere a queste leggi.

Io combatto meglio che posso e continuerò così, nonostante mi trovi sotto il controllo di persone che adorano macchiare tutto con le armi chimiche. La mia vita non vale più di due centesimi, ma ciò nonostante, anche da dove mi trovo ora, vi dico che combatterò contro di voi. E chiedo a tutti di non avere paura di voi e di fare tutto ciò che possono perché la legge prevalga su questi pagliacci in toga e uniforme (…). E saluto e ringrazio lo staff Fondazione Anti-corruzione, che sono stati arrestati e tutti gli altri, in tutto il Paese, che non sono spaventati e che scendono in strada. Perché loro hanno i vostri stessi diritti. Il Paese appartiene a loro tanto quanto appartiene a voi e a chiunque altro (…).

Noi chiediamo una giustizia degna di questo nome, un trattamento dignitoso, la partecipazione alle elezioni e la partecipazione alla distribuzione della ricchezza nazionale. Sì, noi chiediamo tutto questo.

Ci sono molte cose buone in Russia, adesso. Quella migliore di tutte è costituita dalle persone che non hanno paura. Persone che non abbassano gli occhi, che non girano lo sguardo, che non consegneranno mai il nostro Paese a una manica di agenti corrotti che lo vogliono svendere in cambio di palazzi, vigne e piscine.

Io chiedo il mio immediato rilascio e il rilascio di tutti i prigionieri politici. Non riconosco questo spettacolo che avete messo in piedi: è un inganno ed è del tutto illegale.

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