«Il sindacato ritiene che “le politiche di stampo liberista avanzate dal costituendo governo di Mario Draghi, per altro deciso a disconoscere la Dad realizzata con enormi sacrifici di docenti e studenti, prolungando arbitrariamente le lezioni al 30 giugno, siano in totale contrasto con un progetto sociale, culturale e politico che, a partire dalla scuola sia coerente con la Costituzione nata dalla Resistenza, che invita all’inclusione sociale».
Sono queste le motivazioni scelte dal Sisa (Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente) per proclamare lo sciopero del prossimo 1 marzo 2021 per tutto il personale docente e dirigente, di ruolo e precario, con esclusione del personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario).
Ebbene sì, insegnanti e presidi si mobiliteranno contro le scelte del nuovo governo guidato da Mario Draghi per prolungare le lezioni oltre il termine estivo, considerate troppo «di stampo liberista». Motivazioni che lasciano perplessi, anche in vista dell’attenzione fin qui dimostrata dall’ex numero della Banca centrale europea alle problematiche dei giovani nel recente discorso al Senato.
E a dimostrazione della poca chiarezza che si ha dei progetti del neo governo Draghi, la nota prosegue con: «Le politiche di rigore, tese a colpire lavoratori, disoccupati, pensionati, il ridimensionamento del reddito di cittadinanza, i tagli contro il pubblico impiego in generale e la scuola in particolare, al netto dei proclami sulle assunzioni dei precari, sono e saranno sempre respinti dalla nostra organizzazione sindacale».
Una circolare del Ministero dell’Istruzione ha confermato l’annuncio dello sciopero Sisa.