Cosa accadrà e come affronteremo i prossimi 24 mesi sarà determinante per il futuro collettivo a livello continentale, per ciascuno di noi come singoli e per l’Unione Europea come realtà istituzionale. Gli anni 2021 e 2022 sono infatti il biennio europeo più importante della storia d’Europa degli ultimi 40 anni e probabilmente incideranno notevolmente sui prossimi 20. Per certi aspetti hanno un valore simile a quelli del secolo scorso: nel 1921 e 1922 infatti si sono concentrati accadimenti che hanno impattato in modo notevole sulla storia d’Europa (e d’Italia).
Alla stessa maniera e a distanza esatta di un secolo, questo “biennio europeo” segnerà la nostra quotidianità determinando il futuro con altrettanta forza. In questi 24 mesi si susseguono infatti numerose scadenze che danno la cifra di questa importanza e che determinano un calendario vitale per il Vecchio Continente. Per un gioco di casualità tra il 2021 e il 2022 sono infatti concentrati una serie di appuntamenti, eventi e “nuovi inizi” centrali per cittadini, Stati e comunità di tutta Europa e per moltissimi aspetti, anche con importanza extraeuropea.
Il 19 febbraio del 2021 è stata la data di start: al G7 presieduto dall’Inghilterra del post Brexit ci sono due testimoni del cambio (positivo) avvenuto per la dimensione europea ed importanti per lo spazio temporale che abbiamo davanti. Joe Biden (Presidente degli Stati Uniti da meno di un mese) e Mario Draghi (premier in Italia da meno di una settimana) non sono infatti “solo” due protagonisti del futuro dei rispettivi Paesi, ma segnano (anche simbolicamente sul calendario) l’evento di inizio del biennio più importante per l’Europa, con due possibili prospettive: di rilancio o di arretramento.
Biden e Draghi aprono questo biennio in una prospettiva di rafforzamento dell’Unione e del suo ruolo (con il primo torna lo spartito del rapporto America/Ue, con il secondo l’Italia acquisisce uno standing di centralità continentale nel dialogo con Francia e Germania) ed insieme, anche nel rapporto privilegiato che potrebbero sviluppare, incideranno a Bruxelles e non solo.
I singoli accadimenti, la pandemia, Brexit, la politica, l’innovazione tecnologica, hanno determinato una velocità della storia che ha accelerato in modo incredibile la nostra realtà: se sino a poco tempo fa l’attenzione sul futuro si concentrava su come affrontare il complesso degli anni ’20 del 2020, adesso già il solo biennio 21/22 basta a cambiare tutto. Economia, istituzioni, cultura, persone: in soli due anni tanto sarà determinato e tantissimo sarà determinante per i prossimi 20.
Calendario alla mano proviamo a mettere in fila gli appuntamenti legati a date certe: maggio 2021 parte la Conferenza sul futuro dell’Europa (prima iniziativa mai realizzata sulla prospettiva della costruzione europea); settembre 2021 elezioni per la Cancelleria in Germania con Angela Merkel che lascia con una forza di leadership in Europa e nel mondo; maggio 2022 la Francia vota per riconfermare Emmanuel Macron o meno; Febbraio 2022 in Italia si decide il successore di Sergio Mattarella che ha caratterizzato la sua presidenza per autorevolezza ed essere un punto di riferimento europeo.
Conferenza Ue, Germania, Francia, Italia: cosa si deciderà ed esito del voto nei tre più importanti Paesi Ue non saranno indifferenti per la curva dell’Europa, al bivio tra maggiore spinta europea e prospettiva di integrazione o indirizzo opposto. Vi sono poi altri “appuntamenti fissi” di assoluta importanza: il summit mondiale sulla salute (maggio 2021); il G20 a presidenza italiana (ottobre 2021); la COP 26 sui cambiamenti climatici (novembre 2021). In agenda da considerare inoltre anche scadenze non legate a date specifiche ma che hanno in questi 24 mesi il loro punto di partenza: la nuova programmazione Ue 2021/2027; il Next Generation Ue; il Green Deal Ue; lo spazio europeo dell’istruzione.
Si tratta di risorse, misure e iniziative che incidono su economia, cittadini e capitale umano e da come verranno avviate, impostate o programmate adesso non sarà indifferente la loro forza di impatto e di realizzazione. E poi ancora la ratifica e gestione degli accordi post Brexit, la gestione sanitaria e sociale del post pandemia, l’arrivo del 5G e la centralità dell’innovazione tecnologica; tutti temi e appuntamenti che possono vedere (o non vedere) un ruolo centrale per l’Europa.
Erasmo, no profit che si occupa di politiche pubbliche europee, ha scelto di concentrare la propria attenzione sull’importanza del prossimo biennio con il progetto “BIENNIO EUROPEO” (europe21-22.eu e #europe2122) per conoscere, capire, analizzare i due anni che abbiamo davanti attraverso una lettura omogenea che tenga insieme il singolo appuntamento ed il contesto di medio termine indicato. Tutto ciò con la partnership importanti: Linkiesta, Spinelli Group, Italiacamp, Cultura Italiae, Re-Generation Youth, Comunità di Connessioni, Garage Erasmus, Fondazione Antonio Megalizzi, tutti protagonisti di primo primo livello nei rispettivi ambiti e con il sostegno di A2A al progetto.
Una iniziativa che ha l’obiettivo di stimolare e servire il dibattito pubblico, coinvolgendo decisori politici, realtà civiche e singoli cittadini mettendo al centro dell’agenda quotidiana politiche, scelte, fatti e incidenza di questo biennio con appuntamenti e riflessioni tematiche e con un rapporto conclusivo. Ciò attraverso una nuova classe generazionale di ricercatori, analisti, progettisti e coinvolgendo una platea prevalentemente giovanile di associazioni e studenti con lo scopo di contribuire alla loro formazione con strumenti utili a conoscere tempo ed eventi che vivono e per il loro percorso di vita.
Fatti, eventi, decisioni, scadenze si susseguono, non averne una visione d’insieme rischia di non farci avere contezza dell’importanza di questa finestra temporale e, con questo progetto, Erasmo prova a dare una mappa che sia utile a cittadini, imprese, istituzioni. Questo biennio europeo è determinante per il futuro di tutti, «L’Europa è il futuro, qualsiasi altra politica il passato». Come affronteremo i prossimi 24 mesi sarà determinante per il futuro collettivo e di ciascuno di noi, proviamo a capire cosa accadrà.
*Giacomo D’Arrigo Presidente di Erasmo – Moving Europe Forward