Storia di un capolavoroApre la mostra su Paolina, l’opera di Canova che ammaliava gli stranieri del Grand Tour

Al Museo Gypsotheca di Possagno (Treviso) è stata inaugurata il 19 marzo un’esposizione dedicata alla celebre scultura. Un percorso che ne racconta creazione e avventure (tra danneggiamenti e viaggi) e apre le celebrazioni per i 200 anni dalla scomparsa di Canova, previsti nel 2022

Paolina Bonaparte, fotografia di Lino Zanesco

Una grande mostra per celebrare lo scultore Antonio Canova, a un anno dal bicentenario della sua morte. Il via arriva con l’inaugurazione di “Paolina. Storia di un Capolavoro”, al Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno (Treviso). In un colpo solo, si coglie l’occasione del restauro della statua di Paolina Bonaparte (rovinata nell’agosto 2020 da un turista austriaco che si era appoggiato per un selfie) per aprire le manifestazioni degli anniversari canoviani del 2022 «proprio nel paese che più di ogni altro è titolato a celebrarlo, quello in cui il grande Maestro è nato nel 1757», ha spiegato il presidente della Fondazione Canova, Vittorio Sgarbi, durante la conferenza stampa virtuale.

E virtuale sarà anche la mostra stessa, visitabile da remoto dal 19 marzo al 30 maggio 2021.

Il museo vuole omaggiare la scultura, con una mostra che mette in luce due filoni: la parte della sua creazione, raccontando il percorso compiuto da Canova, le scelte stilistiche e compositive, il lavoro grafico, pittorico e plastico che la precede e la parte della sua fortuna. È la storia della statua, che vagò per l’Italia insieme all’artista (la si ritrova nel suo studio romano, tappa fondamentale di ogni Grand Tour che si rispetti), affrontò viaggi via mare da Civitavecchia fino a Venezia, venne danneggiata il 16 dicembre 1917, dopo Caporetto, da una bomba austrongarica che colpì il museo di Possagno. L’esplosione le staccò la testa e alcune dita di un piede (le stesse staccate dal turista quasi 100 anni dopo). Vennero i restauri e più di recente anche l’impiego della tecnologia di stampa 3D.

«Inaugurare questa mostra, pensata poco tempo dopo il danneggiamento subìto dal capolavoro canoviano lo scorso luglio, in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, è un modo per mandare un segnale positivo attraverso la bellezza dell’arte. Un arricchimento per il cuore e per la mente che fa riflettere sulla necessità di salvaguardare l’intero patrimonio artistico, memoria storica di ogni civiltà», ha dichiarato la dottoressa Moira Mascotto, direttore del Museo Gypsotheca Antonio Canova e curatrice della mostra.

L’iniziativa è un gesto di coraggio e insieme un auspicio, una sfida virtuale alle chiusure dei luoghi di cultura ma anche la fiducia in un futuro cambio di direzione, con il ritorno della normalità.

A integrazione ed accompagnamento del percorso di visita, è stato realizzato un catalogo cartaceo in cui verranno inseriti diversi saggi pertinenti alla mostra. In particolare, si tratterà del percorso creativo dell’opera, si narrerà la storia del modello in gesso e si svilupperà una nuova lettura storica della famosa, quanto contrastata, figura di Paolina Bonaparte.

Durante il periodo di apertura della Mostra si terranno degli incontri in streaming in cui saranno sviluppate le tematiche analizzate nel catalogo realizzato, dando la possibilità ai vari relatori di focalizzarsi sui loro temi di ricerca. E successivamente si organizzeranno delle giornate di lavoro che avranno come tema il restauro.