Bufale bestialiQuasi tutte le cose che crediamo sugli animali non sono vere

Il biologo Graziano Ciocca ha indagato le fake news legate al mondo animale portando nelle librerie la sua seconda fatica scientifico-letteraria dopo "I tori odiano il rosso", opera che gli ha fatto conquistare il Premio Nazionale Divulgazione Scientifica under 35

Pixabay

Si osserva un fenomeno naturale e si cerca in interpretarlo secondo lo schema delle proprie conoscenze, traendone delle conclusioni. Molte volte giuste, altre volte sbagliate. Sbagliatissime.

Facciamo un esempio: i pesci rossi sono animali che possono vivere in un acquario, piuttosto piccolo, per anni. Dato di fatto.

Ci domandiamo come facciano a sopportarlo e abbiamo due strade: dedurre che la specie Carassius auratus, cioè il nostro amico pesce rosse, sia estremamente resistente, oppure ipotizzare che è smemorato e si dimentica di stare in un acquario.

Abbiamo osservato il fatto, ma deduciamo la conseguenza sbagliata: «I pesci rossi dopo 5 secondi dimenticano tutto, perciò sono a loro agio anche in spazi angusti, tanto non se lo ricordano».

Ebbene, no. In un esperimento, alcuni esemplari hanno dimostrato di ricordare esperienze vissute 11 mesi prima, altro che 5 secondi. Dunque i pesci rossi ricordano eccome: possono essere addestrati, aspettano l’ora dei pasti se è regolare e si nascondano nei loro acquari quando un estraneo si avvicina, perché non lo riconoscono.

[…]

Ma all’origine delle bufale c’è anche un altro meccanismo fallace: crediamo a buona parte di ciò che ci viene detto, specialmente se non abbiamo ancora un’opinione in merito. Ci sono vari motivi per cui abbocchiamo. Ve ne cito due […]: se tutti lo dicono, allora può darsi che sia vero; selezioniamo le nozioni che ci arrivano, ma lo facciamo seguendo criteri soggettivi.

[…]

Questo libro, che sembra un libro sulle origini delle false credenze, vi parlerà in realtà di animali.

[…] Partiremo dagli odori, scoprendo che ciò che attrae le zanzare e ciò che non bisogna assolutamente fare con gli uccellini caduti dal nido.

[…] Con il termine “zanzare” non identifichiamo un solo animale, ma ben 3679 specie di Insetti, per l’esattezza Ditteri (“due ali”), per l’esattezza Culicidi. Tra le 153.387 specie di Ditteri, esiste un gruppo in cui le femmine adulte hanno bisogno di succhiare sangue da qualche malcapitata bestia (noi compresi) per permettere alle uova di maturare e completare il ciclo vitale.

[…] Il principale motivo di tanta attenzione scientifica è perché le zanzare sono gli animali più letali al mondo per l’uomo, causando circa 750mila morti ogni anno. Si stima che da quando esiste la nostra specie, siano morti ben 50 miliardi di esseri umani. Messi in ginocchio da un esserino di meno di 10 milligrammi di peso.

[…] Le zanzare sono attratte dall’anidride carbonica come mosche dal miele (che poi sempre Ditteri sono). La luce non c’entra nulla.

[…] Non esiste alcuna prova dell’efficacia delle trappole luminose, quelle che friggono gli insetti con l’elettricità […] In un esperimento del 1994 nel Delaware, su 13789 insetti catturati con uno “zapper” solo 31 erano zanzare. Trentuno.

[…] È stato provato in più studi che le zanzare non solo sono in grado di conoscere il vostro gruppo sanguigno grazie a particolari molecole rilasciate dalla pelle, ma anche di preferire le persone con gruppo 0, seguite dal B, poi AB e ultime le A, con metà punture rispetto ai poveri 0. Ma c’è molto di più. Ecco una lista di ciò che è stato accertato attirare le zanzare: essere incinta; essere di taglia grande; vestirsi di nero; bere birra; avere un odore attira-zanzare; stare in compagnia e muoversi. Praticamente la ricetta perfetta per le zanzare è un concerto black metal per obesi alcolizzati e donne incinte, che sudano copiosamente a seguito di sfrenate danze.

[…]

“Non nascondere la testa sotto la sabbia”. L’avete mai sentita questa frase? Corrisponde a “Assumiti le tue responsabilità”. Per i pigri (o gli amanti dei giochi di parole): “Non fare lo struzzo”. Poveri struzzi. Sono almeno 2000 anni che li prendiamo in giro per quanto sono stupidi: la leggenda vuole che se uno struzzo si sente minacciato, nasconda la testa sotto la sabbia per non vedere il periodo […] Be’, è falso […] Ma poi, perché mai un uccello di più di 100-150 chilogrammi, che può correre all’incredibile velocità di 50-70 km/h, in grado di vedere arrivare i predatori, dato che ha un occhio grande quanto una palla da biliardo, dotato di un artiglio in grado di lacerare le carni dei malintenzionati e muscoli sulle zampe posteriori che farebbero impallidire Mr Universo.. dicevo, perché mai dovrebbe nascondersi con la testa nella sabbia. Per. Ché?

[…] Mentre leggete queste righe ci sono migliaia di persone che si battono per l conservazione di specie e intere foreste, per scongiurare l’estinzione di chissà quanti organismo viventi.

Persone che scoprono nuove molecole, utili per curare delle malattie, magari mentre stavano cercando tutt’altro.

Così è stata scoperta la penicillina, studiando un fungo; ma anche una molecola usata per trattare il diabete di tipo 2, quello più diffuso, tramite l’analisi di una lucertola del deserto; oppure la molecola che evita il rigetto degli organi dopo un trapianto, grazie a un batterio trovano sull’isola di Pasqua (Streptomyces hygroscopicus).

Questi scienziati oggi cambiano il destino del mondo intero con i loro studi e le loro ricerche, in laboratorio o sul campo, o semplicemente educando le nuove generazioni e la classe politica alla salvaguardia dell’ambiente.

DeA Planeta Libri

Graziano Ciocca, Bufale bestiali. Perché gli animali non sono quelli che crediamo, DeA Planeta Libri, 2021, pagine 192, euro 15,90

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