Affrontare la crisi climatica, e le sue ripercussioni sulla biodiversità, è diventata una priorità. Come ennesima conferma, c’è anche l’attestazione del sondaggio paneuropeo Ipsos, un lavoro che ha coinvolto giovani dai 15 ai 35 anni di 23 Paesi europei per #ClimateOfChange, la campagna che mira a coinvolgere ragazzi e ragazze per creare un movimento pronto a cambiare stile di vita e sostenere la giustizia climatica globale.
In base ai risultati del sondaggio, per le nuove leve il cambiamento climatico e il degrado ambientale sono priorità assolute. Non a caso, la grande maggioranza degli intervistati ritiene che se la cecità dei governi all’inquinamento e cambiamento climatico costituirebbe un grave danno per l’economia (70% d’accordo), sarebbe testimonianza di priorità sbagliate (75% d’accordo), proverebbe che il governo non ascolta i cittadini (74% d’accordo), costituirebbe un atto pericoloso e irresponsabile (72% d’accordo).
Quasi la metà (46%) dei giovani europei considera il cambiamento climatico come uno dei problemi più gravi del mondo, il che lo pone al primo posto tra le urgenze elencate, anche nel bel mezzo della pandemia Covid-19. Meno di un giovane europeo su dieci (8%) nega il cambiamento climatico.
Anche i giovani Italiani (più della metà degli intervistati) sono molto o estremamente preoccupati per il cambiamento climatico, dato che è superiore alla media europea (54% contro 46%). Ma non è una preoccupazione fine a sé stessa poiché i giovani italiani sono motivati a far partire il cambiamento: 8 su 10 potrebbero votare o hanno votato per i politici che danno la priorità alla lotta al cambiamento climatico e alla migrazione climatica.
«Bisogna imparare a considerare l’impatto delle nostre scelte sul futuro del pianeta – ha sottolineato Dina Taddia, consigliera delegata di WeWorld, organizzazione nazionale che difende da 50 anni i diritti di donne e bambini in 27 Paesi del mondo inclusa l’Italia – I giovani ci hanno già dimostrato di cosa sono capaci e rappresentano l’ultima generazione che può attivarsi per chiedere un cambio immediato nelle politiche: i dati ci dimostrano che sono consapevoli del fenomeno e pronti a guidare un vero e proprio clima di cambiamento».
Tra le innumerevoli iniziative pensate per la 51esima giornata Giornata mondiale della Terra, istituita nel 1969 dalle Nazioni Unite per celebrare l’ambiente e la salvaguardia del pianeta, la redazione di Greenkiesta ne ha selezionate tre, pensate rispettivamente dall’app Babbel, dalla piattaforma Audible e dalla parterniship tra Future Food Institute e Fao e- learning Academy.
Il glossario green di Babbel
La maggior consapevolezza sulle condizioni del pianeta, quindi della fauna e della flora che lo abitano, ha portato alla creazione di nuovi vocaboli in varie lingue per esprimere il rapporto, a volte sano altre no, tra uomo e pianeta.
È il caso di ‘Solastalgia’, ‘Gökotta’ e ‘Bergdenken’: tre dei neologismi che meglio descrivono l’odierna sensibilità al tema della responsabilità ambientale.
Il primo, combinazione del latino sōlācium (conforto) e della radice greca –algia (dolore) coniato dal filosofo australiano Glenn Albrecht, indica il senso di desolazione che ci opprime quando osserviamo gli effetti del cambiamento climatico sull’ambiente circostante.
Il secondo, letteralmente “alzarsi all’alba per uscire ad ascoltare il canto degli uccelli”, è una parola svedese generalmente usata per indicare la necessità di trovare il tempo per apprezzare la natura.
Il terzo, di origine tedesca e traducibile con “pensiero di montagna”, è stato coniato dall’accademica Helga Peskoller per indicare il forte desiderio di essere tra le montagne, soprattutto quando si è immersi nel caos della città.
Gli esperti di Babbel, la app per l’apprendimento delle lingue fondata nel 2007 da Markus Witte e Thomas Holl, hanno raccolto in occasione della Giornata della Terra questi come altri tra i termini che meglio descrivono la riscoperta del rapporto tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda, così come i trend da adottare per uno stile di vita più sostenibile e i termini green più utilizzati dalle aziende.
Tra i trend più recenti e in rapida diffusione figura ‘ungardening’, che si riferisce alla cura del giardino di casa e, sempre più popolare negli Stati Uniti, indica il rifiuto di pesticidi tossici per creare spazi che incoraggeranno la fauna selvatica nativa a vivere e prosperare. Oppure ancora Mottainai (もったいない) che i giapponesi utilizzano per esprimere il senso di rammarico provato quando qualcosa di prezioso viene sprecato.
Vliegschaamte (vlieg = volo + schaamte = vergogna) e Treintrots (trein = treno + trots = orgoglio) sono invece due parole olandesi che fanno riferimento alla mobilità sostenibile. La prima indica la vergogna di prendere l’aereo, la seconda fa riferimento all’orgoglio di chi sceglie il treno.
Anche i piani strategici di aziende e istituzioni si sono nel tempo arricchite di nuove parole per indicare i propri comportamenti e obiettivi orientati alla responsabilità ambientale. È il caso di termini, a noi più familiari, come Green Design, Zero Waste, Net Zero, Green Finance Upcycling.
«Definire il mondo che ci circonda è una necessità e allo stesso tempo uno strumento per capirlo», ha spiegato a Linkiesta Sara Grippo, Senior Editor nel team di didattica di Babbel. «Basti pensare alla repentina trasformazione della realtà causata dalla pandemia e all’impatto che questa ha avuto anche sulla lingua, che si è dovuta evolvere, tramite neologismi e prestiti, per descrivere nuovi contesti».
Il riferimento è a parole e acronimi come “lockdown”, “distanziamento sociale” e “DAD”, entrati a far parte del nostro vocabolario proprio per permetterci di interagire in questa nuova realtà. «Anche per quanto riguarda la questione ambientale – ha continuato Grippo – la lingua è in continua evoluzione, non solo per descrivere ma anche per forgiare il cambiamento. Se, per esempio, siamo in grado di definire stili di vita a basso impatto ambientale (si pensi a concetti come “slow fashion” o “upcycling”), ci stiamo anche facendo ambasciatori di questa causa. La forza della lingua in continua evoluzione sta proprio nel fatto che ci permette di comunicare il cambiamento e influenzare il modo di pensare nostro e degli altri».
Il podcast in esclusiva su Audible
Anche la piattaforma di Amazon dedicata al mondo degli audiolibri ha scelto di celebrare la Terra, propendo in esclusiva al grande pubblico un nuovo podcast, nato dalla collaborazione con Feltrinelli Audiopodcast, per ispirare ed immaginare un nuovo rapporto, complesso, sostenibile e necessario con la natura che non solo ci ospita ma anche ci stimola nella nostra perenne ricerca di libertà.
Sogni di Grande Nord – racconto di viaggio, primo podcast del Premio Strega Paolo Cognetti, è un viaggio sonoro, suddiviso in 7 episodi da un’ora l’uno, che racconta il viaggio dello scrittore nel Grande Nord, luogo utopico per eccellenza e simbolo estremo di libertà e purezza. Lo scrittore, insieme al fedele compagno d’avventura, l’amico pittore e illustratore Nicola Magrin, fa emergere le parole e i versi degli scrittori americani – da London a Melville passando per Thoreau, Hemingway e Munro – in un lungo percorso che dalle nostre Alpi di snoderà fino alla selvaggia Alaska. Proprio qui, il viaggio dei due amici terminerà, davanti al Magic Bus in cui Chris McCandless andò a vivere e trovò la morte, come raccontato nel libro e nell’omonimo film Into the wild.
«Io e Nicola – ha spiegato Cognetti – abbiamo fatto più di 4mila chilometri in camper, da Seattle ai piedi del monte Denali in Alaska passando per i territori canadesi della British Columbia e dello Yukon. Due amici, un lungo viaggio sulle tracce dei Maestri della letteratura americana, un abitacolo, i boschi che scorrono fuori dal finestrino. Questo podcast si potrebbe riassumere così. Credo sia come essere lì con noi mentre andiamo verso il Grande Nord».
«Dare voce a contenuti di qualità e ad autori del calibro di Cognetti – ha spiegato a Linkiesta Francesco Bono, Content Director di Audible.it – è il nostro modo di contribuire a un dibattito quanto mai attuale come il climate change e l’amore per il pianeta. Vogliamo offrire ai nostri ascoltatori la possibilità di approfondire un tema così importante e dibattuto attraverso format audio originali di alto livello, che possano essere ascoltati in occasioni diverse come una corsa al parco, il tragitto su un mezzo pubblico o una passeggiata nella natura. È questo il caso di “Sogni di Grande Nord”, un contenuto di intrattenimento trasversale a cavallo tra la grande letteratura americana e il viaggio nella natura, ma lo sono anche “La nostra casa è in fiamme” di Greta Thunberg e “Possiamo salvare il mondo, prima di cena” di Jonathan Safran Foer».
Sogni di Grande Nord è anche un film documentario che nei prossimi mesi sarà disponibile nelle sale italiane, subito dopo la presentazione in anteprima al prossimo Trento Film Festival.
La maratona Food for Earth
Il 22 aprile viene celebrato anche dal Future Food Institute e dalla Fao e-learning Academy con un evento che vede protagonista la città di Pollica, capitale della Dieta Mediterranea e casa italiana dei Climate Shapers, giovani pensatori e attivisti provenienti da ogni parte del mondo, ispirati e motivati ad agire nel mondo reale per combattere la crisi climatica e i suoi impatti.
È la maratona digitale globale di 24H “Food for Earth”, lezione mondiale sul potere rigenerativo dei sistemi alimentari al quale prenderanno parte ministri e rappresentanti del mondo scientifico e accademico provenienti da 40 Paesi, tra cui il Direttore Generale Fao QU Dongyu, il vicedirettore e consigliere speciale Fao Maurizio Martina, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli.
Dopo il riscontro della prima edizione, che ha riunito più di 100 voci di esperti, con 24 sessioni di lavoro, e registrato più di 100mila partecipanti in tutto il mondo, torna questa staffetta virtuale per il Pianeta che, come un’ideale torcia olimpica, viaggerà da Est a Ovest e coinvolgerà imprenditori, startup, scienziati, giornalisti, giovani leader, policymakers, consulenti, agricoltori da ogni angolo del mondo con l’obiettivo di confrontarsi sulle migliori esperienze sui sistemi alimentari sostenibili.
La Global 24-hour Digital Marathon 2021 prevede anche collegamenti con i Climate Shapers connessi da tutto il mondo ed impegnati in Climate Actions. Dall’Italia ci si connetterà con Pollica, paese che ha ospitato il primo Boot Camp italiano per formare Climate Shapers già nel 2020.
«La seconda edizione di Food for Earth Day rappresenta un’occasione unica per condividere conoscenze e competenze sui sistemi alimentari e sui loro impatti dal punto di vista sociale, culturale, ambientale, istituzionale, economico. Una base per ripensare i sistemi alimentari e per renderli più sostenibili – ha spiegato Sara Roversi, Fondatrice e Presidente del Future Food Institute – Per riuscirci abbiamo bisogno di un pensiero sistemico, piattaforme multi-stakeholder e profili multidisciplinari. In questo senso, la maratona rappresenta un esempio unico sia di contenuti straordinari, che verranno raccolti in un libro, sia del potere di partnership tra settore pubblico e privato per contribuire a pratiche nuove, circolari e rigenerative».