Pubblicato originariamento sullo European data journalism network
Germania e Austria sono i paesi europei con il maggior numero di connessioni ferroviarie da e verso l’estero: rispettivamente 101 e 82. All’estremo opposto, con un solo collegamento transfrontaliero a testa, ci sono Grecia, Kosovo, Bosnia ed Erzegovina, Irlanda, Estonia e Finlandia. «Parliamo di paesi dalle caratteristiche geopolitiche estremamente diverse», ribatterà il lettore più attento. E infatti la Germania conta un totale di nove paesi confinanti, la piccola Austria sette. In entrambi i casi tutti i paesi di confine sono Stati membri dell’Unione Europea.
L’Irlanda, invece, ha un solo confine con il Regno Unito, la Finlandia tre, due dei quali in zone decisamente poco adatte alla costruzione di una ferrovia e il terzo si affaccia sulla Russia. La Grecia condivide quattro confini, ma i rapporti con almeno la metà dei suoi vicini sono tutt’altro che rilassati, e lo stesso vale per il Kosovo.
Per ottenere un quadro più esaustivo della rete di trasporti transnazionali in Europa, abbiamo deciso di non fermarci all’analisi dei dati assoluti, ma di mettere quest’ultimi in relazione con i dati relativi alla lunghezza dei confini e alla popolazione di ogni paese.
I paesi dell’Europa centrale contano generalmente tra l’una e le tre connessioni transnazionali per ogni 100 km di confine, con Austria, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia e Germania a ricoprire i primi posti di questa particolare classifica. La Germania rimane tra i paesi meglio collegati, pur vantando il confine più lungo tra quelli dei paesi presi in considerazione. I paesi più periferici non superano invece quota una connessione per 100 km di confine.
Volgendo lo sguardo al grafico che riporta il numero di collegamenti per milione di abitanti, la situazione è prevedibilmente sbilanciata in favore dei paesi meno popolati quali Lussemburgo, Austria, Slovenia, Slovacchia, Svizzera, Repubblica Ceca, Ungheria e Croazia. Un dato che in ogni caso conferma la supremazia dell’Europa centrale: a fronte di un modesto numero di abitanti, infatti, questi paesi possono contare su un numero di connessioni decisamente superiore rispetto a quello registrato nel resto d’Europa e in paesi dalle dimensioni comparabili.
Per sintetizzare questi dati abbiamo infine elaborato un indice, ottenuto dividendo il numero di connessioni per 100 km di confine di ogni paese per il valore più alto all’interno di quella stessa categoria, poi moltiplicando per 100 e sommando il tutto al valore ottenuto attraverso lo stesso procedimento ma utilizzando questa volta la categoria riferita al numero di connessioni per milione di abitanti.
L’indice è così in grado di tenere in considerazione sia il numero di connessioni per 100 km, sia per milione di abitanti. I risultati dimostrano ancora una volta che i paesi dell’Europa centrale (Austria, Slovacchia e Slovenia in particolare) sono quelli meglio collegati con l’estero. Rimangono fanalino di coda i paesi più periferici, anche a fronte, in alcuni casi, di lunghezze dei confini e/o numero di abitanti tutt’altro che trascurabili.
Volgendo lo sguardo al grafico che riporta il numero di collegamenti per milione di abitanti, la situazione è prevedibilmente sbilanciata in favore dei paesi meno popolati quali Lussemburgo, Austria, Slovenia, Slovacchia, Svizzera, Repubblica Ceca, Ungheria e Croazia. Un dato che in ogni caso conferma la supremazia dell’Europa centrale: a fronte di un modesto numero di abitanti, infatti, questi paesi possono contare su un numero di connessioni decisamente superiore rispetto a quello registrato nel resto d’Europa e in paesi dalle dimensioni comparabili.
Per sintetizzare questi dati abbiamo infine elaborato un indice, ottenuto dividendo il numero di connessioni per 100 km di confine di ogni paese per il valore più alto all’interno di quella stessa categoria, poi moltiplicando per 100 e sommando il tutto al valore ottenuto attraverso lo stesso procedimento ma utilizzando questa volta la categoria riferita al numero di connessioni per milione di abitanti.
L’indice è così in grado di tenere in considerazione sia il numero di connessioni per 100 km, sia per milione di abitanti. I risultati dimostrano ancora una volta che i paesi dell’Europa centrale (Austria, Slovacchia e Slovenia in particolare) sono quelli meglio collegati con l’estero. Rimangono fanalino di coda i paesi più periferici, anche a fronte, in alcuni casi, di lunghezze dei confini e/o numero di abitanti tutt’altro che trascurabili.