«Buongiorno a tutt* cari genitor* vi comunichiamo le date delle prossime festività e della fine della scuola, le trovate in allegato».
CALENDARIO_SCUOLA_INFANZIA_PDF_2021
«Buongiorno gentili Rappresentant*, dove la trovo la data di fine scuola? Grazie (emoticon scimmietta che si copre gli occhi)».
«Ciao, la data la puoi trovare nell’allegato……».
«Quale allegato?» (emoticon scimmietta che si copre gli occhi).
«Ciao vi lascio il link della webcam del falco pellegrino sul Pirellone».
«Ciao a tutt* sapete mica perché non possiamo lasciare il monopattino parcheggiato davanti all’ingresso di scuola? Avete la mail della Preside?».
«Sapete niente dello sciopero di Milano Ristorazione di lunedì prossimo? Dobbiamo preparare il pranzo al sacco? O i bambini stanno a casa direttamente? L’assessore ha scritto qualcosa? Ma poi scusate scioperano per cosa che per un anno non hanno fatto niente? Roba da matti».
«Non va la webcam del Pirellone».
«Signore e signori, vorrei a questo punto annunciare che sarò costretta ad abbandonare questa chat fra due settimane, anzi cosa dico, tra due minuti, l’avete mai visto “Quinto Potere”? No? Sì? Io sono incazzata nera e tutto questo non lo accetterò più, non accetterò più lo sciopero di Milano Ristorazione, non accetterò più la giornata con la pasta al ragù di soia, ma dove siamo, nel sud est asiatico? Sia chiaro che lo sciopero è un diritto dei lavoratori, voi non sapete le manifestazioni che ho frequentato da giovane, quei sabati alle otto in Largo Cairoli, e tutti con la kefiah e il megafono e i fiori e le gambe di burro, magari ci siamo già incontrati lì care mamme e cari papà? Sono passati vent’anni, adesso siamo qua a voler sapere in anticipo le adesioni allo sciopero, ma cosa siamo diventati, fascisti? Siamo diventati i nostri genitori? Siamo invecchiati male? Siamo in un film di Muccino Gabriele? Io non ho tempo di preparare il pranzo al sacco, non ce l’ho, sapete a che ora mi alzo la mattina, care mamme e cari papà? Come voi mi alzo alle sei, compagni e compagne, come voi mi preparo, porto il bambino a scuola, faccio la spesa, vado al lavoro, piango un po’ chiusa in bagno, torno a casa, preparo la cena, poi muoio di morte apparente con la televisione accesa, e io cosa faccio, devo rinunciare al piantino quotidiano per preparare il pranzo al sacco? Cosa credete, che gli dia cibi preconfenzionati? Sapete quanto ci vuole a preparare il pane di segale ai millesemi fatto in casa? La lasagnetta di verdure? Sapete quanto spendo in Cortilia alla settimana? Compagne e compagni, voi magari avete anche più di un figlio, come fate, come, mi chiedo io, santi e sante vi faranno, come si permettono di chiederci di preparare il pranzo ai nostri figli? Me le pagano loro le ore di permesso? Me la pagano loro la giornata di ferie? Compagne e compagni, noi abbiamo preso batoste da ogni parte: Milano Ristorazione, Ministero dell’Istruzione, Sindacati, Servizio Prevenzione e Protezione, l’inflazione, la depressione, ma siamo ancora qua a lottare per i nostri figli, per garantire loro un pasto caldo, lo so che la rivoluzione non è un pranzo di gala, ma nemmeno un pranzo al sacco. Compagne e compagni, sappiate che non accetterò più le notifiche alle sei del mattino o alle due di notte per chiedere se si possono lasciare i monopattini in giardino, no, non si possono lasciare i monopattini in giardino, c’è il covid, non ci si assembra per i monopattini, i bambini hanno le gambe e incredibilmente possono camminare, non siamo sul set di “Anna dei miracoli”. Compagne e compagni genitori, voglio che vi alziate in questo istante, andate alla finestra, apritela e mettete fuori la testa e urlate: “Sono incazzato (o incazzata) nero (o nera) e tutto questo non lo accetterò più!”, e poi tutti insieme mandiamo una mail a Milano Ristorazione, facciamolo per i nostri figli».
«Ciao a tutti, scusate, a qualcuno funziona il link con la webcam del falco pellegrino?».