Il Land orientale del Sachsen-Anhalt non è particolarmente rappresentativo della Germania. Ha poco più di due milioni di abitanti, e la sua capitale, Magdeburgo, non è tra i principali centri tedeschi. È tendenzialmente agricolo, e soffre parecchio l’attrattività di altri poli non distanti, come Berlino, Hannover o Amburgo. Dagli anni Novanta l’emigrazione aumenta, così come l’età media.
Eppure, il voto di ieri per il rinnovo del Landtag, il Parlamento locale, è stato vissuto come una cartina tornasole del clima politico nazionale. Come in tutti i Länder orientali, anche in Sassonia-Anhalt è molto forte Alternative für Deutschland, l’estrema destra tedesca. Alle scorse elezioni, il partito aveva ottenuto il 24,3 per cento, diventando la seconda forza politica, dietro alla Cdu. I cristiano-democratici avevano poi deciso di non negoziare con l’estrema destra, che pure aveva 25 seggi, formando una maggioranza con i socialisti della Spd e con i Verdi, sotto la guida di Reiner Haseloff.
Il voto di ieri, però, arrivava in un clima particolare. Tra poco più di tre mesi la Germania sarà chiamata al voto per la Cancelleria, e la Cdu si presenterà al voto con un nuovo segretario e candidato premier: Armin Laschet, rappresentante dell’ala centrista del partito. La sua è una leadership avvertita come non particolarmente forte, e per giunta il neo segretario si è trovato subito con un partito travolto da scandali e con un consenso in forte calo, e ha faticato anche a farsi nominare candidato cancelliere.
Laschet ha detto più volte di non voler dialogare con AfD né a livello locale né tantomeno nazionale, proseguendo sulla linea merkeliana di tracciare dei confini netti per non dare legittimità politica all’estrema destra.
Non manca però, tra i cristiano-democratici, chi è di diverso avviso rispetto al segretario. La AfD stessa ha spesso utilizzato le posizioni di Laschet per proporsi come unica rappresentanza politica per l’elettorato di destra che non si riconosce nell’attuale leader dei cristiano-democratici, una posizione ribadita anche dai loro candidati alle elezioni, recentemente nominati.
Il voto in Sassonia-Anhalt era importante per capire se la linea del segretario avrebbe retto la prova in un Land dove Cdu e AfD sono i due principali partiti, e dove dialogare potrebbe essere più facile che combattersi, quantomeno guardando ai puri numeri.
Nelle scorse settimane, mentre alcuni sondaggi mostravano un vantaggio della CDU, altri sembravano prevedere un testa a testa. Ieri sera, tuttavia, il risultato è stato più chiaro: i cristiano-democratici hanno vinto e hanno visto aumentare il loro consenso, mentre al contrario AfD subisce un lieve calo. La CDU infatti è arrivata al 37,1%, con una crescita di oltre 7 punti percentuali rispetto al 2016. La AfD invece si ferma al 20,8%, perdendo tre punti e mezzo. Crescono leggermente i Verdi (5,9%) e i liberali della FDP (6,4%). Perdono SPD (8,4%, -2,2) e Linke (11%, -5,3). Con la riconferma del presidente Haseloff è probabile una riproposizione dell’alleanza uscente, a meno che questi non dovesse decidere di lasciare da parte la SPD per provare a includere con i liberali.
Ovviamente, trattandosi di un voto locale, i principali meriti spettano al presidente uscente e candidato Reiner Haseloff, che è riuscito a guadagnare consenso per il suo partito e a limitare l’AfD. Questo risultato, del resto, viene sottolineato da più parti: ieri ad esempio sulla Zeit online la giornalista Anne Hähnig sosteneva che il risultato fosse da imputare esclusivamente alla sua figura, mentre oggi la Tageszeitung indica Haseloff come colui che ha salvato la Cdu, pubblicando in prima pagina un fotomontaggio ironico con il suo volto sul corpo di un bagnino.
Sul fronte nazionale, però, è difficile non vedere il voto come una vittoria della linea di Laschet. Lo stesso Haseloff, del resto, ieri sera ha commentato a caldo affermando che il risultato è «una chiara delimitazione dell’estrema destra», ricollegandosi in questo alla linea del segretario nazionale. In effetti, dopo i risultati negativi in Baden-Württemberg e in Renania-Palatinato, le elezioni in Sassonia-Anhalt sono la prima buona notizia per la Cdu da diverso tempo. Non si può dire quanto forti saranno le ripercussioni sulla scena nazionale, ma di sicuro il voto di ieri è anche la prima vera vittoria di Laschet.