«Noi giochiamo per vincere una gara difficile, visto che è la terza in dieci giorni». Roberto Mancini l’aveva detto alla vigilia della sfida con il Galles, l’Italia avrebbe giocato per i tre punti e i tre punti sono arrivati. L’Italia non si risparmia.
La vittoria per 1-0 su Gareth Bale e compagni restituisce sensazioni positive a una squadra già in fiducia, alimenta lo stato di euforia che accompagna la Nazionale in questi giorni e conferma il livello di una formazione che è stata tra le più convincenti dei gironi, forse la migliore in assoluto sulle tre partite.
È stata una vittoria importante anche perché ha confermato che gli Azzurri sono un gruppo unito, in cui tutti gli elementi sanno perfettamente qual è il loro compito e «tutti sono pronti a dare il massimo», come ha detto Marco Verratti subito dopo la partita – che è stata anche il suo esordio a Euro 2020.
Mancini ha deciso di dare spazio alle seconde linee, cambiando otto undicesimi rispetto alla partita con la Svizzera – confermati soltanto Gianluigi Donnarumma, Leonardo Bonucci e Jorginho – ma il risultato non è cambiato.
Le scelte del commissario tecnico hanno fatto registrare un nuovo record: tra Mondiali ed Europei gli Azzurri non avevano mai fatto tanti cambi rispetto alla gara precedente. In più nessuno aveva mai fatto 9 punti in un girone facendo giocare 25 giocatori (l’unico italiano mai sceso in campo è il terzo portiere Alex Meret).
Da quando Roberto Mancini è commissario tecnico la Nazionale ha già battuto diversi record, alcuni sono ancora in striscia aperta, altri potrebbero arrivare in futuro. Non era affatto scontato nel 2018, quando il tecnico marchigiano subentrò a Ventura, considerando le macerie sportive che ha trovato al suo arrivo.
Il più record evidente è quello di cui si parla da giorni, la striscia di 30 partite consecutive senza sconfitte. Un primato che resisteva da 82 anni: Roberto Mancini ha eguagliato Vittorio Pozzo, che tra il 1935 e il 1939 rese gli Azzurri imbattibili.
Pozzo ha chiuso il suo record con 24 vittorie e 6 pareggi, Mancini è arrivato a 25 vittorie e 5 pareggi – l’ultimo ko è di settembre 2018, contro il Portogallo. Ma, come ha detto più volte l’attuale ct, nel record di Pozzo ci sono anche un Mondiale e un oro olimpico che rendono quei risultati ancor più prestigiosi. E l’obiettivo di questa squadra deve essere un trofeo importante, non un record storico.
Ad ogni modo, l’Italia ha raggiunto, tra tutte le Nazionali, la grande Ungheria del ciclo 1950-54, e può puntare l’Argentina che nel biennio 1991-1993 vinse 31 partite. Il primato assoluto però è quello dell’ Armada Invencible: la Spagna non ha mai perso tra il febbraio 2007 e il giugno 2009, per un totale di 35 partite, che hanno portato in bacheca anche un Europeo (2008).
Nelle ultime undici partite l’Italia conosce solo la vittoria, una striscia di risultati che hanno permesso al ct di raggiungere una percentuale di vittorie senza precedenti: con 26 successi su 35 partite totali Mancini è poco oltre il 74%, staccati Pozzo e Sacchi che sono rispettivamente al 66% e al 64%, anche se entrambi hanno una quarantina di partite in più.
Allora potrebbe essere utile fare un calcolo dopo le prime 35 partite di ogni commissario tecnico, ma anche in questo caso Mancini è in cima alla lista: il ct che si avvicina di più allo score del Mancio è Arrigo Sacchi, con 22 vittorie, 8 pareggi e 5 sconfitte, in coda ci sono Vicini, Trapattoni, Pozzo e Lippi.
C’è anche una statistica interessante sui marcatori azzurri. Con Mancini sono andati in gol 30 giocatori diversi, nella gestione Prandelli erano stati 29. Adesso nel mirino c’è il record di Pozzo, ma è a quota 53 e potrebbe essere irraggiungibile.
Guardando solo questi Europei, invece, l’Italia ha collezionato diversi record, seppur di minor importanza. Intanto nessuno nella storia degli Europei aveva chiuso la fase a gironi con tre vittorie su tre e zero gol subiti. Inoltre gli Azzurri hanno segnato 7 gol, eguagliando il record nazionale in un grande torneo, stabilito ai Mondiali di Francia ‘98. E l’ultima volta che l’Italia aveva fatto 9 punti in un girone era agli Europei del 2000 in Belgio e Olanda, e prima ci era riuscita solo ai Mondiali del 1990 e del 1978.
3 – L’Italia ha vinto tre partite su tre in una singola fase a gironi tra Europei e Mondiali per la quarta volta (2000, 1990 e 1978 le altre). Tris.#ItaliaGalles #ITA pic.twitter.com/xOjrXObNxw
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Ci sono ancora altri record infranti dalla Nazionale in queste tre partite, grazie a prestazioni di altissimo livello. Nella partita d’esordio contro la Turchia, ad esempio, l’Italia ha segnato per la prima volta tre gol in una gara degli Europei. Record poi eguagliato nel turno successivo, contro la Svizzera.
Lo strapotere degli uomini di Mancini si è visto anche in dettagli più piccoli: sempre contro la Turchia, gli Azzurri hanno tirato 14 volte nel solo primo tempo senza concedere nemmeno una conclusione agli avversari – è la maggior differenza di tiri nel primo tempo di un Olanda-Lettonia degli Europei dal 2004.
E in generale l’avvio del girone, con due 3-0 nelle prime due gare, quindi 6 gol segnati e zero subiti e qualificazione in tasca, non era mai accaduto prima: il miglior inizio di sempre per un torneo, Europei o Mondiali.
Le performance di squadra hanno contribuito al raggiungimento di alcuni record individuali. La capacità degli Azzurri di fare quadrato davanti alla porta, ad esempio, ha permesso a Donnarumma di mantenere la porta inviolata per 874 minuti, cioè da quella partita con l’Olanda di ottobre 2020. Da lì si è aperta la serie di sette clean sheet consecutivi, iniziata contro la Polonia dello scorso novembre. L’obiettivo è il record di Zoff, che non è lontanissimo: 1143 minuti – Gigio potrebbe superarlo se l’Italia arrivasse in finale senza subire gol.
Oltretutto contro la Turchia, Donnarumma è diventato il più giovane portiere dell’Italia a disputare una partita in un grande torneo per nazionali, a 22 anni e 106 giorni.
22 – Gianluigi Donnarumma (22 anni e 106 giorni) diventa oggi il più giovane portiere dell’Italia a disputare una partita tra Europei e Mondiali. Prodigio.#EURO2020 #ItaliaTurchia pic.twitter.com/YJjKbpbcs9
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Infine c’è il record del capitano Giorgio Chiellini, che arriva a 14 presenze negli Europei, diventando il giocatore di movimento con più partite con l’Italia nella competizione. È anche al suo quarto Europeo, eguagliando il record di Gianluigi Buffon e Alessandro Del Piero.