Aldo Cazzullo è uno dei più famosi giornalisti italiani, editorialista del Corriere della Sera, conduttore televisivo e autore di fortunati saggi, l’ultimo dei quali è “Le italiane. Il Paese salvato dalle donne” (Solferino, 2021). Qui risponde al questionario de Linkiesta, ispirato a The Interrogator di Monocle, sui suoi consumi culturali.
A che cosa sta lavorando?
Al prossimo libro, sul Purgatorio di Dante.
Appena sveglio dove cerca le notizie del giorno?
Su VoloEasyRider, l’agenda digitale.
A colazione legge i giornali col caffè, con una spremuta o con che cos’altro?
Caffè.
Sotto la doccia che cosa canticchia?
“Gigante” del mio amico Piero Pelù oppure Dalla oppure Battiato che mi mancano molto.
In che ordine legge i giornali?
Corriere, Repubblica, Stampa, Messaggero, Libero, Giornale, Fatto, Sole, El País, Times, poi il pomeriggio Le Monde e il sito del New York Times.
Sta guardando gli Europei, su Rai o Sky?
Sky. Fabio Caressa è un fuoriclasse.
Che musica sta ascoltando ultimamente?
Roba vecchia. Robbie Williams, Keane, 4 Non Blondes. E ovviamente i cantautori italiani, a cominciare da Vecchioni e Guccini, e poi Jovanotti e Ivan Graziani.
Come la ascolta: in streaming, vinile, alla radio?
Streaming.
I magazine che non mancano sul divano nel weekend?
Sui magazine son debole, ma leggo Limes e DiPiù.
L’ultimo romanzo che le è piaciuto?
“Fine della corsa” di Claudio Paglieri, “Loro” di Roberto Cotroneo.
E il saggio?
“L’ultimo compagno”, la biografia di Emanuele Macaluso di Concetto Vecchio.
Guarda le serie tv?
I classici: “La casa di carta”, “Breaking Bad”, “The Queen”. Avevo iniziato “Designated Survivor” ma ho smesso.
Continueremo ad andare al cinema?
Purtroppo sempre meno.
Guarda ancora i telegiornali?
Sì. In particolare il Tg2 e La7.
Social di riferimento?
Instagram. Gestisco solo quello.
Ascolta i podcast?
Poco.
Si addormenta con un libro, con un magazine, con una serie tv, con un podcast o con un talk show?
Libro.
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