La propensione all’evasione di tutte le imposte (tranne accise e Imu) nel 2024 deve essere inferiore del 15% rispetto al 2019. È questo, secondo l’Ansa, l’obiettivo della road map del governo delle riforme legate al Recovery plan.
Contro l’evasione, si legge, si prevedono «incentivi mirati ai consumatori» e una spinta al digitale per portare a 2,3 milioni le dichiarazioni Iva precompilate entro giugno 2023 e a un +40% le lettere di conformità entro il 2024 (+30% di gettito).
Previste «sanzioni amministrative effettive» contro gli esercenti che rifiutino pagamenti col Pos. Si punta a ridurre a 30 giorni (60 per la sanità) i tempi di pagamento della Pubblica amministrazione entro fine del 2023.
Inoltre è prevista una spending review tra il 2023 e il 2025 per «risparmi diretti a sostenere le finanze pubbliche o finanziare una riforma fiscale o riforme della spesa pubblica favorevoli alla crescita», emerge ancora dal documento inviato ai ministri. Entro dicembre sono previste norme per «migliorare l’efficacia della revisione della spesa» con un ruolo rafforzato del Mef. A giugno 2022 saranno invece individuati gli obiettivi di revisione della spesa dal 2023. Ed entro il 2023 il bilancio dello Stato sarà «riclassificato con riferimento alla spesa ambientale e a quella che promuove la parità di genere».
È questo a grandi linee il quadro delle riforme da adottare in relazione al Piano nazionale di ripresa e resilienza, divise per ministero e con l’indicazione per ciascuna della scadenza prevista dal Pnrr, indicata da Palazzo Chigi ai ministeri.
Sono 63, secondo quanto si legge anche sul portale del Recovery plan, le riforme legate al Pnrr italiano. Il lavoro del governo è già iniziato, ma molte scadenze ricorrono a dicembre 2021. Sono 23 le riforme da approvare o attuare entro l’anno, tra cui anche quelle della Pubblica amministrazione, della giustizia e delle semplificazioni già varate.
Si va dalla rete ferroviaria e la sicurezza dei ponti al “Cloud”, dalle residenze per universitari alla riforma delle classi di laurea, dal biometano pulito alla concorrenza, da una relazione sulla lotta all’evasione fiscale «anche attraverso incentivi mirati per i consumatori», fino alla Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol), uno strumento per i disoccupati.
Nell’ambito della riforma dell’amministrazione fiscale, il ministero dell’Economia dovrà adottare una relazione per orientare le azioni del governo volte a ridurre l’evasione fiscale dovuta alla omessa fatturazione.
Entro dicembre il ministero per la Transizione ecologica deve emanare una nuova normativa per la promozione della produzione e del consumo di gas rinnovabile, rafforzando il sostegno al biometano pulito, e adozione di programmi nazionali di controllo dell’inquinamento atmosferico.
Per triplicare gli alloggi per gli studenti fuorisede, portandoli da 40mila a oltre 100mila entro il 2026, il ministero dell’Università deve approvare entro l’anno una legge per modificare le norme vigenti in materia di alloggi per studenti, incentivando anche i privati, perché entro il 2022 ci siano almeno 7500 posti nuovi. Entro l’anno è prevista anche la riforma delle classi di laurea, per «ridurre i rigidi confini esistenti che limitano fortemente» i percorsi interdisciplinari e creare «classi di laurea innovative professionalizzanti».
Bisogna completare nel 2021 anche la riforma delle lauree abilitanti, semplificando l’accesso alle professioni, e riformare i dottorati, semplificando le procedure per il coinvolgimento di imprese e centri di ricerca e potenziando la ricerca applicata.
Nell’ambito della riforma delle politiche attive del Lavoro, invece, il ministero entro l’anno è chiamato a introdurre la “Garanzia di occupabilità dei lavoratori” per i disoccupati insieme a un “Piano Nazionale Nuove Competenze”.
Il ministero della Giustizia infine è impegnato nell’entrata in vigore della legislazione attuativa per la riforma del processo civile e penale, della legislazione attuativa per la riforma del quadro in materia di insolvenza.