CONTROESODO
Chi torna e chi no Sei mesi fa, un collega di Elaine Godfrey, giornalista dell’Atlantic, le ha chiesto di indovinare quanti americani stessero ancora lavorando da casa. Lei rispose: il 40%. Si sbagliava, e non di poco. A marzo 2021, solo il 21% degli americani stava ancora lavorando a distanza. L’altro 79% usciva di casa ogni giorno. Si tratta, spiega la giornalista, di un pregiudizio degli smart worker, spesso a più alto reddito e più qualificati. In pratica, chi lavora da remoto tende a sovrastimare i numeri, pensando che molte altre persone siano nella stessa situazione, dimenticando quelli a cui per lavorare non basta certo accedere a una call di Zoom.
- Negli Stati Uniti, in realtà, molte grandi aziende stanno rimandando il ritorno in ufficio. Ma in tanti stanno anche rientrando. La società immobiliare Avison Young ha creato una piattaforma per monitorare gli spostamenti in 20 città tra Usa e Canada. Con grandi differenze: a Austin e Calgary, ad esempio, il 67% degli impiegati è rientrato, mentre nella Silicon Valley, Miami e Ottawa ci sono ancora gli uffici con il 90% di lavoratori in meno.
E in Italia? L’Osservatorio sullo Smart working del Politecnico dice che a marzo 2020, nel primo lockdown, c’erano oltre 6,6 milioni lavoratori da remoto, scesi a 5 milioni a settembre, pari al 33,8% dei lavoratori dipendenti. Nella «nuova normalità» la previsione è che il numero si stabilizzerà a quota 5,3 milioni di lavoratori che almeno qualche giorno a settimana resteranno lontani dalla scrivania.
Un anno dopo Al momento però non abbiamo numeri assoluti su quanti siano tornati in ufficio, quanti no, e quanti lo facciano magari solo saltuariamente in modalità ibrida. Però un indicatore potrebbero essere i parcheggi nelle città.
- La app Parclick, che permette di prenotare un posto auto, ha registrato un aumento del 68-70% delle prenotazioni di parcheggi nelle aree a maggior concentrazione di uffici a Milano, Roma, Firenze, Venezia, Genova e Verona. Alla faccia della transizione ecologica, si potrebbe dire. Ma, spiegano da Parclick, c’è ancora una certa paura a viaggiare con i mezzi pubblici. E l’opzione bici non è sempre fattibile.
Di nuovo in coda E il traffico potrebbe aumentare ora che il dpcm appena firmato da Mario Draghi ribalta la logica emergenziale nella pubblica amministrazione, riportando la presenza in ufficio come «modalità ordinaria» a partire dal 15 ottobre, quando entrerà in vigore l’obbligo del Green Pass.
- Secondo un’indagine dei consulenti del lavoro, a maggio 2021, dopo la terza ondata dell’epidemia, lavorava in smart working il 37,5% di tutti i dipendenti pubblici: 1,2 milioni di persone.
- Ora si dovrà aspettare un decreto ministeriale e anche il rinnovo del contratto del pubblico impiego per capire le modalità di rientro, che sarà comunque graduale, partendo dal personale allo sportello per poi passare agli uffici. Nel giro di due settimane, dovrebbero rientrare tutti, secondo quanto dice il ministro Brunetta. Lo smart working tra gli statali verrebbe così archiviato, non oltre la soglia del 15%, e sarà possibile solo «se l’utente è soddisfatto».
Back to work Brunetta ha detto che l’obiettivo è «riaprire il terziario urbano» e far ripartire i consumi nelle città, dove ristoranti e negozi ancora soffrono l’assenza degli impiegati in smart working.
- Il segnale che in questo modo si rischia di passare ai lavoratori è che ciò che interessa del loro contributo alla ripresa non è tanto la loro professionalità, quanto la spesa come consumatori – hanno scritto Marco Bentivogli e Mariano Corso, responsabile dell’Osservatorio Smart Working. Una prospettiva «miope», dicono, in quanto la priorità della pubblica amministrazione non è certo incrementare i consumi dei dipendenti pubblici ma migliorare sostenibilità ambientale, digitalizzazione e produttività. Si tratta delle sfide fondamentali previste dal Pnrr alle quali lo smart working può dare un contributo sostanziale. Senza dimenticare che servirebbe un’analisi su ciò che ha funzionato e ciò che non ha funzionato prima di richiamare tutti in ufficio.
PAX DRAGHIANA
Come nel 1993? Questa settimana l’agenda del governo sui temi economici e del lavoro è fittissima. Si comincia oggi con l’incontro tra Draghi e i sindacati Cgil, Cisl e Uil. All’ordine del giorno c’è la sicurezza sul lavoro, ma si parlerà certamente anche di altro dopo che il premier dal palco dell’assemblea di Confindustria ha appoggiato l’idea di un “Patto per l’Italia” con un accordo tra le parti sociali. I sindacati chiedono la cassa Covid per tutto il 2021, nel patto di Draghi la priorità è la crescita – si legge nei retroscena.
- Il leader della Cisl Luigi Sbarra ha detto che il suo sindacato è pronto a una nuova fase di concertazione. Ma ha ricordato pure le prossime tappe spinose: la scadenza del blocco dei licenziamenti del 31 ottobre, il Def e la legge di bilancio.
- Più freddo Maurizio Landini che, dalla tre giorni organizzata dalla Cgil a Bologna, ha detto che vuole prima risposte precise su pensioni, fisco e lavoro e un calendario delle riforme. Altrimenti, dice, ci sarà la mobilitazione.
- Repubblica ha elencato le sette sfide del lavoro che scaldano l’autunno: licenziamenti, ammortizzatori, politiche attive, reddito di cittadinanza, quota 100, delocalizzazioni, smart working.
L’eterno ritorno La questione del salario minimo è tornata nel dibattito. Lo ha riproposto il presidente dell’Inps Pasquale Tridico. Dalla festa della Cgil di Bologna il commissario europeo al Lavoro, Schmit, ha rilanciato il salario minimo europeo. Landini ha aperto per la prima volta all’ipotesi di introdurlo, ma spiegando che serve una legge sulla rappresentanza e che la contrattazione non si tocca. Secondo Cisl e Uil, però, Landini sbaglia. Confindustria e sindacati concordano sul «no»: le imprese, perché temono un innalzamento del costo del lavoro; le sigle sindacali, hanno paura di perdere il ruolo di mediazione.
- Ma il tema non è nell’agenda del governo. E lo spiega bene il ministro Giorgetti in un’intervista alla Stampa, dove dice che vorrebbe «per tutta la vita» Draghi a Palazzo Chigi e aggiunge pure che – a una settimana dal voto delle amministrative – «questa discussione puzza di demagogia».
CALENDARIO DI GOVERNO Dovrebbe arrivare domani, 28 settembre, in consiglio dei ministri l’approvazione della Nota di aggiornamento al Def, cornice entro la quale si scriverà la legge di bilancio. Draghi ha detto che il governo non vuole aumentare le tasse. Il ministro Franco ha dichiarato che per quest’anno si prevede una crescita del 6% e che nel 2022 il ritmo sarà intorno al +4%, ma non bisogna dimenticare che veniamo da un crollo del Pil vicino al 9%.
- Intanto il governo ha approvato il decreto per contenere gli aumenti delle bollette di luce e gas. Ma non ha ancora trovato le risorse, 900 milioni, per rifinanziare le quarantene per i lavoratori che vengono a contatto con un positivo al Covid.
Risolvere problemi In realtà, da quello che si sa, è che con la Nadef dovrebbe arrivare anche il decreto fiscale, che dovrebbe sciogliere diversi nodi: il ritorno delle indennità di quarantena, il nuovo intervento sulle cartelle esattoriali e la continuità occupazionale dei 100mila lavoratori in somministrazione (sui quali pende la scure del decreto agosto). E per gestire l’uscita graduale dal blocco dei licenziamenti, potrebbe anche esserci una proroga della cassa integrazione gratuita fino a dicembre.
- Per la delega fiscale, che divide i partiti a partire dalla riforma del catasto, se ne dovrebbe parlare dopo le amministrative.
UN PASS PER IL LAVORO
Dal 15 ottobre Il decreto legge per l’obbligo del Green Pass sui luoghi di lavoro pubblici e privati è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. Con una modifica importante: è stata eliminata la sospensione dal lavoro. Chi non lo avrà sarà assente ingiustificato e scatterà comunque, sin dal primo giorno, lo stop dello stipendio. Per chi non è vaccinato ci saranno i tamponi a prezzi calmierati a 15 euro per i maggiorenni, ma non andranno bene i test salivari.
- Il governo ha aggiornato le faq.
- Per il settore pubblico sono in arrivo le linee guida sui controlli.
Le riforme di Orlando Il ministro del Lavoro ha spiegato che sul fronte delle politiche attive si sta muovendo di concerto con le Regioni, che hanno competenze in materia, e che ci saranno voucher da usare nei centri per l’impiego o nelle agenzie private. Ma il decreto interministeriale che sblocca Gol, la Garanzia per l’occupabilità dei lavoratori, ancora non c’è. Per gli ammortizzatori sociali se ne parlerà nella manovra, ma molto dipende dalle risorse a disposizione. E poi sulle regole dello smart working nel privato non si è ancora deciso se ci sarà una nuova legge o se basterà un accordo quadro nazionale.
RECOVERY LENTO
Compiti a casa Nell’ultimo cdm è stata anche presentata dal ministro Franco la relazione sullo stato di avanzamento dei lavori del Recovery Plan. Sono stati raggiunti finora 13 obiettivi su 51, pari al 30% delle riforme e il 21% degli investimenti. Il governo ha chiesto ai ministri di presentare un calendario con impegni precisi e verificabili fino a fine anno. E un documento da presentare nella cabina di regia politica sul piano che potrebbe riunirsi per la prima volta questa settimana. In più ci sarebbe un nuovo decreto sulle semplificazioni in arrivo.
SENZA BARRIERE Il piano “Emergo” della Città Metropolitana di Milano punta a favorire l’inserimento delle persone con disabilità nel mondo del lavoro, sostenendo imprese e lavoratori. In prima linea ci sono le agenzie per il lavoro, chiamate a fare rete. Stefano Magliole, marketing manager di IG Samsic HR, dice: «La nostra forza è la conoscenza del mercato e la capacità di costruire ponti laddove gli ostacoli rendono difficile il raggiungimento di un obiettivo virtuoso per le aziende, per le persone e per l’intera società».
DOSSIER CALDI
Caos Alitalia Dopo l’ennesima manifestazione dei lavoratori della ex Alitalia, si parla della possibilità di far slittare di qualche settimana il decollo della nuova Ita per trovare un accordo con i sindacati. In attesa della vendita del marchio, i commissari hanno fatto sapere ai dipendenti che pagheranno solo il 50% dello stipendio di settembre.
- Nel frattempo la nuova società sta procedendo spedita con le nuove assunzioni. Al momento sono 1.650 i già assunti tra piloti, assistenti di volo e personale di terra: circa la metà. Oltre 3.300 resterebbero però senza ammortizzatori sociali.
Crisi automotive Ha messo in allarme i sindacati italiani la notizia secondo cui Marelli starebbe pianificando il taglio di 1.500 posti di lavoro in tutto il mondo, con un rafforzamento delle attività in Cina.
Uno spiraglio La Whirlpool ha sospeso una proroga fino al 15 ottobre per i licenziamenti dei lavoratori dello stabilimento di Napoli, che sarebbero altrimenti partiti il 29 settembre. Al Mise si sta studiando un piano presentato da un consorzio di cinque aziende disposte a rilevare lo stabilimento per progetti di mobilità sostenibile.
Lieto fine Dopo tre anni di scioperi e mobilitazioni, è stata avviata anche la stabilizzazione dei collaboratori precari di Anpal Servizi.
ORIZZONTI POST QUARANTENA
Zona retrocessione Nel 2020, anno della pandemia, in Italia ci sono state 42mila dimissioni di genitori di bambini da zero a tre anni. Secondo i dati dell’Ispettorato nazionale del lavoro, il 77% è composto da donne.
Fuori dalla mia cucina Anna Prandoni su Gastronomika, sondando la questione della carenza di manodopera nella ristorazione, si è chiesta se anche in questo settore stia avvenendo quel cambiamento culturale per cui il lavoro e la carriera in sé non sono più la priorità. Soprattutto per un comparto in cui lo status quo del lavoro è spesso estenuante e insostenibile. La risposta, probabilmente, è sì.
- Munchies ha intervistato quattro giovani italiani che sono andati a lavorare nei bar all’estero. E le risposte sono tutte molto simili: le paghe sono più alte, i contratti più stabili e si lavora meglio.
Sì, viaggiare! Dopo mesi di restrizioni, non è una sorpresa se le ricerche di lavori che permettono di viaggiare siano cresciute del 140% secondo i Google Trend. In cima alle ricerche, autisti e piloti.
Verde, vostro onore Una delle nuove figure professionali che sta emergendo con la sempre maggior attenzione alla sostenibilità e alla green economy è quella dell’avvocato ambientale. Le università italiane cominciano a inserire corsi ad hoc e master, ma poi conta molto restare costantemente aggiornati, ci ha spiegato chi questo lavoro lo fa.
AGENDA
- Oggi il premier Mario Draghi incontra i sindacati; il ministro Franco è a Genova nell’ambito delle iniziative del G20 per una conferenza sugli investimenti nelle infrastrutture locali; mentre Lagarde interviene da remoto in audizione alla commissione Affari economici del Parlamento europeo.
- Domani, 28 settembre, si apre il Festival dello Sviluppo sostenibile di Asvis; al Mise si tiene il tavolo sulla vertenza Elica; a Milano parte l’Expo Ferroviaria e Lagarde apre il forum online sulle banche centrale.
- Il 29 settembre si tiene l’assemblea generale di Confcommercio a Roma; arrivano dall’Istat i prezzi alla produzione dell’industria e delle costruzioni; l’Autorità garante della concorrenza presenta la relazione al Senato.
- Giovedì 30 settembre l’Istat diffonde i dati sul lavoro ad agosto e i prezzi al consumo a settembre. Mentre a Milano termina la tre giorni “Youth4Climate” con Mario Draghi, Boris Johnson e Roberto Cingolani.
Buona settimana,
Lidia Baratta
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