Radici volantiHang, il progetto milanese per coltivare la sostenibilità

In occasione della Design Week, la sede del Gruppo Building ospiterà una particolare installazione a cavallo tra design, architettura e tecnologia: un laboratorio di coltivazione aeroponica che permetterà ai visitatori di conoscere i vantaggi di questa pratica

Crediti Hang. Seeding the Future

In via Tortona 21, in un attico che ricorda una grande serra, dal 5 al 10 settembre sarà possibile immergersi in un laboratorio di coltivazione aeroponica e conoscere i vantaggi che questa pratica offre. Per esempio, un basso consumo di energia, di territorio e d’acqua, un alto livello igienico-sanitario e una grande compatibilità con il tessuto abitativo.

Ripensare le modalità di vivere e abitare su diversa scala. È ciò vuole rappresentare Hang – Seeding the future, l’installazione tra design, architettura e tecnologia che sarà esposta in occasione della Design Week al Fuorisalone di Milano nella sede Gruppo Building, specializzato in real estate e riqualificazione di edifici storici.

«Risparmio delle risorse, circolarità e riqualificazione green sono parole d’ordine che rendono ancora più concreta la nostra visione di una futura città ecologica, a basso impatto ambientale e in sintonia con il nostro pianeta», ha spiegato a Greenkiesta Piero Boffa, Presidente del Gruppo Building.

La rivoluzione dei sistemi di coltivazione ha l’obiettivo di limitare il consumo delle risorse come la terra (oggi l’80% dei terreni destinabili all’agricoltura sono già coltivati) e l’acqua (il 70% di quella dolce è impiegata in agricoltura). Per attivare questo cambiamento, devono essere messe in discussione pratiche tradizionali a favore di nuove virtuose ed ecosostenibili. Hang, frutto della collaborazione di BP+P Boffa Petrone & Partners, studio di progettazione del Gruppo Building, e Daniele Fiori – DFA Partners, studio di architettura specializzato in progetti di riqualificazione e soluzioni sostenibili, risponde a questa esigenza come opera dedicata al mondo delle colture fuori suolo. Il nome del progetto è evocativo della soluzione che deriva dalle radici fluttuanti o appese, dall’inglese hang.

Crediti Hang. Seeding the Future

«Quando ho visto il marchio Hang – ha spiegato l’architetto Daniele Fiori – ho avuto la percezione di qualcosa di drammatico. Ho pensato: è come stare appesi! È come la nostra condizione, è quello che a oggi abbiamo prodotto per i nostri figli. Siamo chiamati ad intervenire, ognuno di noi, per invertire questo percorso suicida. L’architettura ha il potere di farlo e di rendere il nostro habitat sempre più sostenibile. L’idea di coltivare fuori terra è una soluzione in grado di produrre cambiamento, portare questa tecnologia all’interno della città rivoluziona il nostro modo di rapportarci al contesto urbano, inserirla all’interno di un complesso abitativo spalanca scenari fin a poco tempo fa inimmaginabili. E perché non usare spazi inutilizzati, perché non riempire i luoghi dismessi della città! Ed ecco il primo passo: questo è il nostro aiuto, la nostra idea, ciò che ci sembra un dovere di riconoscenza per partecipare alla salvezza del mondo che ci ospita».

Il Gruppo Building e Daniele Fiori – DFA Partners, con il supporto di Agricooltur – startup piemontese nata nel 2018 per portare a tavola prodotti in modo sostenibile grazie a un sistema di coltivazione aeroponico -, hanno portato dato via a questa idea anche nel contesto cittadino, nel complesso residenziale milanese Forrest in Town, vicino al Naviglio Grande di Milano, il primo a produrre alimenti per la comunità residenziale, gettando così le basi per una nuova forma di configurazione urbana con poli di coltivazione all’interno della città: un nuovo paradigma progettuale che contribuirà a definire anche i consumi e l’alimentazione.

Crediti Hang. Seeding the Future

«In Agricooltur – ha sottolineato il suo amministratore delegato Bartolomeo Marco Divia – ci siamo proposti un obiettivo ben preciso: migliorare il mondo in cui viviamo attraverso un approccio alla coltivazione più sostenibile e la creazione di nuovi modelli di consumo. È un’ambizione di grande respiro, un percorso che abbiamo deciso di intraprendere partendo dall’inizio: dalle radici. Unendo agronomia, innovazione tecnologica e ricerca, sviluppiamo sistemi brevettati per la coltivazione aeroponica, un metodo innovativo che elude l’impiego del terreno e permette di evitare l’utilizzo di antiparassitari, fungicidi e diserbanti. Le piante ricevono una nebulizzazione di acqua e sostanze nutritive direttamente sulle proprie radici, così si vanta un risparmio d’acqua del 95% rispetto alle colture tradizionali. I nostri sistemi aeroponici sono progettati per adattarsi perfettamente ai tessuti urbani grazie alla modularità e al design che li contraddistingue: dalle piazze alle aree dismesse, dai ristoranti ai complessi residenziali, installiamo serre e moduli tecnologici che mantengono l’ambiente ideale per la crescita e il mantenimento delle piante. È così che, portando l’agricoltura in città, il concetto di chilometro zero diventa a centimetro zero».

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