Paesaggi“The Thin Line”, la mostra che racconta la rete invisibile che unisce l’Italia

Nelle opere della fotografa Giada Ripa si potrà essere testimoni di un viaggio di 4.000 chilometri, attraverso la «linea sottile» della rete di Snam, che si articola per oltre 32mila chilometri lungo la penisola trasportando oggi gas naturale, e in futuro sempre più gas rinnovabili

Tutte le foto di Giada Ripa

Dal 9 novembre è visitabile la mostra fotograficaThe Thin Line”. Nelle opere esposte, la fotografa Giada Ripa ha percorso Iun viaggio di 4.000 chilometri, che va dal confine con l’Austria, in Friuli Venezia-Giulia, alle rive siciliane del Mediterraneo di Mazara del Vallo, e passa per autostrade, foreste, parchi e oasi naturali del nostro Paese.

Nella mostra, visitabile a Milano presso la Fabbrica Sassetti (in via Sassetti 31), ex edificio industriale nel quartiere Isola, fino al 5 dicembre 2021, l’artista ripercorre l’esplorazione visiva del “gasdotto invisibile”, cioè l’infrastruttura energetica che attraversa il Paese unendo territori e comunità.

L’esposizione, curata e allestita da un team coordinato da Pippo Ciorra con la collaborazione dell’architetto Luca Di Lorenzo Latini, sarà accompagnata da un libro realizzato dalla stessa Giada Ripa e pubblicato dalla casa editrice 5 Continents Editions.

La mostra comprende 15 lavori di grande formato, e diversi materiali a corredo: documentari, video, mappe e testi. Gran parte delle opere fotografiche sono sospese nello spazio principale, al piano nobile del vecchio edificio industriale, mentre sulle pareti circostanti i visitatori potranno assistere a un dialogo a tre voci tra le immagini, i documenti archiviati e le interviste ai testimoni. Ci sarà anche un video documentario, a riassumere l’ambizione del progetto ricostruendo l’atmosfera dei luoghi e degli incontri vissuti dalla sua autrice.

Al centro del racconto c’è la rete di Snam, che si articola per oltre 32mila chilometri lungo la penisola trasportando oggi gas naturale, e in futuro sempre più gas rinnovabili come biometano e idrogeno.

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Il passaggio dell’infrastruttura viene descritto come un’occasione di «restauro» del paesaggio. Le voci dei protagonisti e i documenti raccolti raccontano le storie dei luoghi attraversati dalla fotografa, uniti dalla «linea sottile» che sa inserirsi negli ecosistemi senza rovinarli.

Lo sguardo di Giada Ripa vuole testimoniare, come racconta il curatore e architetto Pippo Ciorra, «una coesistenza paradossale e virtuosa che fa sì che una rete veloce riesca a trarre vantaggio da un’efficienza radicata nella lentezza. La lentezza del paesaggio, calmo e riflessivo, e quella dei suoi abitanti, in gran parte umani ma in qualche caso anche rappresentanti eccelsi del regno animale».

Il fulcro dell’esposizione trova così conferma in una celebre frase dello scrittore Eugenio Turri: «Il paesaggio non è soltanto, come lo intendono i geografi, lo spazio fisico costruito dall’uomo per vivere e produrre, ma anche il teatro nel quale ognuno recita la propria parte facendosi al tempo stesso attore e spettatore».

La mostra, promossa da Snam, ha ingresso gratuito e resterà aperta al pubblico tutti i giovedì e venerdì, dalle 16:00 alle 20:00, e il sabato dalle 10:00 alle 18:00. Sarà inoltre possibile prenotare visite su appuntamento per gli altri giorni della settimana.

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