Renew ItaliaNasce un nuovo partito centrista e liberale contro il bipopulismo

Al Maxxi di Roma, Sandro Gozi presenta una nuova forza politica riformista che sostiene l’agenda Draghi, prolungandola oltre il 2023, per far uscire il nostro Paese dalla trappola sovranista e grillina degli ultimi anni: «In Italia c’è un bipolarismo artificiale che non rispecchia né il Paese né le sue esigenze»

Unsplash

Unire le forze liberaldemocratiche, creare un partito riformista né di estrema destra né di estrema sinistra, europeizzare l’Italia. La strada per fermare il bipopulismo italiano potrebbe passare dall’Europa e da un progetto che a Bruxelles e dintorni sta portando avanti Renew Europe. «In Italia c’è un bipolarismo artificiale che non rispecchia né il Paese né le sue esigenze», dice a Linkiesta Sandro Gozi, segretario generale del Partito democratico europeo ed eurodeputato del Gruppo Renew Europe. «Anche i media e i talk show – aggiunge – dipingono una realtà del passato, un’immagine vecchia che non risponde all’attualità».

Sabato mattina i rappresentanti di Renew Europe e del Partito democratico europeo saranno al museo Maxxi di Roma con Giuseppe Benedetto, presidente della Fondazione Luigi Einaudi, per il lancio di Renew Italia: un partito centrista e liberale che si pone l’obiettivo di rinnovare l’offerta politica italiana.

«Parleremo di come vogliamo modificare la politica europea, dalla riforma dell’Unione alla transizione ecologica, dallo Stato di diritto al ruolo politico che Renew Europe si è ritagliato i questi anni. Ma non solo: sono sempre più convinto che dobbiamo costruire anche in Italia un’alleanza politica che occupi uno spazio centrale, aggregando riformisti, liberaldemocratici ed esponenti società civile. È un lavoro molto complesso, che si unisce all’impegno de Linkiesta con la sua proposta di un’alleanza contro il bipopulismo», dice Sandro Gozi.

A oggi i riformisti italiani sono ancora divisi in tanti partiti che spesso prendono direzioni diverse, se non opposte. Mentre Renew Europe, che oggi conta 98 seggi all’Europarlamento, insegna che un fronte riformista può funzionare e avere un grosso peso politico.

«Portare questo progetto in Italia – spiega Gozi – significherebbe prolungare l’agenda del governo Draghi anche oltre il 2023: dopo la sbornia populista e la cura Draghi, che sta disintossicando il Paese, l’Italia ha bisogno di tornare in salute, non tanto e non solo unendo più sigle, ma creando un fronte riformista vero e proprio», dice Gozi.

In settimana il gruppo di Renew Europe ha allargato la propria base. Prima con l’ingresso di Polska 2050, partito polacco che si oppone al governo di estrema destra di Mateusz Morawiecki; poi con la richiesta di adesione da parte di Azione. Ieri Carlo Calenda ha annunciato l’uscita del suo partito dal gruppo dei socialisti e democratici (S&D) a seguito del possibile ingresso del Movimento 5 Stelle. Il leader di Italia viva Matteo Renzi si è detto favorevole a un possibile ingresso del leader di Azione in Renew Europe.

«Quello di Calenda è un atto di coerenza. Infatti non si capisce come potesse presentare una proposta liberaldemocratica a Roma, per le amministrative, e stare con i socialisti in Europa: l’auspicio è che il suo atto di coerenza prosegua anche a livello nazionale», dice Sandro Gozi.

La scelta di Calenda è coerente con il suo percorso, tanto quanto lo è il semaforo verde del Partito democratico all’ingresso dei Cinquestelle tra i Socialisti europei.

«La scelta del Partito democratico – spiega Gozi – è una scelta in linea con la sua posizione politica: c’è un filo rosso che unisce la segreteria di Nicola Zingaretti e quella di Enrico Letta, che è nell’idea di costruire un Partito democratico a cinque stelle, alleandosi con i populisti per costruire un’alternativa all’estrema destra».

In ambito europeo la posizione di Renew Europe sarà fondamentale anche per quanto riguarda il prossimo presidente del Parlamento europeo.

È chiaro ormai che Manfred Weber non sarà il candidato dei popolari che dovrà sostituire David Sassoli per la seconda metà di questa legislatura (dal prossimo gennaio). È plausibile anche che l’italiano decida di ricandidarsi.

Ci sarebbe da aspettarsi che Renew appoggi la proposta del Partito popolare europeo, ma il gruppo centrista e liberale potrebbe anche presentare a sua volta una candidatura molto forte per provare a far leva sul suo credito politico.

Al momento Sandro Gozi non prende una posizione netta, preferendo lavorare su più tavoli: «Il fatto che il Partito popolare europeo non candidi Weber crea uno scenario nuovo, che deve tener conto anche della vittoria dei socialdemocratici in Germania e il deperimento generale dei popolari in Europa. Quel che è accaduto negli ultimi due anni costringe a ricalibrare tutte le decisioni, e questa è una delle più importanti. È presto per avere già la soluzione».

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter