In occasione dei 100 anni dalla nascita di Franco Parenti il Teatro che porta il suo nome lo ricorda con una serie di iniziative e omaggi con la partecipazione della Rai e il coinvolgimento della radio del teatro, Radioparenti.
Per celebrare il grande artista, che nel 1972 ha fondato l’ex Salone Pier Lombardo insieme ad Andrée Ruth Shammah, Giovanni Testori, Gianmaurizio Fercioni e Dante Isella – diventato Teatro Franco Parenti dopo la sua morte avvenuta nell’aprile del 1989 – si comincia con Rai Cultura, che da lunedì 6 dicembre a venerdì 10 dicembre 2021 alle 15.50 manderà in onda su Rai5 un ciclo di 5 spettacoli, uno al giorno, a cura di Felice Cappa, Giulia Morelli e Serena Semprini.
Il primo sarà “Don Giovanni”, una commedia televisiva del 1967 tratta dal capolavoro di Molière con la regia di Vittorio Cottafavi, che approfondisce il rapporto tra l’intellettuale e libertino Don Giovanni interpretato da Giorgio Albertazzi e il suo servo Sganarello, interpretato appunto da Parenti. Due modi diversi di guardare il mondo e di affrontare la vita.
A seguire, martedì 7 dicembre, “L’albergo del libero scambio”, del 1977, di Georges Feydeau regia di Flaminio Bollini, una commedia in cui una tresca extra-coniugale innesca una serie di equivoci che ruotano intorno ad un albergo stregato in cui avvengono incontri clandestini.
Mercoledì 8 dicembre è il turno de “La fine dello scarrozzante (Edipus)” del 1981, il capitolo finale della trilogia degli scarrozzanti di Giovanni Testori (Ambleto, Macbetto, Edipus). Una messa in scena che vive nell’interpretazione magistrale di Franco Parenti e nella regia di Andrée Ruth Shammah.
Così ne parlava Franco Quadri su Panorama: «Lo spettacolo è un esempio vero e raro di lavoro drammaturgico collettivo di riscrittura, di teatralizzazione sulla pratica della scena. Sul miserabile boccascena bianco sporco, dove schiude le sue prospettive il teatrino degli scarrozzanti coi suoi scenari dipinti e i pochi scenari appesi (ma tutta la sala ne è un prolungamento vitale), Franco Parenti crea un personaggio indimenticabile, sembra inventarsi su ogni battuta un testo in realtà faticosamente calcolato, esce e rientra nella pelle propria e dei diversi manichini con un’interpretazione distaccata e partecipe di una lucidità saggistica.
Giovedì 9 dicembre è la volta de “Il Malato immaginario” del 1984, uno spettacolo che ebbe un successo clamoroso in tutta Italia, con Franco Parenti nei panni di uno dei più celebri personaggi di Molière, Argante, un malato immaginario nevrotico e causticamente misantropo. La traduzione è di Cesare Garboli mentre la regia è di Andrée Ruth Shammah.
A concludere, venerdì 10 dicembre, un altro capolavoro: “I promessi sposi alla prova” di Giovanni Testori, dove, sempre diretto da Andrée Shammah, Parenti interpreta il ruolo di un capocomico e la sua compagnia di giovani attori mentre mettono in scena “I promessi sposi”, attualizzando il capolavoro manzoniano, facendolo rivivere in tutta la sua dirompente forza drammatica, smontandone e rimontandone la struttura, restituendo autenticamente nuova linfa a un classico troppo spesso svilito dall’approccio scolastico.
La seconda iniziativa riguarda una giornata commemorativa su Radio Parenti, la web radio del Teatro sulla piattaforma digitale dove il 7 dicembre sarà possibile ascoltare gratuitamente, previa registrazione, un palinsesto di contenuti dedicati a Franco Parenti.
Tra questi alcuni monologhi tratti dai suoi spettacoli più celebri come “Edipus”, “Macbetto”, “L’albergo del libero scambio”, “Moby Dick”, “I promessi sposi alla prova” e “La grande magia” di Eduardo De Filippo. Non solo. Si potranno ascoltare anche interviste inedite come quella con Andrée Ruth Shammah del 1979 per la trasmissione Rai Teatro e Musica sugli spettacoli “Ivanov, Ivanov, Ivanov” da Checov e “La palla al piede” da Georges Feydeau e “Nel mio teatro c’è tutto me stesso”, intervista sulla genesi del suo teatro per la trasmissione Rai Settimo giorno del 1974.
La terza iniziativa riguarda la raccolta dei ricordi, sia attraverso un video messaggio che con pensieri scritti di alcuni dei personaggi che hanno conosciuto e lavorato con Franco Parenti e che saranno pubblicati in una sezione dedicata del sito del teatro, oltre che sui suoi canali social. Tra loro Gioele Dix, Giorgio Melazzi, Carlo Fontana, Martina Carpi, Flavio Bonacci, Raffella Azim, Dario D’Ambrosi, Gianmaurizio Fercioni, Nando Dalla Chiesa, Alessandro Haber, Giulio Scarpati, Andrea Bisicchia, Claudio Martelli, Giuseppe Frangi, Ivana Monti, Maurizio Schmitt, Maurizio Porro e Giuliana De Sio giusto per citarne alcuni.
«Oggi che ci stiamo interrogando sul Cinquantesimo del nostro teatro – spiega Andrée Ruth Shammah – l’anniversario dei cento anni dalla nascita di Franco Parenti ci offre un’occasione preziosa per riflettere e ricordare, e trovare nei ricordi del passato, una guida per affrontare il futuro. Ho chiesto quindi a chi ha conosciuto Franco di fargli gli auguri scrivendo di lui ciò che più ha lasciato impresso nelle loro vite e nei loro cuori, per aiutarci a trovare delle risposte, ma soprattutto a porci delle nuove domande. Per arrivare ai nostri cento anni con la stessa lucidità, umiltà e sacrificio, con cui oggi Franco è arrivato ai suoi. Per prefiggerci nuove mete, con la stessa ambizione con cui lui perseguì le sue».
Infine, il 7 dicembre alle ore 15.00, il Teatro a lui dedicato invita i suoi vicini di casa ad assistere alla prova generale dello spettacolo “Il delitto di Via dell’Orsina” di Andrée Ruth Shammah. Tracciando un cerchio attorno al Teatro, il Franco Parenti apre le sue porte a tutti coloro che abitano nelle sue vicinanze, per stringere in un abbraccio Franco, e festeggiare insieme il giorno del suo compleanno.