Il governo ha confermato ieri in consiglio dei ministri lo stanziamento di 3,8 miliardi per far fronte al rincaro delle bollette di luce e gas nel primo trimestre 2022. Quasi il doppio di quanto immaginato in partenza per la manovra (2 miliardi).
È atteso oggi, in commissione Bilancio del Senato, il maxi-mendamento alla manovra che conterrà anche le misure per alleggerire i nuovi rincari in arrivo con il prossimo aggiornamento trimestrale delle bollette, oltre alla ripartizione del fondo da 8 miliardi per tagliare le tasse, concordata con i partiti di maggioranza, e la norma “Salva-Napoli” con 150 milioni in soccorso dei Comuni in pre-dissesto che avviano il risanamento.
Quasi la metà dei 3,8 miliardi contro il caro-bollette – 1,8 miliardi – sarà usata per azzerare gli oneri generali di sistema per le utenze elettriche fino a 16,5 kilowattora, ovvero quelle domestiche. Altri 600 milioni verranno impiegati per ridurre l’Iva sul gas al 5% per tutti, 500 milioni per azzerare gli oneri di sistema sul gas e 900 milioni per annullare l’impatto degli aumenti di gas e luce ai clienti domestici fino a 8.264 euro di Isee o famiglie numerose e fragili. Il ministro dell’Economia Daniele Franco ha parlato inoltre della possibilità di ricorrere alle rateizzazioni delle bollette a carico delle imprese.
Le risorse stanziate in manovra tamponano la situazione del primo trimestre, ma il problema si riproporrà in aprile. Nel 2021 sono stati già stanziati, in quattro provvedimenti, già 5,45 miliardi per calmierare le bollette. Per il 2022 ci sono 3,8 miliardi in manovra. E per il nuovo anno si stimano rincari del 20-25% per l’elettricità e del 35-40% per il gas.
«Valutiamo come aumentare la quota di produzione nazionale del gas, a parità di consumi interni, riducendo le importazioni», ha spiegato Roberto Cingolani, ministro della Transizione Ecologica. «Non si tratta di trivellare di più, ma di usare di più i giacimenti che ci sono già, che sono chiusi e che possono essere riaperti in un anno».
Nel frattempo, la legge di bilancio accumula ritardi. La votazione in commissione Bilancio inizierà solo in questo fine settimana, con un approdo in aula il 22 dicembre per il voto di fiducia. Alla Camera ci sarà solo un passaggio formale, con il voto previsto tra 27 e 30 dicembre.
Tra le novità ci sarà un pacchetto per la scuola da 200 milioni destinati al personale Ata per il Covid e per aumentare gli stipendi degli insegnanti. Allo studio, anche uno stanziamento per contrastare i disturbi alimentari che provocano quasi 4mila morti all’anno.
I partiti si sono accordati sui fondi per la ricostruzione post-sisma nelle regioni dell’Italia centrale, sull’esenzione dalla tassa Tosap per i tavolini all’aperto per altri tre o sei mesi. E sul Superbonus edilizio, il tetto Isee di 25mila euro per le villette dovrebbe saltare. In arrivo anche il ritocco dell’Ape sociale per ridurre da 36 a 30 anni la contribuzione degli edili e per ricomprendere nelle nuove categorie di lavori gravosi anche quelli che hanno iniziato a lavorare da minorenni (i cosiddetti «precoci»).