Senatrice Teresa Bellanova, non le chiedo un pronostico sul nome…
Ecco, bravo.
…ma sui tempi: quando si chiude secondo lei?
Per come si sono messe le cose, non prima di giovedì. E speriamo che la quarta votazione sia quella buona. Purtroppo siamo dentro una fase di grande frantumazione del sistema politico e, diciamo la verità, anche di crisi di leadership dei partiti: ci sono leader che non possono parlare a nome della propria forza politica, lo abbiamo visto con Giuseppe Conte che la mattina ha proposto una donna mentre la sera i suoi parlamentari hanno indicato Mattarella. Oppure prendiamo il centrodestra che sembra puntare a dare l’idea di essere unito più che a fare una proposta.
A proposito, che cosa dice della ritirata di Berlusconi?
Era già scritta. Ha voluto credere a quello che gli hanno fatto credere e che non c’era, cioè i numeri.
Non crede che in questa situazione così seria il Paese non apprezzi molto i bizantinismi della politica di questi giorni?
Mi rendo conto, ma questi sono i percorsi dettati dalla Costituzione. E insisto, siamo dentro una fase di frantumazione della politica che certo non aiuta a trovare soluzioni. E tuttavia dobbiamo sforzarci di fare scelte forti.
Cosa serve al Paese, innanzi tutto?
Una figura all’altezza di Sergio Mattarella. E la continuità dell’azione del Parlamento e del governo. Questo è un anno fondamentale per misurare la capacità dell’Italia di usare bene le risorse europee. Finora siamo messi bene con i progetti e l’assegnazione delle risorse ma adesso questi progetti bisogna farli partire concretamente, ed è la parte più difficile. Per questo serve un Parlamento che lavori a pieno ritmo e un governo autorevole, a partire dal presidente del Consiglio.
Appunto, Mario Draghi a palazzo Chigi non dovrebbe essere considerato un punto fermo?
Certo che Draghi è un punto fermo, sia alla guida del governo che al Quirinale perché anche da lì utilizzerebbe la sua autorevolezza nei confronti dell’Europa e del mondo. In quel caso è chiaro che non si può mettere palazzo Chigi nelle mani di chiunque.
Va forte in queste ore il nome di Elisabetta Belloni.
Non faccio nomi, ma certo quello della dottoressa Belloni non è un nome di secondo piano.
E il centrosinistra? Non è che in questa crisi Italia viva si sta un po’ ravvicinando al Pd?
Italia viva sta svolgendo la sua funzione con Matteo Renzi alla ricerca di una soluzione condivisa. Riavvicinamento? Mah, dipende dalle scelte degli amici e compagni del Pd: se si privilegia un’alleanza con un leader che non c’è come Giuseppe Conte stiamo sempre lì… Ma in queste ore la cosa importante è lavorare tutti per una soluzione forte e condivisa, senza scontri muscolari, per eleggere un Presidente all’altezza della situazione.