«Quella che era già un’alleanza di fatto adesso è diventata una federazione a tutti gli effetti». A dirlo è il segretario di PiùEuropa Benedetto Della Vedova, nel giorno in cui il suo partito si lega ad Azione in una federazione. «Sono molto contento – dice – perché pensavo e dicevo da tempo che bisognasse innestare un processo di questo tipo tra i due partiti, cioè tra forze che hanno caratteristiche diverse, ma un buon terreno comune per presentarsi agli elettori in modo unitario».
Parlando a Linkiesta, Della Vedova ricorda che i due partiti, Azione e PiùEuropa, sono sempre stati vicini, affini in qualche modo. La firma di ieri, che mette nero su bianco una nuova fase della relazione tra i due simboli, è frutto di un percorso che nasce molto tempo fa, parte da lontano e guarda al futuro.
«Non è una decisione estemporanea, ma frutto di un lavoro comune. Un esempio: già siamo negli stessi gruppi parlamentari, poi siamo andati insieme alle consultazioni dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e siamo stati ricevuti insieme da Mario Draghi durante i colloqui per la nascita del suo governo», dice Della Vedova. Poi sottolinea un punto per lui fondamentale: «È giusto dare un segnale di aggregazione, in una politica in continua disgregazione».
Europeisti, riformatori, riformisti, liberaldemocratici, ecologisti, pragmatici fanno, finalmente, un passo in avanti verso la formazione di un fronte unico, un soggetto politico di centro che Linkiesta sostiene da molto tempo.
L’obiettivo è raggiungere il 10 per cento. Un traguardo ancora piuttosto distante. Come si potrebbe raggiungere? «È possibile che questa nuova federazione generi interesse in movimenti e personalità che vedono con favore una soluzione di questo tipo. Creare un fronte ampio può generare più attenzioni rispetto alla somma delle singole parti, e se riusciamo a trasmettere in maniera positiva questo segnale molti cittadini potranno capire che l’idea non è solo elettorale, ma quella di dare un reale contributo alla vita pubblica del Paese guadagnando un peso politico importante», dice il segretario di PiùEuropa.
Guardando alle aperture verso l’esterno della nuova federazione è difficile non rivolgere lo sguardo al rapporto potrebbe avere la federazione Azione-PiùEuropa con Italia Viva di Matteo Renzi. «Ho visto che Italia Viva ha fatto una scelta diversa dalla nostra, guardando a Coraggio Italia, quindi a Luigi Brugnaro e Giovanni Toti: sono opzioni politiche diverse da quelle che abbiamo in mente noi, ma non sappiamo come evolveranno i loro rapporti in futuro e come cambierà lo scenario politico nei prossimi mesi», spiega Della Vedova.
Sembra ancor più distante il Partito democratico. «Pensiamo che il perimetro europeista-liberaldemocratico sia un elemento a sé, una forza autonoma che deve crescere, quindi non c’è un’idea di dialogo diretto con loro al momento. Poi se si porrà il tema delle alleanze decideremo se e con chi», dice Della Vedova.
Ma per parlare di ticket elettorale è ancora molto presto. La nuova federazione Azione-PiùEuropa vuole essere prima di tutto una forza di maggioranza all’interno del governo Draghi, almeno fino alla fine di questa legislatura.
PiùEuropa ha sempre avuto uno sguardo privilegiato sulle questioni comunitarie e tutto ciò che avviene nel resto del continente e all’interno dell’Unione europea. In questo senso, il fatto che in Germania i Liberali Democratici siano al governo nella coalizione semaforo a sostegno del nuovo cancelliere Olaf Scholz è sicuramente un segnale importante per chi, in Italia, condivide la stessa visione politica. «È importante che i liberali siano tornati al governo di un grande Paese europeo – conclude Benedetto Della Vedova – perché parliamo di un partito con grande storia e peso politico in uno Stato come la Germania. Un momento politico importante che non possiamo e non vogliamo ignorare».