Apocalisse e scatolette 12 cose da tenere in dispensa nel caso in cui arrivi la fine del mondo (o un blackout)

Tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo proiettati nella mente questo film apocalittico. Qui le istruzioni per avere una dispensa a prova di Armageddon. Probabilmente non servirà mai, ma l’esercizio di stile è comunque gastronomicamente stimolante

Il 2012 è passato da una decina di anni. La profezia dei Maya non si è avverata, l’Apocalisse è stata rimandata, l’inversione dei poli magnetici prevista da Roberto Giacobbo non ha avuto luogo. O almeno, non ancora. Ma intanto abbiamo scoperto che basta un piccolo, minuscolo virus a costringerci tutti in casa per mesi. E la nostra testa, ancora una volta, si è persa in decine di “e se”. E se la prossima volta i supermercati restassero chiusi? E se nessuno consegnasse più le merci? E se la prossima piaga a colpirci fosse un’invasione aliena? E se arrivasse la fine del mondo, quella vera, e dovessimo restare chiusi in casa come in un bunker? E se, più terra terra, andasse via la corrente per una settimana e non potessimo fare la spesa, né conservarla in frigo, né cucinarla sul gas? Alzi la mano chi, almeno in questi ultimi due anni, non si è dipinto in qualche scenario catastrofico di questo genere. E allora? E allora l’esperienza insegna: non ci faremo più trovare impreparati. Chiusi in casa, senza luce né gas, avremo comunque un armadietto pieno delle nostre provviste di sussistenza.

Acqua
Prima regola, un paio di cartoni (o anche di più se lo spazio lo consente) di acqua minerale non devono mai mancare. Ricordiamo infatti che si può sopravvivere senza mangiare, ma non senza bere, e che non è detto che nella nostra apocalittica situazione non venga a mancare pure l’acqua corrente.

Latte a lunga conservazione
Lo dice il nome stesso, si conserva a lungo. Ed è una risorsa straordinaria, un alimento completo, prezioso soprattutto se nel nostro team di sopravvissuti ci sono dei bambini.

Sale, Olio e zucchero 

Tonno e carne in scatola
Ma anche salmone, sardine, sgombro, quello che più ci piace. Una scorta di proteine è assicurata.

Legumi in scatola
Ceci, fagioli, lenticchie, che uniti al pesce di prima o conditi con un filo dell’olio che abbiamo messo nel nostro armadietto non sono neanche male.

Zuppe in scatola
Okay, non possiamo scaldarle, perché non abbiamo il gas. Ma anche a temperatura ambiente sono mangiabili. A questa categoria possiamo aggiungere i brodi pronti, le verdure in barattolo, e magari una conserva di pomodoro: il nostro olio, il nostro sale, e possiamo fare scarpetta con cracker e grissini.

Cracker e grissini
Appunto. Ma anche gallette e affini, come ci insegnano i nostri antenati navigatori.

Biscotti
La componente dolce non deve mancare. I biscotti si mantengono a lungo, ma non sono eterni: ricordate ogni tanto di controllare la data di scadenza. Possiamo aggiungere un vasetto di marmellata.

Barrette energetiche
L’ultima spiaggia. Se abbiamo finito tutto, ci terranno in piedi. Non sono certo una delizia, ma nella nostra immaginaria emergenza si possono rivelare preziose perché sono, si diceva, energetiche.

Vino
C’è bisogno di dirlo? Se non siete astemi, ovviamente, altrimenti scegliete un genere di comfort che più vi aggradi. Cioccolato, crema alle nocciole… Il vino, lo abbiamo visto durante il lockdown da coronavirus, può sollevare il morale, e se siamo al freddo (l’apocalisse deve arrivare d’inverno, non può certo colpirci con la bella stagione), ci aiuta a scaldarci. Naturalmente sempre con misura e responsabilmente, anche nel bunker.

Tredicesimo consiglio
Nell’armadietto teniamo sempre qualche candela e una confezione di fiammiferi. Abbiamo detto che è inverno, e che siamo senza luce: non vogliamo certo restare al buio. E ricordiamoci, quando siamo in preda alle nostre visioni catastrofiste, di mettere in ordine il nostro tesoro salva vita e verificare le date di scadenza. Infine, se siamo scaramantici, buttiamo in dispensa qualche peperoncino: un portafortuna, per evitare di dover mai aprire quell’armadietto.

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