Dopo l’ennesima giornata di tensioni nel confronto tra la Russia e la Nato sul fronte ucraino, il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha spiegato che il pacchetto di misure sanzionatorie, su cui i 27 Stati membri dell’Ue stanno lavorando insieme agli alleati occidentali, da applicare nel caso di una invasione russa dell’Ucraina, prevede anche sanzioni nel settore energetico.
«È chiaro che l’Ue e la comunità internazionale devono mostrare solidarietà nei confronti dell’Ucraina dinanzi alla minaccia russa», ha spiegato a un gruppo di giornali europei tra cui Il Sole 24 Ore. «Stiamo preparando un pacchetto sostanzioso di sanzioni. Ci sarà un impatto per l’economia europea. In un certo senso, i Paesi membri sono pronti a tollerare un possibile effetto negativo sul reddito perché la pace è in pericolo in Europa».
Le sanzioni in preparazione riguarderanno «anche il settore energetico», ha aggiunto. Intanto, «stiamo valutando diversi scenari e possibili alternative alle fonti di approvvigionamento energetico in modo da mitigare i rischi. Il lavoro è ancora in corso».
Dal gas di Mosca dipendono l’economia russa, ma anche molti Paesi europei. In questi anni, il Cremlino ha ridotto la sua dipendenza finanziaria dall’estero. L’Italia invece dipende tuttora da Mosca per il 40% del proprio import di gas naturale, così come la Germania con il Nord Stream 2.
«Stiamo lavorando piuttosto bene nel mettere a punto le sanzioni economiche», ha ribadito il vicepresidente della Commissione Ue. «Vi è un’ampia unità di intenti tra i Paesi membri, compresa l’Italia. Tutti i governi si rendono conto che c’è la necessità di difendere la pace sul continente europeo e di dissuadere l’aggressore da compiere ulteriori passi».
Ma il timore a Bruxelles – spiega Il Sole 24 Ore – è che l’unità tra i Paesi europei sull’opportunità di sanzionare Mosca possa venire meno all’ultimo momento. L’Ungheria, in particolare, ha buoni rapporti con Mosca e cattivi rapporti con l’Ucraina.