Contro il populismo penaleÈ nato il comitato garantista per il sì ai referendum sulla giustizia

L’impegno è di essere cassa di risonanza delle ragioni liberali per riaffermare i principi della presunzione di innocenza e della tutela della libertà di indagati e imputati, della responsabilità dei magistrati, dell’efficienza del sistema giudiziario e della terzietà dei giudici

da Unsplash

Si avvicina il 15 febbraio, giorno in cui la Corte Costituzionale dovrà decidere sull’ammissibilità dei referendum presentati lo scorso autunno presso la Corte di Cassazione. Accanto a quelli sull’eutanasia e sulla decriminalizzazione del commercio delle droghe leggere, promossi dall’Associazione Luca Coscioni, vi sono i referendum sulla giustizia, promossi dal Partito radicale, sostenuti dalla Lega e presentati dalle Regioni Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto – tutte governate dal centro-destra – in base alla legge 352 del 1970, che prevede che le richieste di referendum possano essere avanzate da almeno 500.000 elettori, oppure da almeno 5 consigli regionali.

Il pacchetto referendario https://garantistiperilsi.it/#quesiti riguarda temi storici dell’iniziativa radicale, alcuni già al centro di campagne referendarie: la separazione delle carriere e la responsabilità diretta dei magistrati, i limiti all’applicazione di misure cautelari e la modifica delle norme elettorali del Csm. A questi si aggiungono i quesiti che riguardano l’abolizione del decreto Severino in materia di incandidabilità e il processo di valutazione della professionalità dei magistrati.

Comitato garantista per il sì

Sui referendum in materia di giustizia sembra destinata a ricomporsi la compagine di centro-destra, dentro e fuori dall’esecutivo, mentre dovrebbero aprirsi divisioni significative nel campo del centro-sinistra, con una ampia prevalenza di posizioni contrarie, totalitarie nel M5S e maggioritarie nel PD. A favore dei referendum vi sono invece Italia Viva e +Europa, mentre non si è ancora pronunciata Azione.

Il rischio che da molte parti si paventa è che la politicizzazione dello scontro referendario secondo lo schema bipolare – sì o no ai referendum di Salvini e della destra, insomma – occulti il senso delle proposte, il loro merito concreto e il contributo che potrebbero assicurare alla riforma di una giustizia immobile, inefficiente e dilaniata da scontri di potere, senza esclusione di colpi.

Per valorizzare la potenzialità riformatrice dei referendum in quella chiave garantista, cui la Lega nella sua storia non è stata certamente fedele in modo né continuo né coerente, si è costituito un Comitato Garantista per il Sì, che, a partire dalla denominazione, sceglie un profilo molto radicale.

Il Comitato è stato promosso da Italia europea e dal Comitato Ventotene, due organizzazioni a base prevalentemente giovanile della galassia politica liberal-europeista.

Per le due organizzazioni il populismo penale, con la creazione di nuovi reati, l’aggravamento delle pene, l’attenuazione delle garanzie e la manomissione dei principi del processo accusatorio ha storicamente costituito un precursore del populismo politico e ne ha anticipato molti dei motivi più ricorrenti, dal punitivismo ideologico, alla retorica securitaria e a un’impropria, ma sempre invocata, supervisione giudiziaria dei processi democratici.

Come si legge nel manifesto che illustra le finalità dell’iniziativa https://garantistiperilsi.it/, il Comitato si impegna a fare da «cassa di risonanza delle ragioni liberali per il sì a proposte che riaffermano i principi della presunzione di innocenza e della tutela della libertà di indagati e imputati, della responsabilità dei magistrati, dell’efficienza del sistema giudiziario e della terzietà dei giudici e che costituiscono, nel loro complesso, una piattaforma di riforma complessiva della giustizia» in Italia.

In una sezione del sito del Comitato si sono iniziati a raccogliere i “Perché sì” di operatori del diritto e giornalisti e commentatori attenti ai temi della giustizia. Tra i primi interventi https://garantistiperilsi.it/#section-81-9, quelli di Guido Vitiello, Iuri Maria Prado, Sofia Ventura, Lorenzo Ziletti, Damiano Aliprandi, Ariela Briscuso e Giuliano Cazzola.

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