La fine dei poliIl pendolo della storia oscilla verso il centro, spiega Giovanni Toti

Secondo il leader di Coraggio Italia la direzione giusta è quella di un rassemblement di forze moderate, liberali e riformiste. Ma per favorire la coesione ognuno sarà chiamato a rinunciare a un pezzetto di identità

Cecilia Fabiano/ LaPresse

Forza Italia non è più la casa di tutti i moderati, e lo dicono i numeri. Per questo serve un nuovo progetto in grado di riunire «il grande popolo dei moderati». È quanto sostiene Giovanni Toti, presidente della Liguria e leader di Coraggio Italia in un’intervista al Corriere della Sera. «Dopo un’era in cui il pendolo ha oscillato verso gli estremi, penso che ora oscilli – grazie all’insediamento di un governo di unità nazionale – verso il centro».

Ed è in quella direzione che intende «utilizzare questo anno di legislatura per costruire un’offerta agli elettori», che esprima continuità rispetto all’attuale governo e con gli strumenti elettorali adeguati: cioè una nuova legge che eviti il caos degli ultimi anni, dal momento che «non c’è stata una coalizione che abbia retto un minuto per come è uscita dalle urne».

La strada è quella di un «rassemblement» capace di rappresentare «gli elettori moderati liberali e riformisti italiani» e l’obiettivo è quello di una «doppia cifra». Se il leader di Italia Viva Matteo Renzi si vuole aggiungere, spiega, è il benvenuto. Ma l’invito vale per tutte le forze politiche che si riconoscono in quei valori. «Ovviamente occorre l’attitudine a rinunciare a un po’ della propria identità ed essere disponibili ad aprire le porte a uno schieramento più ampio».

E se è vero che le soluzioni centriste, dopo la Democrazia Cristiana, non hanno mai funzionato, è anche vero che «i tempi cambiano. E pandemia, Pnrr, modernizzazione del Paese impongono concretezza politica e classe dirigente preparata».