Tratto dall’Accademia della Crusca
Sono molti coloro che ci chiedono se si debba dire Ucràina o Ucraìna, ucràino o ucraìno. In particolare qualcuno ci fa notare che nella scheda sull’accentazione dei nomi geografici consigliavamo Ucràina, ma che, in occasione dei recenti avvenimenti, si sente molto spesso anche la pronuncia Ucraìna.
Risposta
Molti si pongono questa domanda, specie dopo la grave crisi nei rapporti di questo Stato con la Russia. Del resto, non è che uno dei tanti problemi di accentazione dei polisillabi che affliggono o caratterizzano l’italiano di oggi (guaìna sarebbe più corretto di guàina e diàtriba di diatrìba, ma chi usa la forma corretta può facilmente passare per uno che sbaglia!) e che non di rado riguardano proprio i toponimi (Benàco pronunciato Bènaco, Belìce pronunciato Bèlice). Gli spostamenti dell’accento di parola sono in genere un tipico fattore dell’evoluzione delle lingue (noi diciamo cadére ma i latini dicevano càdere, diciamo rìdere e loro dicevano ridére).
Per quanto riguarda i nostri due nomi (e aggettivi) va detto subito che oggi sono accettabili entrambe le pronunce, anche se la più corretta, a rigore, sarebbe quella in passato spesso ritenuta sbagliata, cioè quella con l’accento sulla i. Vari dizionari italiani hanno pensato che le due pronunce derivassero dalla diversa accentazione del nome a seconda che fosse pronunciato (con accento sulla i) in ucraino o (con accento sulla a) in russo, le due lingue più diffuse in quella regione. In realtà oggi si dice Ucraìna, ucraìno (Ukraìna, ukraìnskij) tanto in russo quanto in ucraino. Tuttavia anche in alcuni forum russi attuali si leggono interventi di lettori che chiedono chiarimenti sulla pronuncia, dato che qualche volta succede persino nei loro telegiornali di sentire l’accento sulla a. Il Dizionario degli accenti russi (Slovar’ udarenii russkogo jazyka), che ammette come pronuncia corretta dell’aggettivo solo ukraìnskij, aggiunge questa precisazione: «l’accentazione ukràjnskij (dall’antiquato Ukràina), che si incontra non solo in poesia, ma anche nella conversazione comune, corrisponde alla prassi antica».
Dunque un’oscillazione non del tutto arbitraria in italiano.
La pronuncia Ukràina, ukràinskij, considerata sbagliata da tutti i dizionari russi a partire dagli anni Cinquanta del Novecento ma ritenuta corretta o unica da quelli più antichi, ha in effetti illustri precedenti letterari, in particolare in poesia: primo fra tutti quello di Puškin, che nel poema Poltava usa ripetutamente la grafia Украйна (Ukràjna), in cui l’uso della i breve (й) esclude di per sé l’accento sulla i e lo sposta sulla a. Il compositore Rodion Ščedrin, musicando all’inizio degli anni Cinquanta del Novecento alcuni versi proprio della Poltava (“Ticha ukràjnskaja noč”), seguì naturalmente l’accentazione voluta da Puškin, che quindi continua a essere presente nell’orecchio dei russi.Oltre a Puškin, (1936) anche Mandelštam, sempre in poesia, pone l’accento sulla a. Curioso il caso di Taràs Grigòrevič Šcevčenko, poeta del primo Ottocento, nato in Ucraina, ma vissuto poi in Russia, a San Pietroburgo (1814-1861), che usa, scrivendo in russo, la lezione con l’accento sulla a.