Capital markets dayL’ambizioso piano strategico di Eni per il triennio 2022-2025

L’amministratore delegato Claudio Descalzi ha presentato alla comunità finanziaria cosa intende fare la multinazionale italiana dell’energia nei prossimi tre anni: garantire la sicurezza e la sostenibilità del sistema energetico mantenendo il focus sulla transizione equa e sulla creazione di valore per gli stakeholder

Eni

Garantire ai propri clienti sicurezza energetica e riduzione delle emissioni attraverso un approccio distintivo composto da: tecnologie proprietarie, nuovi modelli di business e alleanze con gli stakeholder. Questo è il punto centrale del piano strategico per i prossimi tre anni di Eni. La multinazionale italiana dell’energia si è impegnata anche ad accelerare il percorso verso le zero emissioni assolute, ad assicurare le forniture di gas ai mercati premium attraverso un portafoglio globale a sviluppare un business per la mobilità sostenibile che combini biocarburanti e stazioni di servizio.

«La guerra in Ucraina ci sta costringendo a vedere il mondo in modo diverso da come lo conoscevamo. Si tratta di una tragedia umanitaria, che ha generato nuove minacce alla sicurezza energetica e alla quale dobbiamo fare fronte senza abbandonare le nostre ambizioni per una transizione energetica equa», ha spiegato alla comunità finanziaria l’amministratore delegato Claudio Descalzi.

«La nostra risposta immediata alla crisi attuale è stata quella di ricorrere alle nostre alleanze consolidate con i Paesi produttori per reperire fonti sostitutive di energia da destinare alle necessità europee. Siamo in grado di rendere disponibili sul mercato oltre 14 TCF (trillion cubic feet) di risorse addizionali di gas nel breve e medio termine».

Descalzi ha promesso nello specifico un taglio del 35% delle emissioni scope 1, 2 e 3 entro il 2030, e dell’80% entro il 2040 rispetto al 2018. Per velocizzare la transizione e rivolgere un’offerta migliore ai clienti,  Eni ha creato una serie di società satellite dedicate che si affidano alle tecnologie proprietarie di Eni.

«La creazione di Plenitude, Vår Energi, Azule (la nostra joint venture con BP in Angola) e la recente quotazione di Energy One (la prima SPAC quotata a Londra focalizzata sulla transizione energetica) evidenziano il nostro impegno ad attrarre nuovi investimenti e definire il giusto equilibro tra allocazione delle risorse e loro rendimento».

In linea con questa strategia Eni sta riunendo le sue bioraffinerie, le stazioni di servizio e le attività di ride sharing in un’unica entità dedicata alla mobilità sostenibile.

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter