“La città, non la fermata”: è questa la frase con cui si rettifica l’errore in cui incappano tanti milanesi. La confusione nasce dalla piazza Abbiategrasso che dà il nome alla fermata della linea verde della metro. Una stazione molto lontana dalla vera Abbiategrasso, cittadina della provincia che si raggiunge seguendo il Naviglio Grande. A misura d’uomo, con un bel castello e viuzze da esplorare, Abbiategrasso ha un nome evocativo, che suggerisce abbondanza. I locali storici ora si alternano a nuove aperture giovani e coraggiose. Sebbene non sia considerata una meta gastronomica, questo borgo quasi sul limite della provincia milanese e del confine lombardo custodisce vere sorprese.
Pasticceria Besuschio (piazza Guglielmo Marconi, 59)
Se c’è un locale per cui Abbiategrasso è nota, si tratta sicuramente di Besuschio, aperto nel lontano 1845. Nel gotha della pasticceria lombarda e nazionale, con punteggi sempre massimi nelle guide specializzate, le opere dolci di Andrea Besuschio e del figlio Giacomo possiedono una schiera di fan fedelissimi. Nei periodi di festa si arriva da lontano per accaparrarsi panettoni, colombe, tortelli (clamorosi quelli allo zabaione), creazioni per San Valentino. In estate c’è anche la gelateria, con stecchi, coni e coppette a porre rimedio alla calura. Tutto l’anno il bancone trabocca di praline, cioccolatini dal design moderno, mignon curatissimi, squisiti macaron e monoporzioni che rendono ardua la scelta. Tra i lieviti per la colazione spicca l’insolito croissant brûlé con crema caramellata: da non perdere, quando disponibile. Il locale è molto curato, il servizio premuroso e una pausa qui è sempre piacevole, all’interno o ai tavolini sotto i portici.
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Osteria Santa Maria (vicolo Santa Maria, 4)
Una piccola gemma dove gustare piatti della tradizione (e non solo) con un twist. Anche in questo caso il locale è datato fine ‘800, ma è dal 2014 che ha conosciuto una nuova vita, grazie alla direzione di Alisia e Mirco. Che siate nelle intime salette con mattoni a vista e travi in legno o ai tranquilli tavoli all’aperto nel vicolo (quando la stagione lo permette), starete comodi e mangerete bene. Il menu segue le stagioni, ma alcuni piatti fissi lo sono per un motivo, come i Paccheri con zabaione salato, fonduta di pecorino e guanciale croccante, una carbonara apocrifa e squisita. Ottimo anche il Falso foie gras con pan brioche e cipolle caramellate. Tra i secondi, per i cultori, merita la costoletta di vitello alla milanese, cotta nel burro chiarificato. Lasciate uno spazio per lo Sferamisù, scenografico e delizioso.
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BarCastello (piazza Castello, 26)
Affacciata tutto l’anno sul bel Castello Visconteo che le dà il nome, questa bella enoteca è la dimostrazione tangibile del proverbio la cui protagonista è una botte piccola. Qui il “vino buono” è sapientemente raccontato da Pier Stazzeri e il suo staff: c’è un calice (e anche di più) perfetto per tutti. Fiore all’occhiello del BarCastello sono i cocktail – specialmente il Gin Tonic – e l’attenzione all’arte della mixology: la lista è in evoluzione e in estate potreste trovare una chicca come il Long Naviglio Ice Tea. Per quietare l’appetito ci sono ottimi taglieri di formaggi e salumi.
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Osteria Antico Oleificio (via Amerigo Vespucci, 34)
Una volta varcato il cancello e scese le scale verso il giardino, è facile che i vostri occhi si posino sul locale cucina a vista, con il frigorifero dedicato alla frollatura della carne. Non a caso troverete in menu una sezione dedicata alle carni alla griglia, che arrivano al tavolo dopo essere state trattate con sapienza. La carta comprende piatti che spaziano dalla tradizione milanese – ossobuco e risotto, orecchia di elefante – alla cucina contemporanea, a partire da materie prime locali come il gorgonzola di Arioli (a pochi km dal ristorante). Ottimi anche i dessert homemade e le pizze, qui preparate “all’italiana”, con il cornicione croccante. Le sere del weekend possono essere caotiche, ma la qualità dei piatti non ne risente. D’estate si cena anche in giardino.
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Il Ristorante di Agostino Campari (via Novara, 81)
Fuori dal centro, in un ambiente sobrio ma comunque elegante, si viene da Agostino Campari per gustare il notevole carrello di arrosti e bolliti, specialità ritenuta da alcuni quasi vintage, che è bello veder tornare in auge. Tra i protagonisti: polpettone con amaretti e punta di vitello, lingua salmistrata, testina di vitello, gallina, borsotto, mortadella di fegato e sanguinaccio. Il bel menu racchiude tante specialità della cucina lombarda: mondeghili, rane fritte, costoletta alla milanese, paste fresche ripiene. Per concludere puntate sul gelato al mascarpone con croccante al timo o sul mondeghili dolce.
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Pizzeria da Marita (via Gorizia, 12/14)
Da Torre del Greco ad Abbiategrasso, Marita è un porto sicuro per gli appassionati di pizza napoletana. Impasto a due farine, lievitazione lenta, cottura rapida ad altissime temperature, condimenti di qualità: Marita in poche parole. Il cornicione delle pizze è alto e soffice, l’impasto scioglievole. Da assaggiare: Rita (ripiena di scarola, salsiccia, olive di Gaeta) e, per chi osa, la pizza con i calamari in pastella. In menu anche piatti di pesce della tradizione campana, come il polpo alla luciana.
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Birra del Parco (via Goffredo Mameli, 43)
Giovani e bravi, i ragazzi che hanno aperto questo birrificio agricolo con cucina, che rifornisce di birre artigianali tanti locali in città. L’orzo per la produzione proviene dai vicini campi di Besate e Albairate e tanti dei prodotti in menu sono super local, reperiti nelle cascine dell’area del Parco del Ticino. Le birre (agricole) a km0 sono declinate in diversi stili: blanche, golden ale, amber ale, strong ale, ipa. In menu la fanno da padrone gli ottimi hamburger.
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Tête à Thè (via Santa Maria, 21/a)
Vastissima selezione di tè e infusi da tutto il mondo per questa sala da tè dalle luci soffuse dove tutte le generazioni di Abbiategrasso e dintorni si ritrovano da decenni. L’ambiente è piacevole e curato: ci si rilassa ai tavolini sotto le volte di mattoni a vista, scegliendo da un menu ampio e ben raccontato. Per chi lo desidera ci sono anche dessert golosi (come il salame di cioccolato), biscottini e qualche proposta salata. Le bevande in carta comprendono anche birre artigianali e cocktail a base di tè. In inverno non c’è niente di più caldo e rassicurante di un tè scozzese, con tè nero, whisky, panna montata e cannella.
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