IL SOSIA
dal 22 marzo al 10 aprile | Sala AcomeA
25/03 ore 19:15 – 26/03 ore 19:15 – 27/03 ore 15:45 – 29/03 ore 20:30 – 30/03 ore 19:15 – 31/03 ore 20:30
1 ora e 30 minuti
Goljadkin è un personaggio del sottosuolo, drogato di vita, ma sempre più inadatto alle relazioni sociali. Apre la porta – o forse è uno specchio? – e gli appare un sosia allucinato e spaventoso, divertente e assurdo, in grado di sconvolgere completamente la sua esistenza. L’allucinazione del doppio produce sogno, smarrimento, visioni, ogni riflessione si sdoppia, ogni esperienza si divide in un gioco di specchi dal grande potenziale teatrale.
Goljadkin piano piano perde coscienza di ciò che è reale e di ciò che esiste solo nella sua immaginazione. La scissione dell’io, lo scontro tra un io impacciato, tormentato, goffo, eternamente perseguitato e un io sfrontato, aggressivo.
dal romanzo di Fëdor Dostoevskij
progetto e regia Alberto Oliva, adattamento Fabio Bussotti, con Elia Schilton e Fabio Bussotti
scene Csaba Antal, luci Paolo Casati, video Alberto Sansone, costumi Simona Dondoni
assistente alla regia Fabrizio Kofler, maschera Ilaria Ariemme
macchinista Filippo Strametto, elettricista Gianni Gajardo, fonico Mike Allen Reyes, sarto Giacomo Viganò
costumi costruiti presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni
si ringraziano gli allievi dell’Accademia del Centro Teatro Attivo
produzione Teatro Franco Parenti
L’intero incasso della prima dello spettacolo verrà devoluto al fondo #MilanoAiutaUcraina, il fondo costituito dalla Fondazione di Comunità Milano su impulso del Comune di Milano per sostenere progetti di aiuto ed accoglienza della popolazione ucraina, promossi da organizzazioni pubbliche e/o del privato sociale presenti nel territorio di riferimento della Fondazione.
dal 1 al 15 aprile | Palazzina dei Bagni Misteriosi
SHORT STORIES
Mostra di Paolo Ventura
01/04 ore 18:00-21:30 – 02/04 ore 11:30-20:00 – 03/04 ore 10:00-17:00
da 04/04 a 15/04: lun-sab 18:00-21:00; dom 14:30-17:30
Paolo Ventura nasce a Milano nel 1968. Si forma all’Accademia di Belle Arti di Brera e lavora per diversi anni come fotografo di moda, collaborando con riviste acclamate come Elle, Marie Claire e Vogue prima di trasferirsi a New York.
Qui inizia un lavoro di costruzione artigianale di scenari popolati da burattini, piccoli set teatrali fatti a mano utilizzando materiali di recupero che evocano i tempi passati.
Tavolta le scenografie diventano veri set fotografici dove l’artista entra a far parte di questi mondi fantastici, ritraendo se stesso o la sua famiglia come interpreti delle storie che va a costruire; e alla fotografia sovrappone un lavoro pittorico di collage, un iter complesso fatto di ricerca storica, artigianato, manualità, composizione scenografica, fotografia e pittura in un mix di grande fascino.
Fin dagli anni newyorkesi Paolo Ventura espone in diverse gallerie prestigiose, sia negli USA che in Europa, e grandi musei acquistano sue opere. Al suo ritorno in Italia, continua a realizzare le sue storie e avvia collaborazioni con importanti teatri.
Dall’incontro con Andrée Ruth Shammah, regista dello spettacolo Il delitto di via dell’Orsina di Eugène Labiche, per cui realizza sagome come elementi di scenografia, nasce la collaborazione con il Teatro Franco Parenti e il progetto di esporre il suo lavoro ai Bagni Misteriosi.
BIM BUM BRUNCH
La domenica al Parenti
27 marzo e 3 aprile | Sala Foyer
dalle 11:30 alle 14:30
Brunch della domenica nello splendido foyer del Teatro Franco Parenti con attività per bambini dai 4 ai 10 anni: letture animate, giochi teatrali e laboratori creativi
5 aprile | Sala Grande
OMAGGIO A MILVA
Un’arte per la cura
ore 18:30
Una serata per Milva, grande artista di fama internazionale amata per la sua attività musicale e considerata una musa ispiratrice di grandi creatori teatrali.
Indimenticabile messaggera di cultura e di eleganza naturale che le ha permesso di indossare con stile insuperabile abiti da scena creati per lei dai migliori stilisti del mondo, tra cui Ferré, Versace, Armani e molti altri. Un talento spontaneo indimenticabile e una grandissima dedizione al lavoro hanno reso Milva un simbolo trasversale della cultura italiana e internazionale.
In occasione del 72° Festival della Canzone Italiana sono stati esposti presso il Foyer del Casinò di Sanremo alcuni preziosi abiti che Milva ha indossato nel corso della sua carriera. Vera e propria maestra di eleganza, ha infatti sempre concepito l’abito come parte integrante del suo messaggio artistico.
Grazie alla generosità della prof. Martina Corgnati, figlia dell’artista, la donazione di questi abiti ed accessori servirà all’avvio del primo progetto di cura con l’arte intitolato appunto a Milva: durante la serata saranno battuti all’asta da Cristiano De Lorenzo, direttore generale di Christie’s Italia.
Il ricavato verrà devoluto alle associazioni no profit Qualia e MediCinema Italia, che da anni operano in ambito di neuroscienze e cineterapia, per la creazione di una rete di luoghi di cura con l’arte rivolta alle persone fragili e ai loro familiari, anche attraverso l’esperienza artistica. Il progetto sarà incentrato sull’attività sia di ricerca sia applicativa del rapporto tra arte e scienza.
Il Teatro Franco Parenti ospita una serata interamente dedicata alla cantante Milva, voluta dalla figlia Martina Corgnati e organizzata dall’Associazione QUALIA e da Medicinema Italia Onlus.
Martina Corgnati “gioca” insieme a Pino Strabioli con l’accompagnamento di filmati di archivio RAI, performance musicali di Giovanni Nuti.
Dopo l’incontro verranno battuti all’asta da Christie’s importanti abiti di scena dell’artista, donati dalla figlia all’Associazione QUALIA. I proventi dell’asta saranno dedicati ad un percorso di ricerca sull’umanizzazione della cura.
lunedì 4 Aprile h 12.30 | sala Café Rouge CONFERNZA STAMPA DELL’INIZIATIVA
Intervengono: Lamberto Bertolè (Assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano), rappresentanti della Regione Lombardia, Andrée Ruth Shammah (Direttrice Teatro Franco Parenti), Prof. Ugo Volli (Ordinario Facoltà di Lettere e Filosofia-Università di Torino), Prof.ssa Gabriella Bottini(Università degli Studi di Pavia, Centro di Neuropsicologia Cognitiva Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda), Dott.ssa Fulvia Salvi (MediCinema Italia), Dott. Marco Bosio (D.G. Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda), Prof. Francesco Svelto (Magnifico Rettore UNIPV). Prof. Martina Corgnati
PANDORA
Teatro dei Gordi
6-10 aprile | Sala Grande
06/04 ore 21:00 – 07/04 ore 21:00 – 08/04 ore 19:45 – 09/04 ore 19:45 – 10/04 ore 16:15
1 ora e 5 minuti
Dopo il debutto alla Biennale Teatro di Venezia nel settembre 2020, torna in casa Parenti Pandora, l’ultimo spettacolo della compagnia del Teatro dei Gordi.
Un bagno in fondo a un corridoio o sotto la piazza di una città.
Può essere il bagno di un aeroporto, di un club o di una stazione di servizio. Lo attraversa un’umanità variegata e transitoria. È un luogo di passaggio, d’attesa, d’incontro tra sconosciuti, un camerino improvvisato dove fare scongiuri, nascondersi, sfogarsi. È un covo per i demoni, un’anticamera, una soglia prima di un congedo o un battesimo del fuoco. Non è un luogo più vero rispetto al fuori, è solo un altro aspetto dell’esserci; se fuori ci si deve attenere alle norme sociali, ad una prassi, al gioco, dentro si dismette qualcosa; è uno spazio amorale, di sospensione, anche di grossa violenza e nudità, un luogo comune dell’interiorità dove ampliare lo spettro dell’azione quotidiana oltre i limiti e le censure. Il bagno pubblico è per eccellenza il luogo dove, per questioni culturali e di igiene, la presenza fisica dell’altro, la vicinanza, si avvertono in modo più problematico.
È un’immagine atemporale che può parlarci, oggi, senza fare attualità, che non scade coi decreti, che può rappresentare una situazione di riconoscibile, naturale diffidenza, di paura dell’altro, paura di sentirsi di troppo o addirittura una minaccia, del sentirsi corpo e basta, appiattiti al mero bisogno, al mantenimento e alla difesa di una vera o presunta integrità.
Filo conduttore del percorso dei Gordi ad oggi è la ricerca di un linguaggio fatto di movimento, partiture di gesti concreti, oggetti, vestiti, maschere e musica. Nel lavoro di scena ricercano sinestesie e un teatro poetico capace di emozionare e produrre immagini vive. Pandora completa un’ideale “trilogia della soglia”: in “Sulla morte senza esagerare” la soglia è lo spazio tra l’aldiquà e l’aldilà, in “Visite” tra il presente e il passato; in “Pandora” la soglia è il corpo, che, con la sua straziante fragilità, separa e congiunge noi e il mondo.
ideazione e regia Riccardo Pippa
di e con Claudia Caldarano, Cecilia Campani, Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza
dramaturg Giulia Tollis
maschere e costumi Ilaria Ariemme, scene Anna Maddalena Cingi, disegno luci Paolo Casati
cura del suono Luca De Marinis, vocal coach Susanna Colorni, responsabile tecnico Alice Colla
scene costruite presso il laboratorio scenotecnico del Teatro Franco Parenti
costumi realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni
produzione Teatro Franco Parenti / Teatro Stabile di Torino / Fondazione Campania dei Festival
in collaborazione con Teatro dei Gordi
Si avvisa il gentile pubblico che lo spettacolo prevede scene di nudo.
6 aprile | Sala Café Rouge
LE POESIE DI GIOVANNI GASTEL
ore 18:30
Le poesie hanno accompagnato per quasi cinquant’anni l’attività di Giovanni Gastel, uno dei più grandi fotografi del nostro tempo. Così come le sue immagini sono state capaci di mostrare un’umanità intima, multiforme e chiaroscurale, i suoi componimenti – scritti tra gli anni ’70 e il 2020 – svelano la quotidiana riflessione dell’autore, oltre la fretta del contingente, oltre la patina luccicante di impegni, viaggi, riconoscimenti, per estrarre la sostanza più inquieta e pulsante dell’Io.
Le parole di Gastel, limpide, ricorrenti, parsimoniose, ci conducono nei suoi percorsi interiori e disegnano il ritratto sentimentale di un uomo che coltiva fin da giovane uno sguardo attento, malinconico ed emozionato verso l’umanità, la natura, il trascendente.
Raccontando con delicatezza e struggimento amori che arrivano e sostano e spezzano, mancanze e memorie infantili, sogni di giovinezza e paure più mature, Gastel affronta i temi principali di ogni vita: ciò che ferisce, ciò in cui crediamo, ciò che ci terrorizza, ciò che è stato e non è più. Una raccolta che ricostruisce come un uomo, che ha spesso raccontato gli altri attraverso l’immagine, abbia trovato nella parola poetica il luogo forse più preciso, luminoso e accogliente per dire di sé.
In occasione della pubblicazione di Presenza e Assenza. Tutte le poesie di Giovanni Gastel, edito da La nave di Teseo intervengono Lella Costa, Giuseppe Di Piazza, Davide Rondoni, Luca Stoppini. Introduce Andrée Ruth Shammah