Chewbecca defenseSu Twitter ho scoperto che i genitori americani hanno gli stessi problemi di quelli milanesi

Ho letto la domanda impertinente di un account molto seguito: con quale trend dell’essere padri e madri siete maggiormente in disaccordo? Le risposte sono le stesse che trovate nelle chat di classe: privazione del sonno, attribuire al cibo un valore morale, mentire su Babbo Natale

Unsplash

Qualche giorno fa, in uno dei non rari momenti in cui farei qualunque cosa pur di non giocare con mio figlio, mi è capitato sotto gli occhi un tweet di un account molto seguito: Uberfacts.

Questo account divulga curiosità imprecise, ninnoli linguistici, wurderkammer storiografiche: ammetto che la mia conoscenza del mondo si basa principalmente su cose imprecise, ma di gran figura. Tra la spiegazione della finta strategia legale chiamata Chewbecca defense dove mi illanguidivo in un «ma sono io, ma parla di me, lo userò per tutto» e la spiegazione del termine jamais vu dove altrettanto mi illanguidivo, compare questa domanda: con quale trend dell’essere genitori siete maggiormente in disaccordo? 

Non credo sia italiano, ma ci siamo capiti. A rispondere sono principalmente americani, ma si sa, tutto il mondo è provincia di Milano, e qui signori e signore ne abbiamo la prova provata.

C’è il filone degli spiritosi, quelli che rispondono: i padri presenti, avere figli, avere molti figli, l’aborto. Pensavo fossero di più, ma è certamente più golosa l’occasione di dire qualcosa di sé che non qualcosa di spiritoso, anche perché, com’è noto, sui bambini non si scherza. Con un brivido di stupore-ma-non-troppo la risposta più gettonata è: sleep training, esattamente come accade in qualunque gruppo di mamme milanesi, gruppi perlopiù abitati da leggende circa i compensi delle esperte del sonno che variano dai cinquecento ai mille euro a notte. Roba da ricchi, che i poveri mangino melatonina. 

La risposta tipo è questa: come potete dire di amare i vostri figli se li lasciate piangere? Come potete dire che dormire con i figli è una brutta cosa? I bambini vanno tenuti stretti. Quindi c’è un fantasma che si aggira per il mondo, ed è il fantasma di Estivill?

In Italia se dici che fai piangere i bambini di notte come minimo ti tolgono la patria potestà, chiamano i carabinieri, tessera punti mamma stracciata, Chuck Palahniuk viene a cantarti la ninna nanna. Per non parlare del co-sleeping: mai nessuno che dica scusate, ma come faccio a dormire con a fianco un neonato senza morire di paura? No per carità, il bambino va contenuto, come no, nessuno mai che dica le cose come stanno: uno, a certo punto, non ce la fa più ad alzarsi. 

C’è poi il filone dell’ovvio: picchiare i bambini, i genitori no vax, entrare con la bici in un negozio di giocattoli. Il filone Montessori e compagnia bella illumina la via: mentire su Babbo Natale perché ai bambini non si mente mai, attribuire al cibo un valore morale, non dare strumenti sulla vita adulta in modo che i figli non si rendano indipendenti e stiano per sempre a casa con mamma (forse questo era per me, ho già chiamato gli avvocati chiunque tu sia). 

C’è poi il filone temi suscettibili: pensare che sia ok che un bambino delle elementari sia gay/bi/trans e che i genitori lo divulghino sui social. Genitori che pubblicano video sulla presunta disforia di genere dei figli: «Il mio bambino di 3 anni finalmente ha accettato di essere un coccodrillo femmina del Nilo». 

Rimango oltremodo stupita dal fatto che nessuno scriva alla signora: come ti permetti ti sminuire la tematica dei bambini trans. Anche mio figlio a volte pensa di essere Milly Carlucci quando gioca al Cantante mascherato, purtroppo però io non so scrivere come la Reza che parla di Celine Dion. Un’altra signora scrive: «Dire che il proprio figlio ha l’Asperger quando è solo maleducato». 

Nessuno replica, se provo a scriverlo io sui social mi ritrovano a dormire con i pesci. Chiudo con le mie due risposte preferite, quelle che mi hanno fatto annuire tutta la mattina, quelle che sì, queste sono pratiche barbare, che eviterò però di pensare pubblicamente: l’elf on the shelf e «avere una cameriera e un giardiniere, perché queste sono cose che dovrebbero fare i figli».

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter