L’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea è ormai al centro dell’agenda comunitaria. Secondo la procedura prevista, a giugno toccherà alla Commissione europea dare parere sulla richiesta di adesione avanzata da Kiev, e in caso di valutazione positiva sarà in seguito il Consiglio europeo del 23 giugno a decidere sull’inizio dei negoziati ufficiali.
Eppure il conferimento dello status di candidato all’Ucraina è ben più di un semplice affare negoziale riservato a capi di governo e burocrati brusselesi, e sottende un alto valore simbolico e politico che è sotto gli occhi di tutti: significherebbe riavvicinare il Paese al sistema di valori e politiche europee e rimetterlo su un cammino di riforme per consentire la ripresa economica e civile dopo il martirio della guerra.
Naturalmente, l’adesione vera e propria potrà avvenire solo quando l’Ucraina dimostrerà di essere in controllo del proprio territorio, e dunque al termine del conflitto in corso: tuttavia aprire i negoziati durante la guerra darebbe un forte segnale di dissuasione alla Russia di Putin, che già oggi vede ridimensionate dall’andamento della guerra le sue pretese di riportare Kiev sotto la propria sfera di influenza.
Ecco che una sfida storica di questa portata ha bisogno del sostegno della società civile europea e non di un semplice negoziato a porte chiuse tra vertici istituzionali. Eumans, cittadini per la democrazia e la sostenibilità, è il movimento paneuropeo nonviolento e di iniziativa popolare che ha raccolto questa sfida: attraverso l’appello EukraineNow, sostenuto e lanciato da ragazzi e ragazze ucraini, si chiede alle istituzioni europee di accelerare il processo di adesione di Kiev, e di farlo in un’ottica di complessivo allargamento dell’Unione, che non discrimini gli altri Stati candidati.
A sostegno di questo appello, e grazie al supporto dell’organizzazione non governativa Promote Ukraine e di tante comunità ucraine locali, le piazze di oltre dieci città europee (Bruxelles, Berlino, Parigi, Vienna, Helsinki, Nicosia, Lussemburgo, Praga, Milano, Roma, Napoli, Aquisgrana, Varsavia e Lubiana e tante altre città in aggiornamento sulla mappa al sito https://eukrainenow.eu) accoglieranno sabato 28 maggio alle 14:30 dei sit-in, flash mob e punti di raccolta firme per l’Ucraina nell’Unione europea. Le firme raccolte saranno consegnate ai Capi di Stato e di governo in occasione del Consiglio Europeo in vista della riunione del 23 giugno a Bruxelles.
La mobilitazione vuole soprattutto mostrare che solo la partecipazione consapevole dei cittadini europei può rendere il processo di adesione dell’Ucraina all’Unione europea qualcosa di più che un passaggio burocratico, e indicare alle istituzioni la strada per un rafforzamento dell’Europa come spazio comune di democrazia e Stato di diritto. È quello che occorre per costruire una “pace sostenibile” e di lungo termine per i cittadini ucraini, che da anni, secondo ogni sondaggio, nutrono a grande maggioranza la speranza di entrare nella famiglia europea.
Non bisogna però ignorare le critiche di chi ritiene che l’Ucraina, che ha ancora molta strada da fare in termini di riforme per superare i problemi interni di corruzione e violazione dei diritti, rischierebbe di diventare nell’Unione europea un alleato del blocco di Visegrad, e dunque dei Paesi che più sistematicamente violano le regole previste dai Trattati, che con il loro potere di veto ostacolano il processo di integrazione delle politiche europee.
Per questo, parallelamente all’adesione, è necessario a beneficio di tutti i cittadini europei rafforzare i poteri sanzionatori dell’Unione quando uno Stato membro viola gravemente lo Stato di diritto.
Una condizione drammatica come la guerra mette oggi l’Europa davanti all’urgenza di rilanciare con coraggio il progetto comunitario, che proprio sul tronco della pace, ritrovata dopo la seconda guerra mondiale, si era innestato decenni fa. Gli indugi sui rischi e le conseguenze, pur reali, di un’adesione accelerata dell’Ucraina, possono e devono essere superati attraverso il potenziamento dell’Europa stessa e della sua capacità di difendere i diritti e le libertà alla base dei Trattati.
EukraineNow! è in questo senso un appello affinché l’allargamento diventi un’occasione di riforma democratica non solo per l’Ucraina, ma per la stessa Unione europea.