RepowerEuTutti i nuovi edifici nell’Ue dovranno avere i pannelli solari

Il Financial Times svela i punti del nuovo piano per ridurre la dipendenza di Bruxelles dal gas e dal petrolio russi. I pannelli saranno obbligatori per tutti i nuovi immobili pubblici e privati, e le procedure burocratiche per l'implementazione di parchi eolici e solari verranno snellite

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L’Unione europea continua ad accelerare verso le rinnovabili, anche per inseguire il recente obiettivo di raggiungere l’indipendenza dal gas e dal petrolio russi. L’ultima novità? Tutti i nuovi edifici (sia pubblici, sia privati) all’interno dei 27 Stati membri dovranno essere dotati di pannelli solari sui tetti. A rivelarlo è stato il quotidiano britannico Financial Times, che ha visionato in esclusiva la bozza del piano RepowerEU.

Il documento indicherà le strategie necessarie per diversificare le fonti di approvvigionamento energetico dell’Unione europea e ridurre l’uso di combustibili fossili provenienti da Mosca. Ricordiamo che circa il 40% del gas e il 20% del petrolio usati nell’Unione arrivano dalla Russia. La piena attuazione di RepowerEU potrebbe ridurre il consumo di gas del 30% entro il 2030, con una potenza totale di oltre 500 gigawatt derivanti dal fotovoltaico. 

Sempre entro il 2030, più della metà dell’energia totale dovrà essere generata da fonti rinnovabili: il piano iniziale per tagliare del 55% (rispetto al 1990) le emissioni di carbonio prevedeva il 40% di rinnovabili entro il 2030, ma per via della guerra l’Unione europea è stata costretta a rimodellare le proprie strategie. 

«Il prezzo in aumento del carburante e lo sforzo aggiuntivo per ridurre il consumo di gas aumenteranno il costo medio del sistema energetico di quasi il 10%», recita così, secondo il Financial Times, un estratto del documento. Un documento che, ricordiamo, non è ancora stato presentato ufficialmente (la data prevista è il 18 maggio) e potrebbe subire delle modifiche last minute. Il quotidiano britannico ha poi aggiunto che le famiglie, secondo le previsioni dell’Unione europea, pagheranno in media 309 euro in più all’anno per l’energia. 

RepowerEU potrebbe poi costringere gli Stati membri a designare delle zone ad hoc per la costruzione di parchi eolici e solari, che potrebbero giovare di un percorso di approvazione accelerato. Insomma, un altro degli obiettivi dell’Unione europea è quello di snellire la burocrazia e i tempi necessari per la nascita di progetti infrastrutturali dedicati alle energie rinnovabili. 

Passando alla notizia dei pannelli solari, anticipata in apertura, gli Stati membri dovranno istituire programmi nazionali per garantire un «rapido e massiccio dispiegamento di pannelli solari sugli edifici, soprattutto quelli ad alto consumo energetico». Questi interventi, secondo il Financial Times, dovranno coinvolgere anche gli edifici pubblici idonei, dalle scuole agli uffici. Eventualmente, si legge in uno degli estratti del piano RepowerEU pubblicati dal quotidiano, «bisognerà ristrutturare i tetti e procedere con l’implementazione di accumulatori di energia e pompe di calore». 

«È importantissimo andare avanti velocemente, perché questa aggressione russa non può essere accettata, dobbiamo dimostrare che abbiamo il potenziale per trovare una soluzione solidale con l’Ucraina, ma anche solidale all’interno dell’Unione europea. Dobbiamo liberarci da questa dipendenza dall’energia russa», ha detto Frans Timmermans, vice presidente vicario della Commissione europea e commissario europeo per il Green deal, in un’intervista a Radio24 riportata dal sito del Corriere della Sera

Aggiornamento, 18 maggio ore 14:30 
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha confermato l’indiscrezione del Financial Times, specificando che l’Unione europea «proporrà di rendere obbligatori i pannelli solari per gli edifici commerciali e pubblici entro il 2025, e per i nuovi edifici residenziali entro il 2029. È un piano ambizioso ma realistico». 

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