BiginoBianco, rosso e francese

I nostri cugini d’Oltralpe hanno le idee molto chiare circa le Olimpiadi del 2024: la competizione internazionale sarà l’occasione per mangiare sempre più local e vegetale. Uno sprone in più per valorizzare le nostre tante eccellenze agroalimentari, a cominciare da quelle meno note. Partiamo da qui per il consueto riassunto delle notizie della settimana

IMPASTARE LA PACE
Non ci sono solo gli effetti della guerra a preoccuparci sul fronte del grano: Coldiretti ha diffuso le prime stime del raccolto 2022 e tra tenero e duro, si registrano cali di produzione un po’ ovunque, da Nord a Sud. È la conseguenza del cambiamento climatico e dell’abbandono delle campagne, a causa dei compensi sempre più bassi riconosciuti agli agricoltori.

PIATTO DEL GIORNO
Riflessioni su temi diversi ma tutti estremamente attuali nelle nostre ricerche di questa settimana. Iniziamo da Modena, dove Luca Marchini, chef del ristorante “L’Erba del Re” e l’Ausl collaborano a un progetto sperimentale che mira a sconfiggere i disturbi alimentari. E per imparare ad amare il cibo fin da piccoli, a Castelfranco Emilia, dal prossimo anno, il menu delle scuole sarà stellato.

Oltralpe invece pensano al futuro partendo dalle scelte green: le mense della Ville Lumière saranno sempre più verdi e sia nei luoghi di ristorazione collettivi che durante i giochi olimpici del 2024 a Parigi si mangerà molto più locale e sostenibile. L’amministrazione locale cambia rotta, e così facendo aiuta i cittadini a migliorare anche nel loro quotidiano.

Dobbiamo forse cambiare rotta anche al ristorante per famiglie, diventati incubatori di maleducazione. I locali con spazi dedicati ai bambini troppo spesso diventano delle bolge, luoghi diseducativi che non insegnano le regole basilari del vivere civile. Forse la colpa è di una società che a parole si dice inclusiva e tollerante ma nei fatti esclude i più piccoli, considerandoli come qualcosa da tenere separato, a cominciare dai menu.

ALLA CARTA
Vi portiamo a Firenze, per scoprire dove mangiare la vera fiorentina: tra una visita agli Uffizi e una passeggiata nel centro storico, si sta una sosta per gustare la famosa bistecca, magari accompagnata da un piatto di fagioli. Abbiamo tracciato la nostra personale mappa dei luoghi sicuri dove gustarla.

E se poi vi dovesse servire uno sguardo da lontano sulla città, ecco la dimora sulle colline di Fiesole dove gustare la cucina “consistente” di Alessandro Cozzolino, trentatreenne campano, volto, la testa e la mano della cucina di uno degli hotel più prestigiosi e conosciuti della città. Ci ha spiegato come si conciliano creatività gastronomica e italianità in una lussuosa dimora amata da una clientela internazionale ma apprezzata anche dai connazionali.

Vi piace la Toscana ma amate di più la costa? Potete godervi una cena stellata in terrazza e al tramonto con la magia di Lux Lucis e la cucina ragionata, elegante e raffinata dello chef Valentino Cassanelli a Forte dei Marmi.

Se invece siete chiusi in casa per combattere il gran caldo, ecco l’elenco ragionato dei gelati confezionati che mangeremo questa estate. Viviamo tempi difficili, ma almeno una piccola certezza ce l’abbiamo: anche quest’anno creme e sorbetti ci faranno dimenticare i brutti pensieri, addolcendo le nostre pause e facendoci ritornare un po’ bambini.

Preferite sapori più decisi e raffinati? Abbiamo preparato un piccolo inventario dei pesci dimenticati. Tra le circa 700 specie presenti nel Mediterraneo, solo il 10% raggiunge le nostre tavole, il rimanente 90% viene considerato scarto e ributtato in mare o impiegato per produrre mangimi. Recuperarlo è un atto responsabile verso l’ambiente e un’operazione culturale necessaria per riscoprire un pezzo della nostra storia gastronomica.

Dopo tutto questo cibo, comunque, serve un caffè. Ecco le 10 regole auree per fare una moka da sballo. Anche se può sembrare una tecnologia a tratti superata, sono ancora moltissime le persone che conservano questo rito. Vi spieghiamo come prepararla meglio.

FUORI MENU
Ma i viaggi di questa settimana non sono ancora finiti. Andiamo a Palermo e scopriamo che profuma di pizza: tra una chiesa normanna e un palazzo signorile, perdendosi tra i banchi di street food locale, si può gustare uno dei piatti più amati – e celebrati – dai locali.
In alternativa si può andare alla scoperta del lato piccante della Costa degli Dei, il lembo di terra che si affaccia sul Tirreno, in bilico tra mare e montagna, terra ricca di sapori intensi. Oltre alla cipolla rossa di Tropea e alla ’nduja ci sono altri prodotti tipici meno conosciuti come la fileja, la tipica pasta ricurva, il pecorino del Poro e il tartufo di Pizzo.

Siamo giunti alla fine, anche questa volta. Per il fine settimana abbiamo in programma tanto relax e poca attività. Di sicuro ci godremo qualche bottiglia di vino per rinfrescarci, leggendo di ricette dimenticate e cibi perduti. Ci seguite nell’impresa?

Buona cucina!

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