Al Talent Garden di Milano durante il summit Tech.Emotion si sono riuniti tecnici, ricercatori, amministratori delegati e startupper per parlare del business sostenibile del futuro e come rendere le aziende più innovative e inclusive nei rispettivi settori in cui operano. Durante l’evento sì è parlato di molti temi: da come potremmo percepire certi prodotti nel metaverso all’empatia come leva per il successo delle organizzazioni. Linkiesta ha partecipato all’evento e ne ha tratto cinque lezioni importanti per il futuro tecnologico e imprenditoriale del nostro Paese
Scoprire come sarà un pezzo di Milano del futuro
Nel panel “Città, i luoghi della trasformazione” si è trattato il tema della fiducia e del desiderio di comunità e socialità. Carlo Masseroli, Head of Strategy and Development di Nhood, società di servizi e consulenza immobiliare specializzata nelle riqualificazioni urbane ha spiegato come l’azienda contribuirà a ridisegnare l’immagine di piazzale Loreto, dopo aver vinto il bando C40 Reinventing Cities in qualità di capocordata di un team composito di professionisti e investitore. «Oggi Piazzale Loreto è un posto dove difficilmente ci si muove con facilità, noi lo trasformeremo in una piazza verde, un posto dove chiunque vorrebbe stare, anche grazie alla messa a dimora di 500 alberi, di cui 300 radicati. Il territorio ne trarrà beneficio. Questo progetto fa parte di un più ampio approccio alla sperimentazione intrapreso da Nhood: da quella della ricerca di forme economicamente sostenibili a nuove proposte di spazi polifunzionali nel contesto urbano tramite le quali ogni cittadino possa stare emotivamente bene». Masseroli ha spiegato che sono tre le parole chiave della visione di Nhood: people, planet, profit. Quest’ultimo inteso come la ricchezza che si genera sul territorio.
La rottura degli schemi tradizionali è fondamentale per innovare, ma non basta
Ernesto Ciorra, CIO di Enel, e Marinella Soldi, presidente RAI, hanno spiegato quanto sia cruciale avere una visione per innovare i loro settori. Nel mondo di oggi le attività che ciascuna organizzazione svolge non devono ambire solo ed esclusivamente al massimo dell’efficienza all’ottenimento di risultati specifici. Una delle aspirazioni deve essere quella di ragionare al di fuori dei propri interessi e far da catalizzatore per la società che si muove nella giusta direzione seguendo il loro esempio. L’investimento nei giovani e la rottura degli schemi più tradizionali per rifondare la cultura, sia che si tratti di un’organizzazione che della piccola impresa, è fondamentale. L’innovazione può essere ottenuta solo grazie a un laboratorio costante che abbia l’eccellenza come obiettivo finale.
La tecnologia è sempre più decisiva per la nostra salute
Il cantante Omar Pedrini è intervenuto nel panel “Journey of life” ed è stato uno dei momenti più emozionanti dell’intero summit. L’ex leader dei Timoria, ha raccontato alcuni episodi della sua infanzia a Brescia e dei suoi genitori vicini al movimento hippy. In particolare quando il responsabile del cotonificio dove il padre faceva da meccanico, regalò alla famiglia un orticello. L’aspetto più interessante però riguarda il ruolo della tecnologia che lo ha salvato da un aneurisma aortico. Sulle note di “Sole spento”, L’artista ha concluso l’intervento sottolineando la sua gratitudine e ammirazione per i ricercatori, che grazie al progresso, l’hanno salvato con endoscopia e circolazione extracorporea, ribadendo come si rinasce e ci si rinnova dopo le difficoltà che la vita presenta.
Il ruolo della dematerializzazione
Il designer rivoluzionario Philippe Stark ha spiegato quanto sia importante l’ambiente intorno al content creator per favorire la ricerca e la sperimentazione. Nel suo intervento si è concentrato sul concetto di dematerializzazione: ovvero implementare il valore intellettuale di una soluzione o di prodotto mentre cala il grado di materialità del prodotto stesso. Il design del computer ne è l’esempio: a partire dalle dimensioni dell’hardware, nell’arco degli ultimi anni, si è tentato di sintetizzare al meglio incrementando le caratteristiche non materiali ma d’intelligenza del software. Per Stark è fondamentale limitare la complessità.
La tecnologia avanzata è imprescindibile per la transizione ecologica
Nel summit uno dei temi centrali è stato quello di come crare un mondo migliore dove le attività di rinnovamento dei servizi e dei prodotti sul mercato e le iniziative dall’azienda hanno un impatto positivo sulla società nel loro complesso. Kerstin Cooley, general partner di Course connected, società scandinava che finanzia start up che creano soluzioni sostenibili, ha illustrato l‘esempio svedese di Northvolt, che si occupa della produzione di batterie per vetture elettriche e applicazioni industriali. Nata nel 2017 sotto il nome di SGF energy fabbrica batterie con emissioni di CO2 ridotte al minimo. L’esempio di North esempio serve da modello: Northvolt comunica come dalla fusione di tecnologia, impegno sociale e rispetto per l’ambiente e per le persone che lavorano all’interno dell’impresa si possa fare la differenza. Kerstin ha enfatizzato l’importanza di esperti per affrontare la crisi ambientale e come la tecnologia avanzata sia imprescindibile per ogni progetto nella transizione ecologica. La ricerca di soluzioni nasce dall’impegno di conciliare sostenibilità e creazione di valore per l’ambiente oltre che per la società.