Prospettive di adesioneLa Commissione Ue ha concesso lo status di candidato all’Ucraina

La presidente della Commissione ha fatto sapere di aver raccomandato al Consiglio di dare a Kiev il via libera per l’iter burocratico; «Ha dimostrato di essere all’altezza degli standard europei»

«Oggi abbiamo adottato la raccomandazione al Consiglio di dare all’Ucraina una prospettiva europea e lo status di candidato all’ingresso nell’Unione». Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen alla riunione della Commissione europea in cui si è esaminata la richiesta dell’Ucraina di ottenere lo status di Paese candidato a entrare nell’Unione europea.

Von der Leyen ha scelto di indossare un abito con i colori dell’Ucraina, della sua bandiera, che sono anche i colori dell’Unione, il blu e il giallo: il suo messaggio è arrivato anche prima delle parole. «L’Ucraina ha chiaramente dimostrato l’aspirazione e l’impegno del Paese di essere all’altezza degli standard europei, è una democrazia parlamentare molto solida, che vanta un’amministrazione eccellente, ha mostrato di avere un livello di deficit solido prima della guerra, ha già compiuti passi importanti per essere un’economia di mercato funzionale», ha detto la presidente della Commissione. «Molto è stato fatto ma molto lavoro resta ancora da fare per l’ingresso dell’Ucraina in Europa: ad esempio sulla Stato di diritto, la giustizia, la lotta alla corruzione e la rimozione del potere degli oligarchi sull’economia».

«Si può anche andare indietro nel processo d’ingresso nell’Ue se le riforme arretrano», ha chiarito von der Leyen. «Il processo è basato sul merito: l’Ucraina ad esempio ha fatto molto negli ultimi 8 anni. Ora si sa quali sono le riforme da fare per andare avanti e sta a ogni Paese decidere quanto velocemente vuole procedere».

Poi ha speso parole anche per l’iter di adesione della Moldavia e della Georgia: «Sulla Moldavia raccomandiamo che il Consiglio europeo le conceda una prospettiva europea e lo status di candidato; anche sulla Georgia ma chiediamo di valutare se il Paese rispetta una serie di condizioni prima di concedergli lo status di candidato», ha detto von der Leyen.

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