I toni infiniti di blu e verde del mare, il bianco avorio della pietra, i vicoli microscopici che diventano culle di vento fresco, il profumo continuo dei fiori d’arancio, zucchero a velo e parmigiana di melanzane – e non esiste fragranza che possa riassumere così efficacemente un certo tipo di Sicilia – sono un invito a fermarsi. Lasciando da parte le numerose guide per evitare le trappole turistiche (di cui Taormina non è esente, purtroppo), si può tracciare la mappa gastro-esperienziale di cosa fare a Taormina e dintorni distillandone il succo in dieci, pratici punti.
L’aperitivo da Morgana
È imperdibile e anche obbligatorio, ogni vacanza a Taormina che si rispetti passa (o comincia) nel locale che da vent’anni detta moda e legge nelle serate taorminesi. Nel suo giardino delizia che ogni anno cambia arredamento (così come gli interni: quest’anno è un magnifico gioco di rosa baby e verde bosco), si gustano cocktail eccellenti, accompagnati da altrettanto ottimi assaggi.
Guardare il deserto di lava da una terrazza
Visto che ignorare ‘a muntagna è impossibile e la sua attività incessante è una scoperta e un’emozione continua, meglio farlo da una posizione privilegiata. E Castelmola è un paese autentico, commovente, di piccoli empori forniti di ogni minima necessità e strade tranquille dove camminare sferzati dal vento siciliano. Ma c’è un posto si distingue per originalità: il Bar Turrisi, aperto da fine anni Quaranta, e interamente votato alla venerazione del… fallo. Sì, proprio lui. Il bar è interamente a tema, dal menu alle decorazioni fino ai fregi di ferro delle scale interne. E si narra che il loro vino alla mandorla faccia miracoli per chi voglia generare.
Granita e brioscia al Bam Bar
Il consiglio è suddividere la scelta in due tempi, optando prima per la mezza al caffè con panna, poi per un’altra mezza, però di mandorla e arricchita con un goccio di AmaroAmara, l’amaro di arance rosse siciliane. Indispensabile l’inzuppo della brioscia: una a testa è il minimo. Non provate nemmeno a chiederne meno, è peccato mortale.
Una giornata dedicata all’amaro
Vale la pena ritagliarsi del tempo per riposare la pelle dal sole e andare a visitare l’azienda di Amaro Amara nella vicina Misterbianco, alle pendici dell’Etna. Se non ne avete, tornateci: il periodo migliore è quando l’aranceto è in fioritura e il profumo della zàgara, raccontano i titolari Edoardo e Margherita Strano, è talmente potente da stordire ogni tentativo di resistenza
Una cena da Vineria Modì
La selezione del pesce da parte della giovane chef Dalila Grillo è molto curata e attenta a non sprecare, e la preparazione predilige accostamenti freschi ma non scontati (sublime la tartare di gambero con cremina di ricotta e gel di arancia). Gli abbinamenti intelligenti con i vini della cantina, improntata specialmente sulla Sicilia, sono a cura del sommelier e fratello della chef Ettore Grillo.
Lo struscio
Obbligatoria sessione di shopping e struscio di vetrine a Taormina, specialmente tra aperitivo e dopocena: i negozi sono tutti aperti, dal corso principale alle stradine laterali che possono riservare diverse chicche, soprattutto per ceramiche e artigianato. O anche, semplicemente, un ottimo osservatorio di vip-watching casuali nella piazzetta a strapiombo da cui si vede tutto il golfo di Taormina.
Il teatro greco
L’imponente meraviglia di un teatro originale dell’epoca ellenica è da levare il fiato. Prendetevi il lusso di visitarlo con una guida oppure prenotate per assistere a un concerto o rappresentazione, non ve ne pentirete (consiglio: portatevi un cuscino spesso su cui sedervi, i gradoni in pietra non fanno sconti all’osso sacro).
L’alba in spiaggia
Taormina è sulla costa orientale, motivo per cui le sue piccole lingue di terra sono struggenti di primissima mattina. Uno dei luoghi più suggestivi da cui guardare il sole che spunta è la spiaggia de La Plage Resort, direttamente coi piedi in acqua: l’alba che sorge sul filo dell’orizzonte, l’oro rosa che marezza le onde, Isola Bella che lentamente prende colore, è pura poesia. Godersi la mattina sulla spiaggia dell’hotel richiede un pizzico di fortuna con le prenotazioni esterne, gli ombrelloni sono pochi ma organizzandosi per tempo si può avere il posto giusto.
L’Isola Bella
In mancanza dell’ombrellone più lettino, c’è sempre la spiaggia libera sulla lingua che collega la spiaggia del resort a Isola Bella, la riserva naturale che è il secondo simbolo di Taormina. Appartenuta a una nobildonna inglese esiliata in Sicilia dalla regina Vittoria sul finire dell’Ottocento, ha poi subito passaggi di mano tra diverse famiglie di imprenditori siciliani, ed è stata vittima di abbandono e incuria finché la regione Sicilia non ha deciso di acquistarla per preservarne la meraviglia. L’ingresso è a pagamento per cifre simboliche, ma da febbraio 2022 è chiusa per restauro e messa in sicurezza dell’unica casa, disabitata, costruita sulla sommità.
La gita in barca
Le spiagge sono poche, la soluzione è godersi il mare direttamente dall’acqua. I mini yacht di Enjoy Me Boat Rental sono perfetti per un tour pomeridiano in attesa del tramonto, per visitare le splendide Grotta dell’Amore (dove si narra le coppie si recassero per stimolare la fertilità e concepire figli) e la Grotta Azzurra. Chiedete di Giuseppe, capitano catanese dagli aneddoti incredibili e conoscenza millimetrica di ogni anfratto. Le partenze sono dal Marina Club di Giardini Naxos e in caso di languorini o sete, a bordo c’è una cambusa ben fornita di frutta fresca e Amaro Amara ghiacciato.