Innocenti Platini e Blatter sono stati assolti dall’accusa di frode ai danni della Fifa

Il Tribunale penale di Bellinzona non ha accolto le richieste del Pubblico ministero per l’ex presidente dell’Uefa e l’ex numero uno dell’organo di governo del calcio mondiale. Accuse crollate, ora l’ex campione farà causa

AP/Lapresse

L’ex presidente della Fifa, Sepp Blatter, e l’ex presidente dell’Uefa, Michel Platini, sono stati assolti dall’accusa di frode che riguardava un caso di presunte tangenti. La sentenza è arrivata questa mattina, alle 10, nell’aula magna del Tribunale penale federale svizzero (TPF) a Bellinzona, nel Canton Ticino.

Le richieste della pubblica accusa, che lo scorso 15 giugno aveva chiesto per entrambi un anno e otto mesi di reclusione (con sospensione della pena), sono crollate in pochissimo tempo. I due imputati si sono sempre dichiarati innocenti e il Tribunale ha dato loro ragione.

Le accuse di «cattiva gestione fraudolenta, violazione della fiducia e falsificazione di documenti» risalgono a fatti che sarebbero accaduti nel 2011, quando l’allora numero uno dell’organo di governo del calcio internazionale avrebbe pagato tangenti all’ex stella francese della Juventus e ex numero uno della confederazione del calcio europeo.

Platini non sarà obbligato a restituire i 2 milioni di franchi svizzeri alla Fifa: l’ex capo dell’Uefa era accusato di aver «percepito illegalmente, a spese della Fifa, il pagamento di 2 milioni di franchi svizzeri», cioè circa 1,8 milioni di euro. I due si sono difesi dicendo che quel pagamento era stato fatto sulla base di un accordo verbale stipulato anni prima, quando Platini aveva collaborato come consulente di Blatter. L’accusa sosteneva invece che i 2 milioni di franchi fossero una sorta di «assicurazione» che Blatter stava pagando per garantirsi la rielezione a presidente della Fifa.

L’ex stella della Juventus e della Francia è stato effettivamente consigliere di Blatter tra il 1998 e il 2002, durante il primo mandato del manager svizzero alla testa della Fifa: i due avevano concordato un contratto nel 1999 che attribuiva a Platini un compenso annuo di 300mila franchi svizzeri pagati dalla Fifa.

Nel gennaio 2011 Platini, ormai numero uno dell’Uefa, ha rivendicato il compenso di 2 milioni di franchi svizzeri, ingiustificato secondo l’accusa. Ma i due accusati si sono difesi ribadendo di aver deciso fin dall’inizio uno stipendio annuo di un milione di franchi svizzeri, con un «gentlemen’s agreement» orale.

Nella sua accusa, il Pubblico ministero Thomas Hildbrand ha detto che gli accusati avrebbero «ingannato l’ex direttore delle finanze della Fifa Markus Kattner, con una fattura fittizia che non corrispondeva a un debito esistente, per arricchire illegittimamente Platini prima della rielezione di Blatter, nel giugno 2011, per un quarto mandato, con il sostegno della Uefa». Il Tribunale ha ritenuto che non ci sono prove sufficienti a sostegno di questa tesi.

«Vorrei esprimere la mia felicità per tutti i miei cari e dire che giustizia è stata fatta, dopo sette anni di bugie e manipolazioni», ha detto Platini. «La verità è venuta alla luce durante questo processo e ringrazio profondamente i giudici del tribunale per l’indipendenza della loro decisione. L’ho sempre detto: la mia lotta è stata una lotta contro l’ingiustizia. Ho vinto una prima partita. In questo caso ci sono colpevoli che non sono comparsi durante questo processo. Ci rivedremo perché non mi arrenderò e andrò fino in fondo nella mia ricerca della verità. Passare dall’essere una leggenda del calcio mondiale a un diavolo è molto difficile, soprattutto quando lo si fa in modo totalmente ingiusto».

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