I risparmiatori italiani amano la liquidità, sono sempre pronti a depositare i loro soldi sul conto corrente e lasciarli lì per i momenti di necessità. Il tasso di risparmio delle famiglie del nostro Paese è tradizionalmente alto, tra i più alti d’Europa, e il quadro economico degli ultimi due decenni di certo non ha aiutato a cambiare questo aspetto.
Dalla crisi economica degli anni Duemila, la propensione al risparmio ha registrato una crescita ininterrotta, con i depositi bancari che oggi risultano cresciuti del 48% rispetto alla fine del 2010. Poi è arrivato il Covid-19 e la propensione al risparmio è aumentata ancora: +7,4 punti tra il 2019 e il 2020. In totale, nel biennio di pandemia 2020-2021 i risparmi delle famiglie sono aumentati di 130 miliardi. In pratica, la convivenza con il Covid ha convinto gli italiani a risparmiare di più. E nei primi 3 mesi del 2022 il valore dei depositi bancari è cresciuto di 10 miliardi rispetto al 2021.
Nel 2021 il tasso di risparmio si è assestato in riduzione al 14,9%, mantenendo comunque un incremento di 4,9 punti sui livelli storici pre-pandemia. Non è un caso che ad aprile 2022, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, i depositi bancari delle famiglie italiane siano cresciuti del 4,4%. E anche in un confronto con dicembre 2021 la liquidità è cresciuta del 1,3%.
Come in tanti altri settori, la pandemia ha provocato un’accelerazione di tutte le tendenze già in atto: la crescita dei depositi bancari delle famiglie italiane è aumentata ancora nonostante fosse già alta, e al 1 luglio 2022 i tassi medi dei conti deposito mostrano una prima tendenza al rialzo da circa 0,15% allo 0,25%, a seconda della durata dei vincoli.
Secondo il neuroscienziato Lorenzo Dornetti, è la conseguenza di una forma estrema di paura: «Le persone intimorite attuano 2 schemi comportamentali istintivi di profondo immobilismo: procrastinazione e accumulo. Rimandano tutti gli acquisti non necessari e mettono da parte risorse per il futuro. La vertiginosa crescita delle disponibilità sui conti correnti, anche in questi mesi iper-inflattivi, ha una matrice psicologica, quasi neuropsicologica», aveva scritto sul Sole 24 Ore a inizio giugno.
Bassa propensione a investire, scarsa alfabetizzazione finanziaria e paura dei mercati spingono i risparmiatori a tenere i soldi sul conto anziché investirli, pur sapendo di non ottenere alcun rendimento futuro. Ma in un periodo come questo lasciare troppa liquidità sul conto corrente potrebbe non essere una buona idea.
L’inflazione è il pericolo principale: va ricordato che l’inflazione è un aumento generale e costante dei prezzi di beni e servizi, e comporta una perdita del potere d’acquisto della moneta. In questo modo, riduce nel tempo anche il valore dei risparmi: la stessa cifra depositata su un conto corrente varrà molto meno dopo un anno di crescita dell’inflazione.
Oggi l’inflazione ha infranto barriere che resistevano da decenni. Per l’Istat a giugno è salita all’8 %, un livello che non si registrava da gennaio 1986 (quando era all’8,2%); per il 2022 quella acquisita è al +6,4%. Numeri che mettono a rischio i risparmi degli italiani.
Proprio per questo motivo, lo scorso 9 giugno la Banca centrale europea (Bce) ha annunciato che alzerà i tassi di interesse per la prima volta dopo dieci anni, e da luglio ha interrotto il principale programma di acquisto dei titoli di Stato, che era attivo da più di otto anni. L’obiettivo è proprio quello di mitigare l’effetto dell’inflazione, con i tassi alzati prima a 0,25% a luglio, e poi a 0,5% a settembre.
Per provare a porre rimedio alla criticità della liquidità stagnante sui conti correnti, diversi istituti italiani propongono investimenti comodi, semplici e alla portata di tutti: con soluzioni a costo zero, molti risparmiatori possono evitare di veder prosciugati i loro risparmi sul conto.
Il conto deposito è una soluzione che rende, a chi lo sottoscrive, interessi piuttosto elevati sulla base della cifra che investita. È una forma di investimento a zero rischi. Esistono due grandi tipologie di conti deposito: quello libero permette di ritirare il capitale investito in ogni momento; quello vincolato consente di ritirare la cifra investita soltanto dopo il periodo concordato, garantendo però ritorni maggiori.
Banca Ifis propone una soluzione molto variegata con Rendimax Conto Deposito, un conto deposito a risparmio che permette di dar vita ai diversi tipi di depositi, in base alle esigenze e alle preferenze dell’individuo: conto deposito a risparmio libero (Libero), con preavviso (Like) e a risparmio vincolato (Vincolato).
Con queste soluzioni l’istituto si obbliga a restituire la somma di denaro a richiesta nel momento scelto dal cliente stesso, ovvero alla scadenza del termine (Vincolato) o del preavviso (Like), riconoscendo gli interessi pattuiti. E dal 4 luglio Banca Ifis ha alzato i rendimenti su tutte le offerte: i nuovi rendimenti sono ancora più vantaggiosi e arrivano fino a un massimo del 2,5% annuo lordo.
Per quanto riguarda il deposito Vincolato, il cliente dovrà indicare l’importo da vincolare, la durata del vincolo e la modalità di liquidazione degli interessi prestabilita nell’ambito delle opzioni indicate. Sulle somme in deposito matureranno interessi esattamente nella misura che viene determinata dall’accordo tra la Banca e il cliente. Ma quest’ultimo potrà usufruire del servizio Like trasferendo in esso, anche in momenti diversi, la totalità o parte delle somme – a patto che siano liquide e disponibili nel Rendimax Conto Deposito. In questo caso la persona potrà chiedere il riaccredito, totale o parziale, delle somme da Like a Rendimax Conto Deposito in ogni momento, a patto di rispettare il termine di preavviso di 33 giorni.
Banca Ifis non è l’unico istituto a offrire questo tipo di servizio. La start-up Illimity Bank è specializzata nel credito alle piccole e medie imprese, ma si rivolge anche ai privati con diversi servizi bancari, tra cui il conto deposito Illimity, che consente un rendimento fino al 2% sui risparmi (in fase di lancio gli interessi riconosciuti erano superiori a oggi). Anche i libretti di risparmio e il conto deposito Unicredit garantiscono ai clienti della banca la possibilità di ottenere interessi sulle somme depositate: il deposito a risparmio Unicredit è un contratto con il quale la banca acquista la somma di denaro depositata dal cliente, e si impegna a restituirla alla scadenza pattuita – nel caso di depositi vincolati, generalmente a 6 mesi – oppure su richiesta del cliente, nel caso di depositi liberi. Che Banca invece offre un conto deposito con vincolo a 3, 6 o 12 mesi, gestibile tramite home banking e senza costi di apertura né canone.