ServomutoBreve storia del tovagliolo

Il pezzo di stoffa che va alla sinistra del piatto e ha dato origine al coperto, ha una storia lunga e appassionante. Come spesso accade c’entra anche il genio di Leonardo da Vinci

Foto Pexels

Geometria «Mastro Leonardo… da qualche tempo ha abbandonato la scultura e la geometria per risolvere i problemi delle tovaglie del Sire Lodovico, la cui sporcizia – me l’ha confessato – lo assilla. E adesso ha messo in tavola la sua soluzione: una tovaglia individuale posta davanti ad ogni ospite, da insozzare al posto della tovaglia grande». Lettera di Pietro Alemanni, all’epoca ambasciatore di Firenze e Milano, al signore di Firenze. Luglio 1491

Lavatrice Il Codex Atlanticus, la più ampia collezione degli scritti e dei disegni di Leonardo da Vinci, mostra numerosi disegni che schematizzano come piegare i tovaglioli. Il genio di Leonardo arrivò anche a immaginare macchinari ruotanti per asciugarli dopo il lavaggio. Era (quasi) nata la lavatrice

Piegatura Nel 1629 all’Università di Padova si insegna l’arte della piegatura artistica e viene pubblicato un trattato a cura del tedesco Mattia Giegher. La moda torna in voga solo nel corso del Novecento con cigni, ventagli, code di rondine e ninfee di stoffa che rubano a scena ai piatti

Coperto Nel corso del Rinascimento è realizzato in tessuti pregiati, piegato in tre o in quattro e posizionato sopra il piatto insieme con un biscottino, una sorta di stuzzichino che dà l’avvio al pranzo. Da questa antica pratica nasce il termine “coperto” che ancora oggi utilizziamo

Sinistra Il suo posto è a sinistra del piatto dopo le forchette, piegato a libro con l’apertura rivolta verso l’esterno per agevolare la presa con la mano destra, spiega l’esperta di buone maniere Elda Lanza nel libro “Il tovagliolo va a sinistra” (Vallardi editore). Nell’apparecchiatura alla francese, invece, va a destra

Ghigliottina L’era delle pieghe arzigogolate si conclude nel Settecento, spiega Joan Sallas nel libro intitolato “Gefaltete Schönheit” (Bellezza piegata). «I tovaglioli piegati sono iniziati come fenomeno aristocratico e sono finiti sotto la ghigliottina durante la rivoluzione francese»

Dita Nell’antica Grecia «tovaglie e tovaglioli erano sconosciuti; il posto di quest’ultimo era preso da un impasto morbido, su cui venivano strofinate le dita», spiega l’archeologo Hugo Blümner in “The Home Life of the Ancient Greeks”. Nell’antica Roma si era soliti usare un pezzo di pane, il cosiddetto “pane da bocca” che poi veniva mangiato o destinato ai cani. I romani introdussero anche due tipi di stoffa legati alla tavola: il sudarium, una sorta di salvietta per detergere il viso, e la mappa, una grande tovaglia per mangiare sdraiati

Forchetta Ad attribuirgli il ruolo che noi oggi conosciamo potrebbe essere stata la forchetta. «L’introduzione della forchetta ha fatto sì che il mangiare diventasse un processo così pulito, soprattutto in contrasto con il recente passato, che il tovagliolo non ha più mantenuto la sua posizione come oggetto d’uso, ma è diventato semplicemente un ornamento e un oggetto da cerimonia» scrive Albert Aylmer nel 1887 sulle pagine della rivista americana Good Housekeeping

Arte Negli Anni Cinquanta la trattoria romana dei Fratelli Menghi diventa il ritrovo abituale di intellettuali e artisti che disegnano su ogni cosa capiti loro sotto mano per pagarsi la cena: tra gli habitué del locale ci sono, tra i tanti, Mario Mafai, Federico Fellini, Ennio Flaiano, Mario Monicelli, Alberto Moravia e Sandro Penna

Amarcord «Un giorno, al ristorante, mentre scribacchiavo disegnini sul tovagliolo è venuta fuori la parola Amarcord». Federico Fellini

75 i cicli di lavaggio industriale cui è sottoposto in media un tovagliolo di stoffa. Secondo uno studio dell’Ente Bilaterale Lavanderie Industriali, dopo 57 lavaggi il tessuto ammortizza la sua impronta ambientale

45×45 la dimensione media, ma ne esistono anche di più piccoli per i buffet in piedi

Frangino si chiama così quello usato dal sommelier per pulire la bottiglia da eventuali residui di tappo, asciugare le “lacrime” dopo la stappatura e appoggiare la bottiglia sul braccio passando da un tavolo all’altro

Plin Gli agnolotti di Langa, più piccoli di quelli tradizionali, vengono chiamati plin e serviti al tovagliolo, ovvero cotti, scolati e portati in tavola avvolti in un tovagliolo bianco senza l’aggiunta di alcun condimento

Famosi quello su cui il regista Steven Spielberg siglò un accordo milionario all’ex Amy Irving e quello dell’intesa tra il calciatore Lionel Messi e il Barcellona, siglato in un bar e conservato al museo del Barça

Thatcher Nel 2015, un tovagliolo con l’impronta delle labbra di Margaret Thatcher è stato battuto all’asta per 2 mila sterline

90 Ce ne sono oltre 90 nella collezione del Metropolitan Museum of Art

Islanda A Heimaey, un’isola a sud dell’Islanda, Eygló Ingólfsdottir ha una collezione privata di 14 mila esemplari di stoffa decorata, iniziata perché «da piccola non c’era niente da fare»

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