Attacco preliminareCosì la controffensiva ucraina nella regione di Kherson sta colpendo i centri di comando russi

Dalla mattina di lunedì, la resistenza antifascista sta puntando, con operazioni di aria e di terra, siti strategici per il Cremlino. L’obiettivo è di preparare il terreno per l’azione decisiva che riporterà i territori del sud del Paese sotto il controllo di Kyjiv

AP/Lapresse

La controffensiva dell’Ucraina per riprendersi i territori persi nel Sud del Paese inizia a prendere forma. Secondo fonti dell’intelligence americana riportate dalla Cnn e dal New York Times, le forze di Kyjiv stanno portando avanti operazioni di aria e di terra che colpiscono sistemi d’arma, centri di comando e di controllo, depositi di munizioni e altri obiettivi strategici. Un attacco preliminare che deve preparare il terreno per l’operazione che riporterà nelle mani ucraina le aree finite sotto il controllo dell’esercito russo in questi mesi.

Si tratta di offensive che prendono di mira più aree lungo la linea del fronte nella regione di Kherson (Ucraina meridionale). Come confermato anche dall’ex presidente ucraino Petro Poroshenko, gli attacchi sarebbero iniziati la mattina di lunedì 29 agosto, intorno alle 7. Protagonisti dell’offensiva sarebbero ancora i lanciarazzi Himars, che hanno puntato i centri di comando russi.

Nell’oblast di Kherson, la cui capitale è stata la prima grande città ucraina a cadere in mano alle forze russe dall’inizio dell’invasione (24 febbraio), «le reti elettriche si sono spente durante i combattimenti lunedì e i media russi hanno riferito di evacuazioni dalle città della zona», riporta il New York Times.

Da diversi mesi le forze ucraine spingevano in direzione di Kherson, avanzando però lentamente a causa della reazione dell’esercito russo, che può vantare alcuni battaglioni di alta preparazione e qualità. Per questo l’operazione sembrava arrivata a un punto morto. Fino a poche ore fa.

«Non so cosa accadrà dopo e come, ma finora tutto va secondo i piani», ha detto al New York Times Dmytro Pysanka, un soldato ucraino di stanza al fronte di Kherson. Fonti più istituzionali all’interno dell’esercito ucraino preferiscono usare la massima cautela. La portavoce del comando militare meridionale, Nataliya Gumenyuk, ha affermato che l’Ucraina ha iniziato «azioni offensive in molte direzioni nell’Ucraina meridionale». E poi ha aggiunto: «Ogni operazione militare richiede silenzio, tutti devono essere pazienti in questa fase». Anche perché c’è ancora qualche dubbio sul fatto che le attuali capacità militari dell’Ucraina siano sufficienti per ottenere guadagni significativi nella regione.

Intanto l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha dichiarato di aver inviato un team di esperti per ispezionare la centrale nucleare di Zaporizhzhia, anch’essa nell’Ucraina meridionale, messa in pericolo dai bombardamenti. È una missione cruciale e altamente rischiosa, necessaria però per ridurre il timore globale di una catastrofe nucleare.

Sia la Russia che l’Ucraina hanno accolto con favore l’annuncio del direttore generale dell’Aiea Rafael M. Grossi, anche se hanno ripetuto le accuse reciproche secondo cui è la fazione opposta quella responsabile dei bombardamenti. Se gli ispettori dovessero attraversare il territorio ucraino per raggiungere l’impianto, che si trova lungo il fiume Dnipro in una parte dell’Ucraina meridionale controllata dalle forze russe, diventerebbero una delle poche missioni internazionali ad attraversare la linea del fronte durante questi sei mesi di guerra.

Ad ogni modo, può essere molto utile seguire questo thread di Phillips P. O’Brien, storico e professore di studi strategici presso l’Università di St Andrews, in Scozia, per avere un quadro completo dello sviluppo della controffensiva ucraina. Il thread raccoglie diverse informazioni su quanto accaduto fin qui, ed è in costante aggiornamento.