Isteria generazionaleEleganza formale ma non sostanziale: cosa ci insegna il trend Gentle Minions

Presentarsi al cinema in abiti eleganti per guardare il nuovo capitolo della saga dedicata agli umanoidi gialli: una tendenza apparentemente innocua, spesso sfociata in disordini poco piacevoli. Situazioni simili sono già accadute nella storia, ma per opere che fecero da spartiacque

LaPresse

I Minions come “La sagra della primavera” di Stravinskij, un’esibizione dal vivo di Elvis condita dalle necessarie adolescenti in deliquio dei sensi, o di “Rock around the clock”, il film di Bill Haley del 1956 che mandò in estasi i Teddy Boys londinesi, talmente eccitati da distruggere sedie e complementi d’arredo nella sala del cinema Trocadero dove era ospitata la proiezione.

È strano che dei cartoni animati assai irriverenti, ma comunque lontani dall’essere rivoluzionari, causino disordini? No, se ci si mette di mezzo TikTok. Perché è lì che il trend è nato, per festeggiare l’uscita nelle sale del nuovo capitolo della saga dedicata agli umanoidi gialli, “Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo” (ora al cinema), in realtà un prequel dell’originale “Cattivissimo me”, del 2010. E proprio per omaggiare il guardaroba formale di Gru, moltissimi giovani inglesi si sono presentati nei cinema seguendo il trend #gentleminions, abbigliandosi di tutto punto. 

Tanta eleganza formale, però, pare non essersi tradotta anche nella pratica, visto che i giovani si sono resi responsabili di atti vandalici durante alcune proiezioni. Esaltati dal ritorno in sala dei loro beniamini, a cinque anni dall’uscita di “Cattivissimo me 3”, si sono esibiti in reazioni che andavano dal semplice entusiasmo (rumoreggiando e applaudendo per tutta la pellicola) a veri e propri atti vandalici. 

Se è giusto sottolineare che non si tratta di un fronte unanime, è anche doveroso specificare che alcuni proprietari delle sale sono stati meno entusiasti dei disordini. Un malessere comprensibile, considerata la lunga chiusura alla quale sono stati costretti i cinema, e l’immensa perdita economica correlata: far fuggire spaventate alcune famiglie dai cinema, come alcuni partecipanti hanno raccontato alla Bbc, o peggio, costringere alla cancellazione della proiezione per via dei disordini, non sembra essere esattamente la ricetta per ritrovare il successo. 

Da parte sua, Universal Pictures (casa di produzione dietro al famoso titolo) ha espresso il suo apprezzamento, limitato all’abbigliamento, scrivendo su Twitter «A tutti voi che andate a vedere i Minions in completo elegante: vi vediamo e vi amiamo». Meno esaltate sono state alcune sale della catena Odeon, che hanno vietato l’ingresso a chiunque si presentasse vestito di tutto punto, per evitare disordini.

Scene che, ad andare indietro nel passato, si sono già viste: non solo “Rock around the clock” – che causò gli esagerati entusiasmi dei Teddy Boys – ma anche “La sagra della primavera”, il balletto di Stravinskij. Il debutto parigino dell’opera, nel 1913, con un cast di ballerini che si esibivano come in preda ad un attacco di frenesia, infervorò così tanto l’intellighenzia locale, da causare, appunto, dei disordini. 

Un’isteria dovuta, evidentemente, a opere che fecero da spartiacque, sancendo in maniera non ufficiale inizi non più rimandabili di nuove epoche: toccherà convenire che, in tempi così avari di buone notizie per la Gen Z, persino le disavventure di una colonia di organismi unicellulari gialli possano rappresentare un motivo valido per sentirsi proiettati verso un futuro più rassicurante.

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