«Non mi interessava puntare il dito contro l’industria del porno, ma piuttosto mostrare strutture di potere che sono molto presenti ovunque. Quindi, in un certo senso, sto usando l’industria del porno come uno sfondo o un’allegoria per dire qualcosa sull’essere una donna in un mondo dominato dagli uomini. O sul capitalismo».
Sono le parole con cui la regista svedese trentasettenne Ninja Thyberg presenta “Pleasure”, il suo primo lungometraggio disponibile sulla piattaforma MUBI. Ed è proprio pleasure il motivo del viaggio a Los Angeles di Bella Cherry – «È qui per affari o per piacere?», le domandano all’arrivo in aeroporto -, diciannovenne svedese interpretata dall’esordiente Sofia Kappel, che sogna di diventare «la prossima grande star del porno».
Più che essere un film arrapante, “Pleasure” è interessato a documentare come si costruisce l’arrapamento nel cinema a luci rosse. Bella – un personaggio tra la star di Euphoria Chloe Cherry e l’attrice porno Abella Danger – è determinata a raggiungere l’obiettivo, ma il suo desiderio di emancipazione si scontra, a volte anche in modo violento, con fantasie di sottomissione, tecniche manipolatorie e dinamiche di potere di un’industria che agli occhi della regista concede ancora poco al piacere femminile.
«Penso che sia iniziato tutto quando avevo 16 anni e il mio ragazzo di allora mi mostrò per la prima volta un film porno. Rimasi molto turbata, perché sentii che c’era molta disparità tra uomini e donne, che era tutto per gli uomini e le donne erano lì solo come bambole gonfiabili», racconta Thyberg.
«Sono quindi diventata un’attivista anti-porno, e per un po’ il mio intento è stato quello di eliminare il genere. Ma crescendo ho capito una cosa: il porno non scomparirà, quindi la cosa migliore che posso fare è cercare di cambiarlo», aggiunge.
Concepito nel 2016 e girato nel corso di un anno – tra il 2018 e il 2019 – il film ha una colonna sonora «epica» (merito del compositore Karl Frid e della cantante lirica Caroline Gentele) e un cast di attori provenienti dal cinema hard (a eccezione della sola protagonista): da Revika Anne Reustle nei panni della migliore amica Joy al talent agent Mark Spiegler, passando per l’attrice e regista Aiden Starr (che interpretano sé stessi).
«Era importante essere accurati – spiega Thyberg – da allora OnlyFans ha davvero cambiato l’industria, così come il movimento #MeToo. Sta avvenendo un passaggio di potere». “Pleasure” non è esente da giudizi negativi. Mentre al Sundance Film Festival, dove è stato presentato la prima volta, la critica lo ha acclamato come «un pezzo di voyeurismo antropologico freddamente artistico ed esplicito» (Variety) e come «il film più onesto mai realizzato sull’industria del porno contemporaneo» (IndieWire), alcuni membri del cast si sono detti delusi dall’immagine poco lusinghiera della professione che emerge dal film. Del resto, afferma Thyberg: «Il mio è uno sguardo femminile su quello maschile. Ed è anche uno sguardo svedese sul sogno americano».