Ales Bialiatski è il vincitore del premio Nobel per la Pace del 2022, insieme alle Ong Memorial e il Centro per le libertà civili: la prima russa, la seconda ucraina. Bialiatski «ha dedicato la sua vita a promuovere la democrazia e lo sviluppo pacifico nel suo paese d’origine», ha affermato il comitato del Premio Nobel per la pace. L’attivista bielorusso è noto soprattutto per essere il presidente della Ong per i diritti umani Viasna, che fondò nel 1996 in risposta alla brutale repressione delle proteste di piazza da parte del dittatore bielorusso Alexander Lukashenko.
Memorial è una storica Ong per i diritti umani fondata in Russia nel 1987 da Andrei Sacharov, che ha a sua volta vinto il premio Nobel per la Pace nel 1975, e da altri attivisti per i diritti umani, in concomitanza con la caduta dell’Unione Sovietica. L’intento di Memorial era quello di documentare e testimoniare i delitti e gli abusi dell’era sovietica, in particolare del periodo stalinista.
Negli anni successivi, Memorial divenne la più grande Ong della Russia, aggiungendo alla sua attività di testimonianza e documentazione anche la difesa dei diritti umani e dei prigionieri politici. La sede russa di Memorial è stata chiusa nell’aprile di quest’anno, dopo che il regime di Vladimir Putin ha ristretto la libertà di espressione e l’attività delle ONG e dei media a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina.
Il Centro per le libertà civili è un’associazione ucraina, con sede a Kyjiv, che prima della guerra lavorava per rafforzare lo stato di diritto in Ucraina. Sin dalla sua fondazione, il CGS ha monitorato le persecuzioni politiche nella Crimea occupata, documentato crimini di guerra e crimini contro l’umanità durante la guerra nel Donbas e organizzato campagne internazionali per liberare i prigionieri politici del Cremlino.
Dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, il Center for Civil Liberties si è impegnato a identificare e documentare i crimini di guerra russi contro la popolazione civile ucraina.