«Abbiamo bisogno di più solidarietà, ma dobbiamo predisporla». Si è concluso il viaggio in Italia della delegazione della commissione speciale sulla pandemia dell’Europarlamento. L’obiettivo dichiarato era, innanzitutto, ascoltare e apprendere la lezione. La presidente, la belga, Kathleen Van Brempt (S&D), ha fatto un esplicito parallelismo tra le crisi: ieri il coronavirus, oggi quella geopolitica ed energetica. In mezzo, un’Europa che vuole migliorare la sua risposta ai disastri, non solo sanitari.
La missione, durata tre giorni, si è concentrata sul Nord Italia, perché è stato l’epicentro della prima ondata. «La pandemia su suolo europeo è cominciata qui» spiega Van Brempt. Padova, Milano, Bergamo le tappe. Gli eurodeputati – tra loro gli italiani Alessandra Moretti e Pierfrancesco Majorino del Pd, la leghista Stefania Zambelli, Aldo Patriciello di Forza Italia e Rosa D’Amato dei Verdi – hanno incontrato i sindaci dei territori, esperti, medici e dirigenti degli ospedali.
«Tsunami è la parola che abbiamo sentito più spesso negli ultimi giorni». La presidente racconta che i cittadini hanno ringraziato i parlamentari, erano ansiosi di condividere con loro il ricordo di una tragedia che – come uno tsunami, appunto – nel 2020 ha travolto le certezze di eccellenza lombarde. Van Brempt cita i nove ministri della Salute del suo Paese per segnalare gli errori di allora, quando è accaduto l’impensabile.
«Nelle crisi è importante stabilire un comando a corto raggio – dice –, per passare da tutti i livelli decisionali ci vuole tempo. All’inizio la Regione ci ha probabilmente messo troppo ad adottare misure rigide perché ci sono state troppe discussioni». Andrebbero armonizzati i dati tra gli Stati membri secondo Van Brempt, che per il futuro immagina «un esercito sanitario europeo» di medici, infermieri e specialisti da schierare dove c’è bisogno.
«È essenziale utilizzare in modo appropriato i fondi del Next Generation Eu – aggiunge Majorino –. Abbiamo bisogno che vengano spesi bene, per rafforzare la sanità territoriale, non che il governo italiano si metta a negoziare sul Pnrr». Con i giornalisti italiani, il dem commenta le dimissioni della vicepresidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti: «Non sarà mai la candidata del Pd, fa parte del centrodestra da sempre, non abbiamo nessun motivo per sostenerla. Il candidato lombardo non si decide a Roma: cercheremo di creare anche qui l’alleanza più ampia possibile».