«Un nuovo sistema di intelligenza artificiale in grado di creare immagini e opere d’arte realistiche, partendo da una descrizione in linguaggio naturale». Si presenta così, sull’ipnotica homepage del suo sito ufficiale, l’avanguardistico sistema di intelligenza artificiale (IA) “DALL-E 2”. Dopo una fase di beta (che funzionava su invito), da fine settembre ha aperto a tutti il suo modello di machine learning, diventando così un fenomeno sempre meno di nicchia. Uno degli aspetti più sorprendenti del software è la funzione Outpainting, che permette di modificare le immagini caricate inizialmente attraverso elementi non presenti nell’originale.
DALL-E 2 viene spesso definita come l’intelligenza artificiale in grado di “creare l’arte”, offrendo anche opportunità di business non indifferenti. In linea con il suo approccio sempre aperto alle nuove tecnologie, Jaguar ha scelto di sfruttare questo sistema per raccontare in modo diverso e originale lo spirito della sua filosofia “Modern luxury”. E anche per presentare i suoi obiettivi futuri, che guardano alla decarbonizzazione: il brand punta a un’elettrificazione totale entro il 2025, anticipando di dieci anni l’obiettivo europeo dello stop alla vendita di auto e motore termico dal 2035.
DALL-E 2 può quindi essere inserito nelle strategie dei brand che vogliono puntare su arte, creatività e innovazione per comunicare in modo più efficace le loro strategie e la loro vision. Nello specifico, Jaguar ha utilizzato la rete neurale DALL-E 2 di OpenAI per dare vita a singole opere d’arte da pubblicare sui suoi canali social (Twitter e Instagram). Le immagini sono state modellate interamente dall’interpretazione di DALL-E 2 del testo immesso nel sistema.
«Accogliamo ogni nuova tecnologia come uno strumento per realizzare e migliorare questo impegno creativo, per il nostro modo di essere e la nostra unicità. Quale ambito migliore per iniziare, se non quello dei social media, una vera finestra sul nostro marchio. [un]reality (il nome del progetto, ndr) è l’ultima e, probabilmente, la più audace articolazione della futura espressività di Jaguar», spiega Blane Chapman, global head of social di Jaguar Land Rover.
Durante la trasformazione delle parole in immagini, il sistema di IA è stato capace di processare fino a dodici miliardi di parametri differenti. Il risultato? Una collezione di file ricchi di emotività e di significato, e che si prestano perfettamente a una condivisione sui profili social.
«Abbiamo voluto essere uno dei primi marchi ad utilizzare in modo significativo questa tecnologia, offrendo le nostre principali piattaforme social a questa forma creativa davvero unica. Innovativa e coraggiosa, [un]reality mostra un assaggio di quelle che sono le nostre ambizioni per il marchio», aggiunge Gerry McGovern, chief creative officer di Jaguar Land Rover.
[un]reality si configura in sei storie, ciascuna composta da tre opere d’arte tra loro legate. Le immagini presenti nell’articolo fanno parte di “Revisions”, il primo episodio di una serie social cominciata di fatto il 16 novembre. Il tema? Un matrimonio queer negli Anni Cinquanta: teoricamente e storicamente impossibile, ma non nell’era dell’intelligenza artificiale.