Podcast series Moda ed editoria indipendente: perché la carta attira ancora i brand del lusso

Nonostante le teorie più pessimistiche, la carta non può essere definita morta. Negli anni, però, ci sono stati dei cambiamenti notevoli, anche nel rapporto con il fashion system. Ne parliamo nella nona puntata de “La teoria della moda”, il podcast de Linkiesta Eccetera a cura di Giuliana Matarrese

Foto: Claudia Ferri

La carta stampata è morta, viva la carta! Lo raccontiamo da anni immemori, della perenne crisi dell’editoria cartacea, mentre nel frattempo nascono progetti di magazine indipendenti che sconfessano le nostre teorie pessimistiche. C’è quindi chi questi giornali li produce, riuscendo nel contempo a fare cultura, e pagare l’affitto; chi li legge come strumento lavorativo, o di studio, e c’è la moda, che è interessata a rimanere rilevante per un pubblico di addetti ai lavori o di studenti, probabilmente assai più giovane dell’audience dei magazine classici. Non sembra mancare niente: forse è proprio vero, che la carta stampata non morirà mai. Però di certo, sta cambiando parecchio. Abbiamo approfondito il tema nella nona puntata de “La teoria della moda”, il podcast de Linkiesta Eccetera a cura di Giuliana Matarrese. Potete ascoltarla cliccando play qui sotto o su tutte le piattaforme per podcast. 

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Puntata 0: intro Puntata 1: moda e guerra in Ucraina Puntata 2: moda e Metaverso Puntata 3: moda e rock Puntata 4: moda ed editoria Puntata 5: moda e potere  – Puntata 6: moda e TikTok Puntata 7: moda, libri e serie tvPuntata 8: moda, etica ed estetica.